martedì 1 novembre 2022

Farmacie: allarme farmaci, perchè sono mancanti

 


Sempre meno farmaci in farmacia, a subirne le conseguenze pazienti asmatici, epilettici, affetti da malattie neurologiche e ipertesi. Ma non sono solo questi i pazienti che dovranno subire le conseguenze di questi ammanchi. Cominciano a scarseggiare anche farmaci da banco a partire dalla Tachipirina pediatrica. Ma cosa sta accadendo?

A sentire Walter Farris, presidente Adf, l’Associazione dei distributori farmaceutici aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia e Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi. "Più volte abbiamo lanciato l’allarme chiedendo - anche insieme alle altre sigle del comparto - misure per sostenere il settore, comprese le imprese della distribuzione intermedia, anello centrale della filiera, già gravate da una insufficiente marginalità, impostaci dalla normativa con un taglio incongruo che ha reso la remunerazione insufficiente a coprire i costi del servizio per distribuire i farmaci Ssn". "Senza interventi urgenti di natura congiunturale, ma soprattutto strutturale e di sistema, c’è il serio rischio di penalizzare un servizio d’eccellenza, finora sempre assicurato anche durante la prima pandemia. Continueremo a monitorare il problema carenti, anche attraverso un apposito sondaggio tra le aziende associate, e intanto chiediamo la massima attenzione alle istituzioni affinché vogliano considerare prioritari i temi del farmaceutico e della distribuzione intermedia nella definizione degli obiettivi programmatici del nuovo Governo"

Insomma, la pandemia in primis, senza dimenticare l’aumento del tasso di inflazione oggi quanto mai alle stelle, senza dimenticare un fatto comune anche ad altri settori, quali l’aumento dei costi energetici per produrli e per trasportarli, comprese le difficoltà a confezionare questi indispensabili presidi vista la difficoltà a reperire carta e cartone a prezzi ancora sostenibili. Per intanto i problemi sono le consegne di farmaci dai magazzini e depositi fino alle farmacie, passati da meno di una settimana, in qualche caso qualche giorno appena, a finanche due settimane per consegnare il prodotto al paziente. Il risultato? Sempre più farmacisti costretti a rispondere al paziente che il farmaco è mancante e nonostante l’ordinativo in essere non si è in grado di consegnarlo in tempi sostenibili.

Fonte: Pharmakronos

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