Molte volte spereremmo che esistesse una sorta di palla di vetro, non
soltanto per leggere il nostro futuro in ambiti più o meno ameni, quanto invece
per gettare uno sguardo sul futuro sul bene più importante che abbiamo, la
nostra salute e quella dei nostri cari. Ma una tale eventualità è riservata
agli angoli più fantasiosi della nostra mente, nella pratica, a parte un po’ di
prevenzione, per chi la fa, il futuro è pur sempre quanto mai incerto. Eppure
qualcosa sta per cambiare, qualcosa di molto importante per il nostro
benessere. Infatti già da adesso, potremo sapere se, pur stando bene, nel
volgere di cinque anni ci ammaleremo di diabete!
Certo, detta così sembra una magra consolazione, sapere che di qui a
un quinquennio allargheremo le fila dei malati di diabete sembra più una sorta
di maledizione che di sollievo. Invece no, perché non solo sapremo se siamo candidati
ad ammalarci di questa grave patologia che nel mondo funesta la vita di 387
milioni di persone, secondo le ultime stime dell’International Diabetes
Federation. (Xagena), che sono molte, ma molte di più se contiamo pure quelli
che pur essendo diabetici non sanno di esserlo, ma avremo pure il tempo per
evitare di ammalarci. Non è fantastico?
Scoprire il diabete anche in chi non dovrebbe ammalarsi
La straordinarietà della scoperta non sta solo nel fatto di prevedere
il diabete, anche adesso con un anamnesi familiare positiva, è facile immaginare
che entro un certo lasso di tempo potremo ammalarci di questa grave patologia
metabolica. La straordinarietà della scoperta, che si deve ad uno studio
scientifico pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, condotto
da Giorgio Sesti, presidente della Società Italiana di Diabetologia (SID),
assieme ai ricercatori dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e
dell’Università di Roma Tor Vergata, individua l’eventuale possibilità di
ammalarsi anche in coloro che nulla avrebbero a che fare con la malattia in
fatto di predisposizione familiare e quant’altro. Insomma, a casa tua non
esiste un diabetico neanche a cercarlo col lanternino? Non preoccuparti, fra 5 anni il primo diabetico di tutta la tua
dinastia sarai tu!
Il test che giungerà a tanto si basa su un carico di glucosio, la cosiddetta
curva glicemica, che prevede la misurazione della glicemia due ore dopo aver
ingerito 75 grammi
di glucosio. Tale studio avrebbe anche evidenziato come sia importante misurare
la glicemia anche dopo un’ora dall’assunzione del glucosio e in questo modo
scopriremo chi è veramente a rischio di diabete e si interverrà affinché non sviluppi
nel breve medio termine la malattia.
Il test da carico di glucosio permette di identificare una nuova
categoria di persone con pre-diabete nelle quali una glicemia uguale o
superiore a 155 mg/dl, dopo un’ora dal test di carico orale di glucosio predice
la comparsa di diabete entro i successivi 5 anni, nelle persone considerate ora
sane e che invece presentano un rischio di diabete aumentato del 400%.
Fonte: Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, 2015
XagenaHeadlines2015
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