La malattia da sempre è stata nemica dell’umanità, a
volte capace di funestare milioni di persone, a volte di rappresentare un
problema sociale, fatto sta che la malattia è sicuramente nemica del nostro
benessere. Ma c’è anche la percezione della malattia, quello stato in cui ci si
sente a rischio di malattia senza essere ammalati. Questa situazione a prima
vista paradossale è invece un’evenienza cui confrontarsi in quest’epoca, almeno
secondo quanto riportato dalla rivista inglese British Medical Journal,
che avrebbe posto l’accento su un fenomeno recente, quello di tendere alla
medicalizzazione estremizzata di quanto più possibile.
Infatti un tempo si tendeva di più a realizzare farmaci contro le malattie,
adesso si propende per creare malattie e farmaci per contrastarle. Ovviamente
una tendenza di questo tipo è tutta a vantaggio degli interessi di coloro che
questi farmaci devono in qualche modo realizzarli, studiarli e applicarli. Ne
deriva che“c’è una pillola per ogni malattia (comprendendo in questo
concetto la patologia in sé, il rischio di ammalarsi e il sentirsi ammalato),
ma anche una malattia per ogni pillola.”
L’espressione “disease-mongering” o “mercificazione della malattia”
indica un’operazione di marketing finalizzata all’introduzione di un
protocollo terapeutico o di un farmaco già pronto per l’immissione nel
mercato attraverso una campagna pubblicitaria per introdurre quadri clinici, al
di fuori della seduta medica, e per indurre il consumatore alla ricerca
di un rimedio per specifiche malattie.
Una tendenza questa che fa si che la gente consideri ogni piccolo problema
prima di tutto una malattia con la quale intervenire con un farmaco. Un
esempio? La calvizie, la timidezza, la cellulite. Disturbi certo, ma non tali
da risolverli con un farmaco o costosi trattamenti, nella stragrande maggioranza
dei casi.Oltretutto, l’aumento della prescrizione inutile è anche
potenzialmente molto costoso per ogni servizio sanitario finanziato dallo stato
e potrebbe comportare notevoli costi sottraendo risorse a trattamenti più
appropriati che rischierebbero di non poter essere finanziati.
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