E’
una delle tragedie economiche più odiose che non ci saremmo mai
aspettati ai giorni nostri. Non soltanto fasce
sempre più ampie della popolazione limita l’alimentazione e spesso
è costretta a raccattare nei cassonetti dei rifiuti, fatto
gravissimo anche questo, ma che arrivassimo ad osservare un dato
secondo il quale quasi 540 mila persone classificate in povertà
assoluta rinunciano per pura disperazione e incapacità di far
fronte alle spese per curarsi è uno scandalo che grida solo vendetta in una Nazione che si dichiara civile!
Quasi
540 mila persone in questo stato di indigenza è l’equivalente del numero di
abitanti di una città media, se a questi aggiungiamo 13 milioni di
persone che pur non essendo in stato di indigenza assoluta si son visti costretti a limitare le cure e gli accertamenti medici per via
delle mancate risorse a disposizione per accedervi, ci
rendiamo conto che il numero è spaventosamente alto, significa
insomma che quasi un terzo della popolazione italiana ha grosse
difficoltà a curarsi, alcune di queste persone per totale
impossibilità di farlo, come abbiamo visto. Questa è una vergogna e la politica dovrebbe
interrogarsi, i governi sopratutto passati dovrebbero scendere dallo
scranno elargendo frasi fatte e luoghi comuni e agire concretamente. Perchè non
solo senza farmaci si muore, ma non può esserci prevenzione alcuna
senza possibilità di accesso alle cure.
Oltretutto
se guardiamo allo scorso anno, ci accorgiamo che la richiesta di
farmaci è pure aumentata, come è aumentata di oltre il 20%
l’esigenza di ricorrere ai farmaci se consideriamo il quinquennio
2013/2018, come ben ci mostra un dossier del Bancofarmaceutico che vi invitiamo a leggere da questo link. Ma che le richieste di cure
aumentino è del tutto scontato. L’invecchiamento della popolazione
è una risposta, ma anche non curarsi per ungo tempo tende a
cronicizzare le malattie che divengono di più difficile trattamento.
L’esigenza
oggi è sopratutto rivolta a quei farmaci
per il sistema nervoso (32%), per
l’apparato
muscolo-scheletrico (16%), per
il
tratto alimentare e metabolico (13,4%), per
l’apparato respiratorio (8,7%) e per
le
patologie dermatologiche (6,3%). La famiglie povere possono destinare
alla salute solo il 2,54% della propria spesa totale, contro il 4,49%
delle altre famiglie.
Per curarsi possono spendere solo 117 euro l’anno rispetto alle cure delle altre persone .Spiega Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus: “Sono davvero troppe le persone che non hanno un reddito sufficiente a permettersi il minimo indispensabile per sopravvivere. I dati pubblicati quest’anno nel Rapporto sulla Povertà Sanitaria dimostrano che il fenomeno si è sostanzialmente consolidato nel tempo e che, prevedibilmente, non è destinato a diminuire sensibilmente nei prossimi anni. Il bisogno terapeutico è uguale per tutti i cittadini e non può conoscere limitazioni.Sostiene l’AIFA, ma possiamo dire che pur ritenendoci un Paese civile sia veramente così?
Per curarsi possono spendere solo 117 euro l’anno rispetto alle cure delle altre persone .Spiega Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus: “Sono davvero troppe le persone che non hanno un reddito sufficiente a permettersi il minimo indispensabile per sopravvivere. I dati pubblicati quest’anno nel Rapporto sulla Povertà Sanitaria dimostrano che il fenomeno si è sostanzialmente consolidato nel tempo e che, prevedibilmente, non è destinato a diminuire sensibilmente nei prossimi anni. Il bisogno terapeutico è uguale per tutti i cittadini e non può conoscere limitazioni.Sostiene l’AIFA, ma possiamo dire che pur ritenendoci un Paese civile sia veramente così?
Fonte: Help Consumatori
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