La crisie conomica in Italia miete vittime, nel vero senso della parola e non si tratta
solo di considerare coloro che a causa della crisi si suicidano, un problema
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questo drammatico e inquietante già di per se, si tratta anche di immaginare
come a causa della crisi economica ci siano famiglie non più in grado di curare
i propri figli.
Infatti il dato
che emerge è spaventoso, quasi 8 famiglie su dieci ha problemi, a causa delle
crisi economica, a garantire spese sanitarie per i propri figli. Un dato che
nei numeri si traduce in più di otto milioni di bambini con un’età compresa fra
0 e 14 anni i cui genitori non riescono più a far fronte alle spese mediche.
Anche i pediatri ammettono il problema, sottolineando il fatto che più di 54
famiglie su cento ha tagliato di netto i controlli diagnostici e specialisti e,
fatto ancora più inquietante, ben 60 famiglie su cento anticipa lo svezzamento
per poter passare ad un’alimentazione più economica. Oltretutto da sottolineare
un altro aspetto, non è più il solo pediatra a consigliare il latte artificiale
ma in oltre metà dei casi, lo fa il portafogli dei genitori.
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E che dire dei
cibi per l’infanzia, quasi quattro italiani su dieci non riescono più ad
acquistarli. Stessa anomalia si riscontra nella cura delle patologie croniche.
Una situazione da affrontare al più presto. ''L'indagine, che ha coinvolto il
nostro Paese da Nord a Sud, - spiega Giuseppe Mele Presidente dell’Osservatorio
Nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza (www.paidoss.it), -
conferma un disagio economico pesante sulle famiglie, avvertito nel 90% dei
casi (19% molto, 71% abbastanza) in misura maggiore rispetto al passato e
sintomo di prospettive poco tranquillizzanti anche per il futuro.
Non sono solo
le indagini diagnostiche a segnare il passo, ma anche la prevenzione nel suo complesso
registra un preoccupante arresto; l'accesso ai servizi socio-sanitari si sta
riducendo anche e soprattutto per i minori affetti da malattie croniche,
disabili, per gli adolescenti con dipendenze e per tutti i 720 mila minori che
in Italia vivono in povertà assoluta''. Secondo i pediatri intervistati, la
crisi ''morde'' proprio perchè comporterà una riduzione nei servizi di
assistenza per le malattie croniche (19%) e nella possibilità di accedere a
visite specialistiche
non erogate dal sistema sanitario nazionale (16%) o ad ambulatori soggetti al
pagamento di ticket (15%). Essi temono un peggioramento delle condizioni
igienico-sanitarie in età pediatrica nel 10% dei casi, una diminuzione delle
vaccinazioni (8%) e un taglio delle forniture di farmaci e alimenti dedicati
soprattutto alle malattie rare (8%), ma anche ripercussioni sull'assunzione
crescente di scorrette abitudini alimentari (7%), sull'incremento delle malattie infettive (7%) e lo
sviluppo di disturbi comportamentali e psichiatrici sempre più frequenti (4%).
Dal canto loro
i genitori, con pari intensità nelle diverse Regioni, sottolineano i costi
elevati di tutto ciò che serve ai figli più piccoli: a causa del periodo di
crisi i pannolini sono giudicati una spesa alta dal 57% di mamme e papà, che in
questo momento considerano pesanti
per le proprie tasche anche apparecchi per i denti (37%), occhiali (25%) e
correttori ortopedici come scarpe e plantari (21%). Restano ancora poco
adottate strategie di risparmio come gli acquisti on-line (25,3%) o di gruppo
(5,7%) ''ma è solo questione di tempo''. (Fonte asca)
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