Quella che è
per molti un’irresistibile abitudine che li porta a masticare per intere
giornate la arcinota chewing-gum non è sempre un utile antistress o, come
accade ed è accaduto in passato, un modo sano di stare insieme per molti
adolescenti. Tale pessima abitudine, soprattutto se reiterata nell’arco della
giornata, è anche un buon motivo per scatenare attacchi di cefalea e mal ditesta in generale, anche importanti da un punto di vista clinico.
A puntare il dito contro l’insana abitudine, un gruppo di ricercatori del Meir Medical Center dell’Università di Tel Aviv in Israele che hanno pubblicato il loro lavoro scientifico su Pediatric Neurology.
Secondo i
ricercatori, l’evidenza di mal di testa in molti adolescenti è ascrivibile
proprio al fatto di masticare per ore le classiche gomme e per giungere a tale
risultato ci si è affidati ad un esperimento che ha coinvolto 30 giovani e
giovanissimi pazienti di età compresa fra i 6 e i 19 anni già affetti da
cefalea cronica ma con l’abitudine di ricorrere alla gomma da masticare per un
periodo che andava da una fino a 6 ore al giorno. Al gruppo di volontari i
ricercatori ha chiesto di escludere il chewing-gum per tutta la durata dell’esperimento,
ovvero per 30 giorni. Il risultato è stato sbalorditivo, infatti, trascorso il
mese di esperimento, il 70% dei ragazzi oggetto di studio ha visto sparire
tutti i sintomi ascrivibili al mal di testa, un altro 20% di giovani pazienti
ha riferito che il mal di testa, pur se non scomparso del tutto, si materializzava
più raramente e, comunque, con intensità sicuramente più bassa. A questo punto,
per confermare la tesi secondo la quale la gomma da masticare induce nei
soggetti predisposti il mal di testa, al gruppo è stato chiesto di riprendere
le loro abitudini per un ulteriore mese e, come per incanto, la cefalea si è
ripresentata in soli due giorni.
Secondo la dott.ssa Simona Marcheselli, responsabile della Stroke Unit in Humanitas. “In effetti esiste
una patologia che si sviluppa in età più avanzata, denominata ‘disfunzione muscolare cranio-mandibolare’
(D.C.C.M), una manifestazione clinica accompagnata da sintomi dolorosi
(cefalea, algie facciali, tensioni) che coinvolgono la muscolatura
cranio-mandibolare in presenza di una disfunzione delle articolazioni temporo
mandibolari. Le cosiddette ‘parafunzioni’
come digrignare o serrare i denti, masticare gomme o
mordicchiare unghie e/o oggetti, sono tra le cause di questa
patologia".
Insomma, la
classica gomma da masticare è tutt’altro che salutare per il nostro organismo,
lo rivela anche l’ipersecrezione di succhi gastrici dovuti alla masticazione
che in qualche modo si scatena a causa del fatto che è come se il cavo orale
invitasse lo stomaco a prepararsi alla digestione, senza che però nulla giunga
alle pareti gastriche. Ciò induce bruciori di stomaco e in qualche caso vere e
proprie piccole lesioni di tipo gastroinfiammatorio. Per non parlare dell’eccessiva
aria che si produce a carico dello stomaco con relativo gonfiore. E ancora,
occhio al dolcificante che la maggior parte di chewing-gum detiene. Parliamo del
sorbitolo che in dosi eccessive è causa di episodi diarroici e dolori all’intestino.
L’unica azione
positiva della gomma è relativa al cavo orale, dove la poltiglia pare svolgere
un’azione di pulizia dai residui di cibo e non solo. Aumentando la salivazione
si riduce il ph della bocca che può rivelarsi una barriera contro la carie. Ma
le evidenze in possesso fino adesso sono tutte contro la gomma da masticare, soprattutto
se masticata per diverse ore al giorno. Ciò anche in presenza di uno studio
molto ridotto, visto che è stato eseguito soltanto su 30 volontari. Una cosa è
comunque certa. Chi soffre di cefalea o di
eventuali problematiche annesse all’articolazione temporo mandibolare, dovrebbe
bandire, tout court, la fastidiosissima
gomma.
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