Secondo
uno studio scientifico il latte d’asina dimezza in maniera drastica
i segni di intolleranza alimentare nei bambini nati pretermine, come
dimostrano i risultati del lavoro scientifico condotto su 156 nati
pre-termine, dai ricercatori dell’Istituto di scienze delle
produzioni alimentari del Cnr di Torino (Cnr-Ispa) e dall’equipe di
Terapia intensiva neonatale universitaria dell’ospedale Sant'Anna
della Città della Salute di Torino con il sostegno della Compagnia
di San Paolo di Torino ed è pubblicata sul Journal of Pediatric
Gastroenterology and Nutrition.
Ovviamente
tutto ciò non è una novità, visto che recentemente s’era già
osservato che il latte d’asina ha un potere nutrizionale molto
prossimo al latte umano, al punto che immaginarlo come integratore
del latte materno risulta quanto mai interessante. Da qui l’idea di
provarlo in questa inedita veste, premette Laura
Cavallarin, ricercatrice Cnr-Ispa.
“La prima fase del progetto ha
previsto il disegno e la produzione del fortificatore sperimentale.
Sono stati ottenuti due concentrati di latte d’asina, con tenore
proteico e calorico uguale ai corrispondenti prodotti a base di latte
vaccino disponibili in commercio, rispettando la normativa vigente in
materia di alimenti per infanzia e garantendone la sicurezza
microbiologica. Il latte d’asina, raccolto da due allevamenti
piemontesi e uno di Reggio Emilia, è stato fornito da Eurolactis
Italia. La formulazione e produzione del fortificatore sono stati
brevettati, mentre la polverizzazione ed il confezionamento del
prodotto finito sono state condotte con il supporto del Dipartimento
di scienze del farmaco dell’Università del Piemonte Orientale e di
due imprese farmaceutiche piemontesi, Procemsa e Proge Farm”.
Restava
solo da capire il ruolo di questo particolare alimento anche nei
bambini maggiormente compromessi dall’essere nati gravemente
immaturi. Nei due anni di osservazione scientifica a seguito dello
studio si è osservata l’adeguatezza nutrizionale del nuovo
prodotto . “Lo studio ha interessato 156 nati prematuri di peso
molto ed età alla nascita molto bassi (inferiore a 1.500 g. e
massimo 30 settimane di gravidanza)”, prosegue Enrico Bertino,
direttore della Terapia Intensiva Neonatale dell’Università di
Torino.
“Metà dei bimbi hanno ricevuto per 21 giorni latte umano
con il fortificatore a base di latte d’asina, gli altri quello
standard a base vaccina. Essendo i prodotti differenti, le due diete
sono state modulate per avere lo stesso apporto nutritivo. Lo studio
clinico ha mostrato che gli episodi di intolleranza alimentare erano
2,5 volte inferiori nei soggetti che assumevano il prodotto a base di
latte d’asina. In particolare, sono risultati ridotti gli episodi
di vomito e di ristagno biliare nello stomaco, indice di
malfunzionamento intestinale”.
“Un
risultato importante sia per il raggiungimento precoce di una
completa alimentazione per via orale, obiettivo chiave
nell’assistenza dei prematuri nelle terapie intensive neonatali per
un loro più rapido ritorno a casa, sia perché, in queste fasi,
condiziona lo stato di salute nell’adolescenza e in età adulta”,
conclude Cavallarin.
Fonte:
Istituto
di scienze delle produzioni alimentari del Cnr -
Studio
clinico uso latte d’asina come fortificatore del latte umano nei
neonati prematuri, pubblicato sul Journal
of Pediatric Gastroenterology and Nutrition
Sapevo del latte d'asina solo che so che è costoso e difficile da trovare
RispondiEliminaCarla