sabato 18 maggio 2013

Malaria: potrebbe tornare e creare seri problemi



L’aumento della temperatura nel pianeta ed in particolare in Italia con particolare riferimento alle regioni più calde del Sud, apre nuovi inquietanti scenari, riportando in auge malattie che pensavamo fossero del tutto scomparse. Eppure parliamo di un aumento medio di appena due gradi, sufficiente tuttavia a creare problemi, ne è convinto Francesco Scarlata, docente di Malattie infettive dell’Università di Palermo intervenuto a Caltanissetta al corso “Aggiornamenti in infettivologia” diretto da Mauro Sapienza, primario di medicina interna dell’ospedale di Enna. 


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Una delle malattie più insidiose che potrebbero affacciarsi all’orizzonte e nella memoria di quanti vedono questa patologia come retaggio di un tempo passato, è la malaria. “L’ultimo focolaio di malaria – ha ricordato Scarlata – risale in Sicilia al 1953 ma le mutazioni climatiche che da un quarto di secolo si osservano, con aspetti ormai da clima sub-tropicale, preoccupano per il rischio di ripresa dell’endemia malarica, come purtroppo recentemente è avvenuto in diverse regioni della Grecia con decine di casi di malaria da Plasmodium vivax. E se la malaria è ancora uno spauracchio, sono da tempo una realtà eventi connessi alla tropicalizzazione del clima quali la proliferazione della “zanzara tigre” nelle nostre case e delle “alghe tossiche” nei nostri mari, i casi di dirofilariosi e di encefalite del Nilo Occidentale (ancora soltanto tra i cavalli!)”. -->


Il rischio di contrarre la malaria o altre infezioni tropicali riguarda ancor di più i viaggiatori internazionali. A Mauro Sapienza, infettivologo catanese e direttore dell’Uoc di Medicina interna all’Ospedale Umberto I di Enna abbiamo chiesto quali precauzioni deve prendere chi intende andare in vacanza in zone a rischio.



“In caso di soggiorno in regioni tropicali - risponde - consiglio di rivolgersi, almeno un mese prima della partenza, a un centro di malattie infettive perché alcune misure di profilassi con farmaci o vaccini debbono essere pianificate a misura sia del viaggiatore (età, malattie) che della durata e della tipologia del soggiorno”.



Fonte “La Sicilia”

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