Arrivi sempre in ritardo? Chissà quante volte ti sei
sentito dare dello scorretto, dello scostumato, persino del maleducato… Certo,
arrivare in ritardo non denota rispetto nei confronti di chi ci aspetta, ma
forse oggi, alla luce delle più moderne acquisizioni scientifiche, il
ritardatario dovrà essere visto sotto un’altra ottica, quello del malato!
E si, perché i ritardatari potrebbero essere solo
malati e non maleducati, visto che nelle persone per i quali giunere puntuali
agli appuntamenti è solo un’inezia, il disturbo risiede proprio nel cervello,
nella stessa area che entra in ballo nei disturbi dell’attenzione. Secondo i
ricercatori, i ritardatari non riescono ad orientarsi nel tempo ed è proprio il
tempo che finisce per ingannare il
paziente disorientandolo sulle modalità per giungere puntuali agli
appuntamenti. Risultato, il ritardatario, sempre secondo i medici che hanno condotto
lo studio, oscillerebbe all’interno di due patologie, il deficit di attenzione
e l’iperattività e, dunque, il paziente soffrendo di queste estreme patologie,
almeno in fatto di sintomi, si presenterebbe tendenzialmente affetto da
letargia, confusione mentale, andatura incerta e lenta.
Cosicché, all’apice
delle sue manifestazioni patologiche, anche in risposta ai continui rimproveri
da parte della gente, il ritardatario per antonomasia, presenterebbe anche un
certo grado di depressione che esaspererebbe tutti i propri sintomi.
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