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Avete
mai pensato che i nostri comportamenti quotidiani possono essere influenzati da
ciò che siamo soliti portare in tavola? Credereste che dal menù quotidiano
potremmo ricavare sostanze che ci migliorano o peggiorano la giornata da un
punto di vista umorale e persino comportamentale? Se non ci avete pensato,
fatelo perché, sarà che oggi è difficile seguire una dieta equilibrata, sarà
che in quest’epoca a tutto si pensa meno che ad alimentarsi bene, sarà che per
farlo occorrono risorse che a volte non siamo in grado di impiegare, fatto sta
che una certa depressione latente che è in noi spesso trova la causa proprio
nei piatti che siamo soliti portare in tavola, ecco perché.
Pare
infatti esistere una stretta connessione fra ciò che mangiamo e i disturbi di
umore che spesso condizionano la nostra vita e ciò quasi sempre trae origine
dai micronutrienti che siamo soliti ingerire. Pensiamo al ferro, all’acido
folico, allo zinco, al selenio e alle diverse vitamine ed in particolare alla
vitamina B12 e B6. Ad esempio, sembrerebbe accertato che una dieta privata o
impoverita di queste ultime vitamine porti alla lunga a forme di depressione oa disturbi dell’umore di una certa rilevanza e laddove tali disturbi sono già
presenti nell’individuo, tale carenza li peggiora. Pensiamo anche all’acidofolico, di cui ci ricordiamo per la verità solo in caso di gravidanza per gli
effetti che tale vitamina determina nel bimbo portato in grembo dalla mamma. L’acido
folico ha effetti importanti invece anche negli adulti indipendentemente dai
sessi, al punto che, recenti studi scientifici avrebbero concluso che una dieta
povera di questa vitamina espone l’individuo nel tempo a forme talora
importanti di depressione e nei depressi conclamati in cura con farmaci
antidepressivi, la stessa dieta carente di acido folico crea resistenze tali da
rendere meno efficaci le terapie. Anche i minerali disciolti negli alimenti
hanno grandissima importanza nell’umore della persona, a partire dal Calcio. Una
dieta squilibrata che preveda poco calcio, al di là delle ripercussioni tipiche
di questo minerale nella formazione dell’osso, si riverbera anche nei disturbi
comportamentali a partire dall’ansia per finire alla depressione, gli stessi
sintomi che sono associati alla carenza di vitamina D assunti al punto che
laddove si assiste ad una severa carenza di questa vitamina, il rischio di
incorrere in disturbi cognitivi è tutt’altro che marginale.
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Se
poi pensiamo al cromo dobbiamo ricordare che nei soggetti depressi questo
microelemento inserito all’interno di una dieta equilibrata migliora la
prognosi di questi malati perché aumenta la captazione del farmaco assunto per
le cure. Nei bambini invece il minerale più importante che non dovrebbe mai
mancare nell’alimentazione è il ferro. Le carenze di ferro potrebbero
ripercuotersi in maniera importante sullo sviluppo cerebrale. Il magnesio
invece ha un ruolo importante in alcuni sintomi associati alla depressione,
così come una dieta privata di zinco parrebbe determinare un effetto depressivo
ed accentuare l’aggressività.
La
conclusione scientifica è che ciò che utilizziamo per alimentarci ha un ruolo
chiave nel nostro umore e nel nostro comportamento e alla luce di tutto ciò,
non possiamo più immaginare gli alimenti e i suoi costituenti necessari solo
per lo sviluppo armonico del corpo e il suo benessere. Gli studi proseguono per
affinare le conoscenze, ma è ormai assodato che spesso il nostro comportamento,
soprattutto in certi periodi della nostra vita, è strettamente dipendente dalla
nostra alimentazione e se ci pensiamo ci accorgiamo che più abbiamo disturbi
dell’umore e più ci alimentiamo male, innescando così un meccanismo ancor più
strettamente connesso con un’alimentazione sbagliata.
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Dunque,
se è noto tutto ciò, vediamo di stabilire quali cibi in generale sono più
indicati per il benessere psicofisico e quali meno, cominciando col dire che una
dieta interamente o quasi costituita da
grassi e zuccheri, tende ad aumentare i disturbi dell’umore e in chi è affetto
da malattie mentali, pensiamo alla depressione ad esempio, tende a peggiorare
lo stato emotivo comportamentale dei pazienti. Allo stesso tempo una parte importante di quanto e
cosa mangiamo è giocata dalle emozioni provate in quel momento. I livelli di
zuccheri nel sangue ad esempio possono influire, per mantenerli stabili nel
corso della giornata è fondamentale non saltare i pasti, e preferire cibi con
un lento rilascio di zuccheri (IG basso).
Vediamo in
pratica allora quali cibi possono migliorare l’umore e quali altri possono
peggiorarlo, lo vediamo nella tabella che segue.
Fonti: Kaplan 2007 Vitamins, Minerals and Mood - 28 Weyer, CV et al (2005) Changing Diets,
Changing Minds: how food affects mental well being and behaviour. 31-34, 49, 61
London: Sustain. A cura di Lilly Farmaceutici
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