Una singolare ricerca effettuata qualche tempo fa da Continental
rileva che chi fa un uso sistematico di videogiochi o simulatori di
guida è più esposto al rischio di incidente nella vita reale. Passaggi
con semaforo rosso o manovre azzardate nella guida quotidiana sono più
frequenti, secondo la ricerca realizzata da Continental, negli
automobilisti che passano molte ore a contatto con videogiochi di
carattere motoristico.
L’assuefazione di questi giocatori all’uso di
simulatori virtuali è tale che, inconsciamente, le mosse azzardate
vengono ripetute anche nella realtà. Di fronte a questi dati, viene da
chiedersi se in futuro le compagnie assicurative non farebbero meglio a
valutare anche le abitudini dei propri clienti nel tempo libero prima di
stipulare un’assicurazione auto.
D’altra
parte, come precisa Continental in una nota, è vero anche che molto
spesso lo sviluppo della prontezza necessaria nei videogiochi aumenta
anche il livello di reattività di fronte ad un imprevisto nella vita
reale. Insomma, capacità e doti che vengono sviluppate nell’uso di
videogiochi devono essere correttamente bilanciate nella guida della
vettura su strade pubbliche.
Spiega Tim Baley, esperto in sicurezza per Continental che ha condotto lo studio: “Se è vero che gli appassionati di videogiochi dimostrano di avere maggiori capacità e sicurezza al volante, al tempo stesso essi dimostrano di aver bisogno di bilanciare una forte propensione al rischio. Cimentarsi nei giochi alla guida può migliorare la concentrazione e il tempo di reazione ma, al tempo stesso, porta ed essere più esposti ai rischi, rispetto a coloro che non giocano”.
Quantificando il rischio, secondo la ricerca di
Continental, chi trascorre oltre otto ore a settimana in giochi di guida
davanti ad uno schermo, è soggetto a rischi di incidente tre volte
maggiori, rispetto a chi riduce questo tempo a meno di un’ora. Tutto
questo è dovuto al fatto che il coinvolgimento dei giocatori porta al
convincimento, inconscio, che nella vita reale come in quella virtuale
ogni errore o problema possa essere risolto grazie ad un semplicissimo
reset. Quando invece sappiamo benissimo che su strada ogni manovra
produce situazioni più che reali e tangibili, per cui è impossibili
tornare indietro.
Tra i giocatori presi a campione dalla ricerca, uno su cinque ritiene d’aiuto l’utilizzo di simulatori e più del 50% si assumerebbe la responsabilità di insegnare ad un principiante, contro un 21% dei non giocatori. Tra i motorizzati, invece, solo un 16% concorda sull’idea che l’utilizzo di videogiochi possa aumentare le capacità dei guidatori, quattro su dieci inoltre credono che il gioco virtuale altro non faccia se non contribuire ad una guida spericolata; infine solo un 7% crede che uno schermo possa aumentare il livello di attenzione nella vita reale.
Tra i giocatori presi a campione dalla ricerca, uno su cinque ritiene d’aiuto l’utilizzo di simulatori e più del 50% si assumerebbe la responsabilità di insegnare ad un principiante, contro un 21% dei non giocatori. Tra i motorizzati, invece, solo un 16% concorda sull’idea che l’utilizzo di videogiochi possa aumentare le capacità dei guidatori, quattro su dieci inoltre credono che il gioco virtuale altro non faccia se non contribuire ad una guida spericolata; infine solo un 7% crede che uno schermo possa aumentare il livello di attenzione nella vita reale.
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