Aderisce anche Levi’s. La campagna contro i “panni sporchi” Detox di Greenpeace, che chiede alle marche della moda di impegnarsi a non rilasciare, entro il 2020, sostanze chimiche pericolose nell’ambiente, e a chiedere ai fornitori di rendere note alle comunità locali circostanti gli impianti di produzione le quantità di tali sostanze rilasciate negli scarichi in acqua, conquista una nuova adesione dopo quelle recenti di H&M e diZara: la maggiore marca di blue jeans al mondo, Levi’s, ha preso oggi l’impegno di eliminare ogni sostanza pericolosa nella sua filiera di produzione e nei prodotti entro il 2020.
In particolare, Levi’s chiederà da subito a 15 dei suoi maggiori fornitori (ognuno con più impianti) in Cina, Messico e altri Paesi in via di Sviluppo, di rendere noti i dati dell’inquinamento che essi causano, al più tardi entro giugno 2013. Seguiranno altri 25 fornitori principali, entro la fine del 2013. Tutto ciò permetterà a chi vive nei pressi di queste fabbriche di ottenere informazioni cruciali sullo stato di salute delle proprie risorse idriche.
Levi’s diventa l’undicesimo marchio ad assumere impegni credibili da quando Greenpeace ha lanciato la campagna Detox, nel 2011. Una parte importante dell’impegno di Levi’s è volta all’eliminazione entro il 2015 dei PFC (composti perfluorinati) alcuni dei quali sono persistenti, cancerogeni e con effetti su sistema nervoso, sistema endocrino, accrescimento e sviluppo. Levi’s si è anche impegnata a fare da leader nel settore, promuovendo l’adozione di alternative non pericolose entro il 2015.
Articolo redatto da Help Consumatori
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