Da
quando la donna si è dedicata sempre più al lavoro, occupando ruoli
sempre più impegnativi nel mondo e comunque essendo occupata sempre
meno in casa e sempre più in occupazioni extra domestiche, ha
sviluppato una nuova forma di disagio psicologico rappresentato dal
fatto di sentirsi in colpa nei confronti della propria prole. Gli
ultimi studi avrebbero stabilito che la donna in carriera o comunque
occupata fuori, non si sente in colpa solo al momento in cui si reca
al lavoro, ma almeno cinque volte al giorno.
Secondo i ricercatori, l’inadeguatezza delle mamme, quasi sempre presunta, inizia al risveglio, continua al momento in cui è costretta a cucinare, quando può, un piatto veloce al proprio bambino, prosegue con la torta che aveva in animo di preparare e che non è riuscita a completare, in un trend continuo e quasi sempre senza fine... I successivi sensi di colpa, infatti, si concretizzano quando la mamma è costretta a svegliare il proprio figlio quasi all’alba per portarlo all’asilo nido, prosegue con l’aver perso la pazienza di fronte ai capricci del bambino, nell’avergli negato il gioco all’aperto e nel non avergli dato quelle attenzioni che si meritava. Insomma, ammesso che la mamma perfetta non esiste, nell’immaginario collettivo è colei che è sempre in perfetta forma, con i capelli sempre in ordine, che rende felice i propri figli in ogni momento della giornata ma che al contempo raggiunge le massime soddisfazioni nel lavoro e che raggiunge i massimi livelli nella propria carriera. Ma oggi la donna moderna che è anche mamma deve fare i conti con gli impegni lavorativi, con le distanze delle grandi città, con la casa e con i figli, se ne ha, ovvero, devono fare i salti mortali per conciliare famiglia e lavoro, fare la spesa e correre a stendere il bucato, a fare lavatrici e lasagne, appuntamenti di lavoro, appuntamenti con la maestre e appuntamenti con la casa.
Secondo
un recente sondaggio effettuato da Groupon, circa
otto mamme lavoratrici su dieci si sentono in difetto rispetto ai
figli.
Nutrono sensi di colpa perché sono stanche e perché vanno sempre di
fretta. Insomma: si danno la zappa sui piedi da sole (ma questa è
una libera interpretazione del sondaggio). Il
sondaggio rivela una verità che
troppe
volte nascondono persino
a se stesse, ovvero quel senso di colpa che spesso serpeggia dentro
di loro, anche per quel senso di stanchezza fisica e psicologica che
le impedisce di fare ancor di più di quanto fanno o vorrebbero fare.
Un senso di colpa che molto stesso è pure immotivato non foss’altro
perché alle donne va dato atto di saper compiere diverse azioni
contemporaneamente, ma ciò non basta a volte a mitigare quella
inquietudine interiore che la donna si porta appresso nei confronti
dei figli piccoli.
Groupon
ha pure accertato che la mamma a lavoro ha spesso
la foto del figlio sul desktop, sulla scrivania, sul cellulare, ma
neanche da dire,8
donne su 10 si sentono in colpa rispetto ai propri figli,
e in particolare:il
46% risponde che gli capita di sentirsi in colpa pur cercando di
autoconvincersi di essere fin troppo brava,
seguito dal 27% che sostiene che lavorando toglie tempo prezioso ai
figli e dal 5% che afferma di essere la superstar dei sensi di colpa.
Solo
2 mamme su 10 non sono affatto sfiorate dai sensi di colpa…beate
loro!”. Analizzando
meglio il sondaggio scopriamo che su 100 donne intervistate 40 si
sente in colpa per
essere stanca durante i momenti completamente dedicati ai figli, 33
di loro
si rende conto di essere sempre di corsa e che le frasi ricorrenti
dette ai figli sono “fai prestooo”, “siamo in ritardo!” e
“muovitiii”.
Immancabile,
al terzo posto, il senso di colpa dovuto alla mancanza di tempo
passato insieme, accompagnato dall’ansia che il figlio possa finire
con il non riconoscerle più, che preoccupa il 15% delle madri. Poi
c’è il rapporto con nonni, TV, videogiochi e doposcuola. Molte
donne si sentono in colpa anche per dover lasciare troppo tempo il
proprio figlio o i propri figli “parcheggiati” dai nonni, oppure
davanti a TV e videogames. Spesso questi sensi di colpa sono
ingigantiti dalla personalità della singola donna, visto che il
63% delle mamme dichiara che la colpa è tutta loro, perché se li
creano anche quando non c’è motivo.
E questo è già un segnale positivo.
Fonte:
Help Consumatori
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