Si
fa un gran parlare in quest’ultimo periodo, per la verità se ne
parla da circa 4 anni, degli eventi avversi che antibiotici facenti
parte della famiglia dei fluorochinoloni e Chinoloni sarebbero in grado di
determinare. Parliamo di molecole quali: Ciprofloxacina,
Levofloxacina, Moxifloxacina, Gemifloxacina, Ofloxacina,
Gatifloxacina, Norfloxacina, Lomefloxacina, Besifloxacina. Ultimamente
si è visto che tali antibiotici utilizzati
nel contrasto di alcune infezioni del tratto urinario, per lo più,
ma anche nel contrasto delle infezioni dell’apparato respiratorio,
comprese infezioni della pelle e delle articolazioni, presentano una sequela di effetti collaterali rari ma di una certa gravità, addirittura molto gravi, in alcuni casi, al
punto da limitare sempre di più il loro utilizzo ai casi in cui il
rapporto rischi benefici sia tale da privileggiare molecole a più
basso impatto negativo sulla salute del paziente.
Pensando di suffragare quest’evidenza, un recentissimo studio del 2022 svoltosi
in USA avrebbe valutato il rischio di suicidalità in pazienti
che avevano assunto farmaci a base di fluorochinoloni, rispetto ad
altri pazienti che avevano utilizzato per le stesse patologie
antibiotici diversi della famiglia dell’Azitromicina o molecole
quali il trimetoprim-sulfametossazolo. Lo studio è stato vastissimo,
avendo coinvolto una popolazione di partecipanti di ben 2.756.268
adulti con età maggiore di 18 anni, che erano
stati curati per infezioni respiratorie,
polmoniti, nello specifico, oppure malattie urinarie, cistiti,
pielonefriti, uretriti, nel periodo compreso fra il 2003 e l’anno
2015. Si è successivamente studiato
l’ingresso al pronto soccorso per ricovero in ospedale o
visita al Pronto soccorso per ideazione suicidaria o autolesionismo
entro 60 giorni dall'inizio del trattamento. Ebbene, secondo lo studio, la cura con fluorochinoloni non è stato associato a un rischio
sostanzialmente aumentato di ricovero in ospedale o visite al Pronto
soccorso per suicidio rispetto all'Azitromicina o al
Trimetoprim-Sulfametossazolo.
Ciò
non toglie tuttavia l’attenzione che si è data e si sta dando a
questa categoria di antibiotici, al punto che a partire dalla FDA (l’Agenzia americana per la Salute) si è chiesto di limitarne al
massimo l’uso, informando medici e pazienti del rischio che si corre
con l’uso di queste specialità farmacologiche, a partire dai
disturbi
dell’attenzione, dall’irrequietezza,
compresi
problemi
di memoria e così via. Lo scorso ottobre, il
Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza
(Prac), dell’Agenzia
europea per il farmaco ha
raccomandato restrizioni dell’uso di antibiotici fluorochinoloni e
chinoloni (somministrati per bocca, per iniezione o per via
inalatoria) a seguito di una revisione degli effetti indesiderati
potenzialmente di lunga durata e invalidanti riportati con questi
medicinali. A novembre, un nuovo effetto collaterale è stato
aggiunto ufficialmente a questo elenco: il verificarsi di aneurismi aortici. È una dilatazione del muro dell’arteria che può rompersi
e avere conseguenze estremamente gravi. Questo rischio è maggiore
negli anziani.
Tutto
ciò si somma a quanto visto, sulla
base della revisione del farmaco e sulla scorta di altri elementi
avversi riportati con l’uso di questi farmaci, ad
es. Rottura del tendine di Achille e disturbi nervosi. Al
punto che se ne sconsiglia l’utilizzo di fronte ad infezioni lievi
o moderatamente gravi, riservandoli a quei casi in cui la molecola è
quasi insostituibile rispetto ad altre. Se poi andiamo ad osservare
categorie fragili, come anziani affetti o no da patologie
nefrologiche o in terapia con corticosteroidi, i fluorochinoloni
andranno sicuramente evitati. Così come, nella revisione del farmaco
è stata aggiunta la raccomandazione di sospendere il trattamento in
caso di avvisaglie di una sintomatologia a carico dei muscoli, delle
articolazioni o del sistema nervoso.
M
a
l’utilizzo di fluorochinoloni, alla luce di tutto quanto sopra, è
diminuito?
Secondo
l’Ema, l’Agenzia europea del Farmaco, se è vero che se ne
utilizzano meno, se ne consumano ancora troppi e forse perché il
paziente li prende anche ad insaputa del proprio medico, magari
perché gli fu prescritto un tempo, oppure, perché ha visto qualche
persona a lui vicino trarre benefici da questi antibiotici.
E'
per questo che il Comitato di farmacovigilanza Prac dell'Ema,
riunitosi dal 10 al 12 maggio, ha lanciato un richiamo agli operatori
sanitari, ribadendo che "l'uso di antibiotici fluorochinolonici
somministrati per via orale, iniezione o inalazione deve essere
limitato a causa del rischio di effetti collaterali invalidanti, di
lunga durata e potenzialmente irreversibili". Un alert ripreso e
diffuso online dall'Agenzia italiana del farmaco Aifa. Una Nota
informativa importante (Nii) verrà inviata ai professionisti della
salute per invitarli a un impiego corretto.
Nomi commerciali dei maggiori fluorochinolonici
Ciprofloxacina : Ciproxin
Lévofloxacina: Levoxacin, Tavanic
Moxifloxacina: Avalox
Norfloxacina: Norflox, Boroxin
Fluméquine
Ofloxacina: Exocin, Oflocin
Fonti: Xagena2022 - Wang J et al, BMJ 2022; 379: e069931 - Inf2022 Psyche2022 Farma2022Pharmakronos, Help Consumatori
Ciprofloxacina : Ciproxin
Lévofloxacina: Levoxacin, Tavanic
Moxifloxacina: Avalox
Norfloxacina: Norflox, Boroxin
Fluméquine
Ofloxacina: Exocin, Oflocin
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