lunedì 4 febbraio 2019

Malattie associate al bagno in mare


E' ancora lontano il tempo dei bagni in mare con le distese di sabbia dove crogiolarsi al sole, sogni che squarciano le nostre giornate invernali buie, nuvolose, dove il freddo pare paralizzarci. Ciò non toglie che fra qualche mese, tolti gli indumenti invernali, cominceremo a pensare dove passare qualche settimana di vacanza e come non pensare alle amene località di mare? Peccato che a guastare la voglia di stare all’aperto e a rinfrescarci nelle acque marine, ci sia un risultato di una ricerca inglese che punta il dito su tutta una serie di disturbi fisici che riguardano le persone che nuotano, fanno sport acquatici o più semplicemente si concedono un bagno in mare.
Parrebbe infatti, seguendo lo studio effettuato, dall’University of Exeter, che coloro che si dedicano alle attività di cui sopra in mare, siano più esposti ai disturbi gastrici, ai mal d’orecchi, alle malattie della pelle e quant’altro di similare, rispetto a coloro che non prediligono tali attività. Secondo la ricerca, la possibilità di andare incontro al mal d’orecchio, sviluppando magari un’otite, è superiore del 77% rispetto a chi non nuota, meno alta la possibilità di andare incontro a disturbi gastrici, ovviamente diarrea compresa, che tuttavia eleva il rischio a quasi il 30%.

I motivi? L’inquinamento
Riguardo alle motivazioni che espongono tutti coloro i quali si dedicano a tuffi e al nuoto in mare, comprese le attività sportive correlate, sono tutte riconducibili all’inquinamento che nei Paesi sviluppati non può certo risparmiare il mare. Da precisare che la ricerca è stata condotta in Inghilterra e non sappiamo se i nostri mari rispetto a quelli inglesi sono più puliti o più inquinati e, quindi, i rischi che si corrono sono di gran lunga minori o maggiori. Resta il fatto però che lo scarico dei rifiuti industriali, agricoli e le acque reflue anche domestiche tranquillamente riversate in mare, non sembra prerogativa della sola Gran Bretagna.
Will Gaze, dell’University of Exeter Medical School, che ha supervisionato la ricerca, ha dichiarato: 
Non vogliamo scoraggiare le persone dall’andare al mare, che ha molti benefici per la salute, come il miglioramento della forma fisica, del benessere e il contatto con la natura. Tuttavia, è importante che le persone siano consapevoli dei rischi, così da fare scelte informate. Anche se la maggior parte delle persone guarisce dalle infezioni senza bisogno di cure mediche, le infezioni possono essere più serie per le persone vulnerabili, come i più anziani, i più piccoli o le persone che avevano preesistenti condizioni di salute. Abbiamo compiuto molti progressi nella pulizia delle acque, ma il nostro studio dimostra che c’è ancora lavoro da fare. Speriamo che questa ricerca contribuisca ad ulteriori sforzi per ripulire le nostre acque costiere”.

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