Quanto mai interessante uno studio britannico che ha coinvolto quasi 700.000 donne nell’ambito di un lavoro scientifico più complessivo durato quasi 20 anni e che ha riguardato una popolazione femminile di un milione e trecentomila donne all’interno di uno studio denominato Million Women Study. La conclusione di questa lunga e delicata ricerca medica ha portato a risultati sicuramente inaspettati, rappresentati in primis dal ruolo dell’alimentazione in una patologia temibile per le donne, quale il cancro al seno, ma non solo, lo stesso studio ha ben delineato il ruolo negativo dell’alcol in questa malattia.
Durante
i lavori scientifici si è attenzionato il ruolo di
micronutrienti
quali
proteine, proteine del latte, grassi totali, saturi e insaturi,
carboidrati, zuccheri, fibre alimentari e calorie ingerite
nel corso degli anni. Sulla popolazione presa in esame si è
constatata l’insorgenza del cancro
al seno in una percentuale di poco superiore al 4% e si
è allo stesso modo osservato come l’aumento del rischio di
sviluppare la neoplasia sia avvenuta in quelle donne che hanno
dichiarato di far uso continuo di alcol rilevando anche che
l’insorgenza del cancro
mammario aumentava
in quelle donne che assumevano alcol in quantità superiore ad una
dose di 10 grammi al giorno. Interessante ancor di più notare che al
di sotto di questa quantità il rischio di esporsi alla malattia
tumorale era uguale in tutte quelle donne che non bevevano, ma
l’aumento della dose di 10 grammi, gradualmente, faceva aumentare
anche il rischio della malattia.
Rischio
che aumentava fino all’8% per ogni 10 grammi di alcol aggiunti ogni
giorno. Sarebbe stato molto interessante osservare se la quantità di
alcol assunta ogni giorno era rappresentata da un solo tipo di
alcolico o da più alcolici, ma ancor più interessante sarebbe stato
osservare il dato a seguito dell’abitudine di queste donne di
pasteggiare con l’alcol, oppure di assumerlo in breve tempo in
grande quantità, come avviene in quello che viene definito binge
drinking. Quest’ultimo aspetto, purtroppo trascurato dagli
studiosi, ha lasciato un vuoto scientifico importante, avrebbe potuto
infatti dimostrare che bere alcol alle quantità appena viste apriva
la porta al cancro al seno o se invece tale patologia viene esaltata,
più o meno a parità di quantità di alcol ingerita, da quelle che
vengono definite abbuffate di alcol in un tempo ristretto come
avviene appunto col binge drinking, abitudine quest’ultima
determinante nell’insorgenza della malattia.
Considerato
infine che lo studio è iniziato tenendo anche conto del
ruolo dell’alimentazione nell’insorgenza
del cancro al seno, risulta interessante il ruolo protettivo
della frutta nei
confronti della patologia neoplastica in specie. Parrebbe infatti
conclamato che ogni 100 grammi di frutta assunta al giorno determini
una protezione pari al 6% di fronte al rischio di ammalarsi. Il ruolo
di tale protezione va ascritto alle fibre della frutta e si osserva
anche una riduzione del rischio pari al 9% per ogni 5 g al giorno di
assunzione.
In
conclusione, se noto è il ruolo negativo dell’alcol per questo
tipo di patologia, ovviamente le percentuali devono leggersi
all’interno di uno studio più complesso che tenga conto anche del
rischio di insorgenza individuale della malattia, positivo è il
ruolo delle fibre della frutta nella protezione
dell’organo. Peccato non aver potuto conoscere a fondo gli effetti
di altri alimenti quali latte, uova, formaggi, carne, pesce.
Per quest’ultimi, allo stato delle cose, non sarebbe ascritto alcun
ruolo protettivo.
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