Un
tempo si credeva che comprando all'Ikea l'unico fastidio era
rappresentato
dal
montaggio dei mobili in proprio e dalla
scelta fra prodotti un po' dozzinali ma per lo meno a basso prezzo.
Ora il problema è ben altro e pure inquietante, i prodotti dell'Ikea
sono pericolosi.
Infatti
non si parla di un richiamo sporadico
della merce venduta dal colosso del Nord Europa, ma di una campagna
di richiamo costante, reiterata nel tempo al ritmo preoccupante di un
prodotto al mese, visto che dall'inizio dell'anno il marchio Ikea ha
dovuto ritirare qualcosa come cinque diversi prodotti dai propri
scaffali perché pericolosi o
nocivi alla salute.
Lo
denunciano a gran voce le Associazioni dei Consumatori, Codacons in
testa che mette al bando alcuni
elettrodomestici,
ma anche giocattoli per i bambini. Il
colmo per uno store che richiama le famiglie, bambini al seguito, invitandoli gioiosamente all'interno dei suoi negozi. Dal canto suo
Ikea si difende, se ritiriamo i prodotti, dicono, è perché stiamo
molto attenti agli standard di sicurezza, ma le Associazioni
incalzano, non si tratta di ritirare e risarcire gli utenti ma di una
politica
commerciale scorretta, frettolosa nei controlli che si attiva solo
quando il danno è fatto o c'è il rischio reale che accada.
Ricordiamo
che il calvario dell'Ikea è cominciato all'inizio di quest'anno,
quando il marchio svedese s'è trovato a dover ritirare le bacchette
per tamburo e lo strumento a percussione “Lattajo”. Il prodotto
era pericoloso, perché all'Ikea si erano “dimenticati” di
controllare a puntino la pallina di gomma delle bacchette che
destinata ai bambini poteva staccarsi o poteva facilmente
essere svitata anche dalle manine dei bambini i quali mettendola in
bocca rischiavano il soffocamento. Se fosse accaduto un incidente a
qualche bambino era sufficiente rispondere che il marchio aveva
ritirato il giocattolo di lì a poco? E che dire delle lampade
“Gothem” capaci di provocare la scossa elettrica a chi
semplicemente li scostava e involontariamente avrebbe toccato i fili
che si danneggiavano a ogni piè sospinto?
Grave
anche l'incidente avvenuto ad aprile scorso perché riguarda ancora i
bambini che indossando alcuni costumi venduti da Ikea, si sono
procurati graffi e abrasioni alla pelle, ciò in quanto il sistema
adottato per indossare tali abiti costringeva il piccolo al punto da
ferirlo nel tentativo di disfarsene. E che dire dei
frigoriferi e congelatori Frostfri con incluso nel prezzo una bella scossa elettrica per chi li utilizzava?
Insomma,
Gesù moltiplicava i pani e i pesci, Ikea moltiplica
gli
incidenti coi prodotti che tanto reclamizza e poi vende col risultato
che le Associazioni sono imbufaliti per la condotta del marchio
svedese, ribadendo il fatto che l'utente deve essere garantito da un
marchio di queste proporzioni, non sperare che non tocchi a lui
incorrere in qualche grave incidente.
"La sicurezza dei prodotti è una priorità assoluta a Ikea - scrive l'Ufficio stampa dell'aziende all'Huffington Post che aveva sollevato il caso per primo e su questo non scendiamo a compromessi. I clienti devono sempre essere sicuri che i prodotti acquistati presso Ikea sono sicuri da usare. In fase di produzione i rischi valutati e testati. Prove di verifica continue e casuali ai requisiti sono fatte da parte di terzi, anche dopo la produzione".Ma, nonostante le premure del colosso svedese, capita che i clienti si facciano male. "Se riceviamo segnalazione su un possibile problema di sicurezza dei prodotti - assicurano da Ikea - indaghiamo immediatamente e in caso di rischio per la sicurezza, grande o piccola, prendiamo provvedimenti"
Per
il Codacons, quanto fatto da Ikea, ancora non basta.
l'azienda dovrebbe prevedere anche un risarcimento del danno, perché
se un prodotto ha messo a rischio la mia vita o, ancor peggio, quella
dei miei bambini il semplice rimborso non basta.
"Dall'inizio del 2016, infatti, Ikea ha ritirato dal mercato un prodotto al mese."Una media alta - conclude l'associazione dei consumatori - e secondo noi il problema è che Ikea, come molte altre aziende, per la fretta di immettere sul mercato più merce, pur rispettando gli standard europei, non effettua quel controllo in più che potrebbe garantire maggiore sicurezza"
Giuliano
Fonte:
Huffington
Post e
Il Giornale
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