sabato 29 dicembre 2018

Cancro al seno: il ruolo nocivo dell'alcol e quelle benefico della frutta


Quanto mai interessante uno studio britannico che ha coinvolto quasi 700.000 donne nell’ambito di un lavoro scientifico più complessivo durato quasi 20 anni e che ha riguardato una popolazione femminile di un milione e trecentomila donne all’interno di uno studio denominato Million Women Study. La conclusione di questa lunga e delicata ricerca medica ha portato a risultati sicuramente inaspettati, rappresentati in primis dal ruolo dell’alimentazione in una patologia temibile per le donne, quale il cancro al seno, ma non solo, lo stesso studio ha ben delineato il ruolo negativo dell’alcol in questa malattia. Durante i lavori scientifici si è attenzionato il ruolo di micronutrienti 
quali proteine, proteine del latte, grassi totali, saturi e insaturi, carboidrati, zuccheri, fibre alimentari e calorie ingerite nel corso degli anni. Sulla popolazione presa in esame si è constatata l’insorgenza del cancro al seno in una percentuale di poco superiore al 4% e si è allo stesso modo osservato come l’aumento del rischio di sviluppare la neoplasia sia avvenuta in quelle donne che hanno dichiarato di far uso continuo di alcol rilevando anche che l’insorgenza del cancro mammario aumentava in quelle donne che assumevano alcol in quantità superiore ad una dose di 10 grammi al giorno. Interessante ancor di più notare che al di sotto di questa quantità il rischio di esporsi alla malattia tumorale era uguale in tutte quelle donne che non bevevano, ma l’aumento della dose di 10 grammi, gradualmente, faceva aumentare anche il rischio della malattia.


Rischio che aumentava fino all’8% per ogni 10 grammi di alcol aggiunti ogni giorno. Sarebbe stato molto interessante osservare se la quantità di alcol assunta ogni giorno era rappresentata da un solo tipo di alcolico o da più alcolici, ma ancor più interessante sarebbe stato osservare il dato a seguito dell’abitudine di queste donne di pasteggiare con l’alcol, oppure di assumerlo in breve tempo in grande quantità, come avviene in quello che viene definito binge drinking. Quest’ultimo aspetto, purtroppo trascurato dagli studiosi, ha lasciato un vuoto scientifico importante, avrebbe potuto infatti dimostrare che bere alcol alle quantità appena viste apriva la porta al cancro al seno o se invece tale patologia viene esaltata, più o meno a parità di quantità di alcol ingerita, da quelle che vengono definite abbuffate di alcol in un tempo ristretto come avviene appunto col binge drinking, abitudine quest’ultima determinante nell’insorgenza della malattia.

Considerato infine che lo studio è iniziato tenendo anche conto del ruolo dell’alimentazione nell’insorgenza del cancro al seno, risulta interessante il ruolo protettivo della frutta nei confronti della patologia neoplastica in specie. Parrebbe infatti conclamato che ogni 100 grammi di frutta assunta al giorno determini una protezione pari al 6% di fronte al rischio di ammalarsi. Il ruolo di tale protezione va ascritto alle fibre della frutta e si osserva anche una riduzione del rischio pari al 9% per ogni 5 g al giorno di assunzione.
In conclusione, se noto è il ruolo negativo dell’alcol per questo tipo di patologia, ovviamente le percentuali devono leggersi all’interno di uno studio più complesso che tenga conto anche del rischio di insorgenza individuale della malattia, positivo è il ruolo delle fibre della frutta nella protezione dell’organo. Peccato non aver potuto conoscere a fondo gli effetti di altri alimenti quali latte, uova, formaggi, carne, pesce. Per quest’ultimi, allo stato delle cose, non sarebbe ascritto alcun ruolo protettivo.



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