Un’evidenza
questa che potrebbe spiegare tante morti oscure ed improvvise dei lattanti alcune
delle quali potrebbe risalire ad un’abitudine di tanti genitori che consiste
nell’arricchire il latte somministrato al neonato mediante il biberon direttamente
con il miele. Alla luce di quello che si è scoperto, tale prassi, potrebbe
risultare persino mortale per il piccolo.
Non
viene messa in dubbio l’efficacia del miele, che invece sappiamo essere unalimento ricco di sostanze benefiche per l’uomo. Il guaio è
quando, nella
assoluta inconsapevolezza, i genitori edulcorano il latte del biberon con
questa preziosa sostanza naturale nel bambino con meno di 12/13 mesi d’età,
rischio reale cui incorre il piccolo è la morte per soffocamento. Il grido d’allarme
ci giunge dal Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo che ci avverte
che l’intestino di un bambino che non abbia compiuto il primo anno d’età, a
volte anche immediatamente dopo i 12 mesi, non è in grado di opporsi efficacemente
alle spore di botulino, un batterio anaerobico che si annida in certi alimenti
e che nel miele si presenterebbe sotto forma di microspore che le api ingeriscono
quando prelevano il miele.
Nel
bambino più grandicello invece, al pari degli adulti, l’intestino, grazie alla
flora intestinale, è in grado di respingere le spore di fatto neutralizzandole e
non correndo alcun rischio. Il botulismo infantile, nei bimbi che hanno da 0 a 12 mesi d’età, ha già fatto
37 vittime nel nostro Paese, nel resto d’Europa si parla del doppio dei casi, in
America si sono verificati almeno 100 casi in un solo anno. La Ue non ha mai stabilito un
regolamento omogeneo, sta agli Stati membri scegliere se applicare o no
apposite etichette sui vasetti di miele che mettano in guardia le famiglie. Nel
nostro Paese potrebbe partire presto una campagna di sensibilizzazione.
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