giovedì 30 maggio 2013

Influenza: vicini al Super vaccino?

L’influenza ogni anno arreca migliaia di morti mietendo la vita di persone, soprattutto a rischio, anziani, bambini in tenera età, così come pazienti per lo più defedati. A seconda del ceppo virale in questione, ogni anno si ripropone lo stesso problema, sperare che il virus stagionale sia in forma più attenuata e che per questo risulti meno aggressivo sulle popolazioni.
--> Lo stesso vaccino antinfluenzale, unico e vero baluardo verso questa malattia endemica, non viene sempre in soccorso delle popolazioni, vuoi per una certa ritrosia da parte della gente a sottoporsi alla profilassi, vuoi perché a volte non copre del tutto il paziente dalla malattia, fatto sta che, oltretutto, di anno in anno si deve studiare un tipo di vaccino diverso dall’anno prima proprio perché diversi sono i virus che entrano a far parte della malattia. La speranza? Che esistesse un inedito supervaccino che valesse per tutte le forme di virus influenzale.
Utopia o a breve realtà? A quanto pare, la possibilità di un supervaccino  potrebbe essere una speranza che potrebbe giungere all’intera umanità a breve, almeno seguendo una ricerca medico scientifica condotta nei laboratori americani del Centro americano per la ricerca sui vaccini dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive (Niaid). 

Secondo gli scienziati, tale vaccino sugli animali ha dato risultati insperati, considerata la constatazione di come quegli animali cui è stato somministrato il supervaccino hanno reagito alla malattia sviluppando delle difese immunitarie mai viste fino a quel momento. La sperimentazione è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature e ora suscita l'interesse della comunità medica internazionale.  Tale evidenza rende ancor più interessante la scoperta alla luce anche del grosso limite rappresentato dai vaccini tradizionali, spesso poco o per nulla efficaci quando in corso di pandemia il virus muta e l’organismo non è più in grado di contrastarlo efficacemente nonostante il vaccino. Certo, gli entusiasmi di fronte al super vaccino sono tanti, ma c’è chi fra gli scienziati si chiede anche come possa mai fare un vaccino proteggere da virus sempre più potenti e poi, in ultimo, possiamo considerare valido anche per gli uomini uno studio scientifico fino adesso riservato solo ai furetti o dobbiamo cominciare a pensare che laddove si sposti il campo d’azione sull’uomo si rischia di generare effetti differenti in specie viventi con tante diversità le une dagli altri? 
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