E' ancora lontano il tempo dei bagni in mare con
le distese di sabbia dove crogiolarsi al sole, sogni che squarciano
le nostre giornate invernali
buie, nuvolose, dove il freddo pare paralizzarci.
Ciò non toglie che fra qualche mese, tolti gli indumenti invernali,
cominceremo a pensare dove passare qualche settimana di vacanza e
come non pensare alle amene località di mare? Peccato che a guastare
la voglia di stare all’aperto e a rinfrescarci nelle acque marine,
ci
sia un risultato di una ricerca inglese che punta il dito su tutta
una serie di disturbi fisici che riguardano
le persone che nuotano, fanno sport acquatici o più semplicemente si
concedono un bagno in mare.
Parrebbe
infatti,
seguendo lo
studio effettuato,
dall’University
of Exeter, che coloro che si dedicano alle attività di cui sopra in
mare, siano più esposti ai disturbi gastrici, ai
mal
d’orecchi, alle
malattie
della pelle e quant’altro di similare, rispetto a coloro che non
prediligono tali attività. Secondo la ricerca, la possibilità di
andare incontro al mal d’orecchio, sviluppando magari un’otite, è
superiore del 77% rispetto a chi non nuota, meno alta la possibilità
di andare incontro a disturbi gastrici, ovviamente
diarrea compresa,
che tuttavia eleva il
rischio
a quasi il 30%.
I
motivi? L’inquinamento
Riguardo
alle motivazioni che espongono tutti coloro i quali si dedicano a
tuffi e al nuoto in mare, comprese le attività sportive correlate,
sono tutte riconducibili all’inquinamento che nei Paesi sviluppati
non può certo risparmiare il mare. Da
precisare che la
ricerca è stata condotta in Inghilterra e non sappiamo se i nostri
mari rispetto a quelli inglesi sono più puliti o
più inquinati e,
quindi, i rischi che si corrono sono di gran lunga minori o maggiori.
Resta il fatto però
che lo scarico dei rifiuti industriali, agricoli e le acque reflue
anche domestiche tranquillamente
riversate in mare, non
sembra prerogativa della sola Gran Bretagna.
Will
Gaze, dell’University of Exeter Medical School, che ha
supervisionato la ricerca, ha dichiarato:
“Non vogliamo scoraggiare le persone dall’andare al mare, che ha molti benefici per la salute, come il miglioramento della forma fisica, del benessere e il contatto con la natura. Tuttavia, è importante che le persone siano consapevoli dei rischi, così da fare scelte informate. Anche se la maggior parte delle persone guarisce dalle infezioni senza bisogno di cure mediche, le infezioni possono essere più serie per le persone vulnerabili, come i più anziani, i più piccoli o le persone che avevano preesistenti condizioni di salute. Abbiamo compiuto molti progressi nella pulizia delle acque, ma il nostro studio dimostra che c’è ancora lavoro da fare. Speriamo che questa ricerca contribuisca ad ulteriori sforzi per ripulire le nostre acque costiere”.
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