Non è ancora conclusa la vicenda dei lotti di frutti di bosco contaminati da epatite A.
L’associazione Codici annuncia che sta ricevendo le prime segnalazioni
di cittadini contagiati dal virus in conseguenza dell’assunzione di
frutti di bosco surgelati e che sta predisponendo azioni legali per
tutelare le persone che hanno subito dei danni.
contagio, ricorda Codici, ha già colpito diversi Paesi dell’Unione
Europea e il Ministero della Salute non esclude che ci siano in
commercio altri mix di frutti di bosco contaminati dal virus. Insomma,
si raccomanda di fare molta attenzione all’acquisto e all’utilizzo dei
prodotti: sono ancora valide le raccomandazioni del Ministero che
consigliano di consumare i prodotti congelati/surgelati solo cotti, facendoli bollire (100°) per almeno 2 minuti,
non impiegare i frutti di bosco crudi per guarnire i piatti e lavare
accuratamente i contenitori e gli utensili usati per maneggiare i frutti
di bosco scongelati.
Ma a che punto sono oggi le indagini? Secondo il Maggiore Michele Tamponi dei Nas, intervistato dall’associazione, le indagini sono ancora in corso, anche se si può ritenere che circa il 90% delle ditte siano già state monitorate.
Per Tamponi “in generale, quando c’è molto clamore sono le ditte stesse
che per maggiore sicurezza chiedono ai loro fornitori più garanzie
sulla qualità del prodotto, quindi sicuramente, oggi, la situazione è
monitorata. Chiaramente, in un mercato globale, con delle filiere molto
complesse, qualcosa può sfuggire, ma ora il 90% del lavoro è già stato
fatto”.
Agenzia Help Consumatori
Agenzia Help Consumatori
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