“L’eliminazione
dell’amianto in sicurezza procede con eccessiva lentezza nel nostro Paese,
anche per l’esiguità delle risorse. È necessario accelerare i tempi. È forte
infatti la preoccupazione per questo minerale presente ancora in grandi
quantità e in varie forme in stabilimenti ed edifici, pubblici e privati, in
tutte le nostre Regioni”. E’ l’allarme lanciato oggi dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica.
“Ogni anno nel nostro Paese sono circa 1200 le nuove diagnosi di
mesotelioma –
spiega Carmine Pinto, presidente dell’AIOM -. Anche se è stato inserito
nell’elenco delle malattie professionali, vi sono ancora inconcepibili ritardi nel riconoscimento previdenziale.
Vanno inoltre garantiti uguali diritti ai pazienti con mesoteliomi insorti dopo
esposizioni ambientali ad amianto, ai familiari dei lavoratori e alla
popolazione generale. L’AIOM è fortemente vicina e solidale con i pazienti e
con i familiari colpiti e deceduti in questi lunghi anni per tumori correlati a
questa esposizione, a cui ancora una volta non viene permesso un
riconoscimento”.
AIOM è
impegnata perché con un approccio sempre più multidisciplinare tutti pazienti
affetti da mesotelioma possano ricevere con equità e qualità in tutto il Paese
i migliori approcci diagnostici, terapeutici e cura dei sintomi e perché, anche
per il mesotelioma, si sviluppi la migliore ricerca biologica e clinica. “Il
prossimo gennaio – conclude il prof. Pinto – organizzeremo la III Consensus Nazionale per il controllo del mesotelioma della
pleura a Bari, una delle aree a ‘rischio’. Saranno coinvolti,
oltre agli oncologi e agli epidemiologi, medici del lavoro, patologi,
chirurghi, radiologi, radioterapisti, palliativisti, psicologi e le
associazioni dei pazienti. È fondamentale sensibilizzare le istituzioni e i
cittadini sulla gravità e l’impatto della malattia”.
Articolo redatto da Help Consumatori
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