Non stiamo a discernere su una malattia come la schizofrenia che meriterebbe una trattazione sicuramente a parte. Vero è che la schizofrenia fa più paura nell’immaginario collettivo delle persone che per la malattia in sé, se è vero come è vero, che è una delle patologie psichiatriche più impegnative ma che al contempo risente dei troppi “sentito dire” che alla fine costringono il malato ad una vita più isolata di quella che la stessa malattia lo costringe. In questa sede ci interessa invece venire a conoscenza di una ricerca tutta italiana importante per la diagnosi precoce di questa malattia psichiatrica, facendo solo una rapida menzione sui luoghi comuni che afferiscono a questa patologia.
Solo
per fare un minimo di chiarezza sulla schizofrenia, è utile sapere
che i troppi luoghi comuni che ruotano attorno a questa malattia
psichiatrica ne hanno fatto una malattia più oscura e temuta di
quanto in effetti sia. Secondo La
World
Psychiatric Association ed
altri esperti che
hanno
stilato un elenco sintetico delle numerose false credenze relative
alle persone con schizofrenia conviene
appuntarsi almeno questi sette punti
quando pensiamo alla schizofrenia, per capire quanto poco ne sappiamo
di questa malattia. Infatti non è vero che: Le
persone con schizofrenia sono violente e pericolose. Non
è vero che le
persone con schizofrenia possono contagiare gli altri, né
che le
persone con schizofrenia sono pigre e inaffidabili. E’
pure falso sostenere che lepersone con schizofrenia non sono in grado di segnalare gli effetti
dei trattamenti o di spiegare le loro condizioni e come si sentono e
che le
persone con schizofrenia non sono in grado di prendere decisioni
razionali sulla loro vita. Infine,
non è vero che le
persone con schizofrenia sono imprevedibili, né
che
peggiorano progressivamente, per tutta la vita.
La
scoperta dei marker per individuare la malattia
Come in premessa, una ricerca italo-americana ha scoperto la possibilità di diagnosticare la malattia sul nascere e spesso prima dei primi sintomi. Laddove i primi sintomi fossero già evidenti, questo inedito esame servirà a conclamare quanto già evidenziato dalla malattia. Lo studio è stato condotto da scienziati dell'università degli Studi di Milanobiomarcatori 'spia' nel sonno di persone che soffrono della malattia psicotica e nei loro familiari asintomatici più prossimi, suggerendo "una suscettibilità genetica al disturbo". Il lavoro è pubblicato su 'npj Schizophrenia', rivista specializzata del gruppo Nature. Grazie a questo prezioso esame le possibilità di un errore medico nella diagnosi di schizofrenia si riduce quasi a zero. Lo studio è stato eseguito presso il Centro di medicina del sonno dell'Asst Santi Paolo e Carlo del capoluogo lombardo, diretto da Maria Paola Canevini, lo studio ha coinvolto anche scienziati italiani in forze nelle università americane di Madison-Wisconsin e Pittsburgh.
Fonte:
Pharmakronos
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