Scadenza del cibo: La verità che nessuno ti dice sulle etichette! Sai davvero cosa buttare e cosa no?
Quante volte vi siete trovati davanti a un prodotto con la "data di scadenza" e avete avuto un dubbio: "Lo butto o lo mangio?". Questo dilemma è all'ordine del giorno nelle nostre case e contribuisce a una montagna di spreco alimentare. Ma attenzione: non tutte le "scadenze" sono uguali!
Non tutte le "scadenze" sono create uguali: la differenza cruciale
Spesso, facciamo di tutta l'erba un fascio, ma la legge e il buon senso distinguono chiaramente due tipi di indicazioni sulle confezioni. Conoscerle è il primo passo per essere consumatori più consapevoli e ridurre gli sprechi.
1. "Da consumare entro il..." La Vera Data di Scadenza: Attenzione!
Esempi: Carne fresca, pesce fresco, latte fresco pastorizzato, latticini freschi (yogurt, ricotta), insalate pronte in busta.
Cosa significa: Dopo questa data, c'è un rischio concreto di proliferazione di microrganismi patogeni (batteri, muffe invisibili all'occhio) che possono causare intossicazioni alimentari anche gravi. Non è questione di "gusto" o "odore", ma di sicurezza.
La regola d'oro: NON consumare questi prodotti dopo la data indicata. Il tuo benessere è troppo importante per correre rischi inutili. Anche se l'aspetto ti sembra normale, i pericoli potrebbero essere già presenti.
2. "Da consumarsi preferibilmente entro il..." (Il Termine Minimo di Conservazione - TMC: Flessibilità!)
Questa è la dicitura che più di tutte genera confusione e spreco. Il Termine Minimo di Conservazione (TMC) si applica a prodotti che hanno una maggiore stabilità e che non sono considerati altamente deperibili. Qua, scatta l’allarme sicurezza e non è del tutto scontato che molti consumatori abbiano già buttato il prodotto scoccata la mezzanotte del giorno in cui cadeva il consumo consigliato. Sarà che stappare lo spumante ad ogni ricorrenza è una cosa gradita, ma si assiste in certi consumatori ad una duplice tendenza. Strafogarsi del prodotto il giorno prima della “preferibile scadenza”, per non sprecare cibo e risparmiare soldi e destinarli magari all’acquisto di un farmaco digestivo per curare la sbornia da eccesso alimentare, oppure, tagliare la testa al toro e buttare l’intero prodotto. Entrambe le soluzioni sono sbagliate!
Esempi: Pasta secca, riso, legumi secchi, biscotti, cracker, conserve in scatola (fagioli, pelati), caffè, olio, miele, prodotti da forno confezionati, marmellate sigillate.
Cosa significa: Questa data indica il periodo fino al quale il prodotto mantiene intatte le sue caratteristiche organolettiche e nutrizionali ottimali. In parole povere, è la data fino a cui il produttore ti garantisce il massimo della qualità: il biscotto sarà super croccante, il caffè super aromatico, ecc.
La regola d'oro: Dopo il TMC, l'alimento è ancora sicuro da mangiare! Potrebbe aver perso un po' del suo sapore, della sua consistenza o del suo aroma originale, ma non è dannoso per la salute, a patto che sia stato conservato correttamente (confezione integra, in un luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore e umidità) e che non mostri segni visibili di deterioramento.
I tuoi sensi, i tuoi alleati (per il TMC): Per i prodotti con il TMC, diventa fondamentale fidarsi dei propri sensi. Prima di gettare via, ispeziona l'alimento:
Vista: Ci sono muffe? Colori strani? La confezione è gonfia (segnale di fermentazione o gas prodotti da batteri, soprattutto per le scatolette)?
Olfatto: L'odore è sgradevole, rancido, acido?
Tatto/Gusto: La consistenza è cambiata in modo anomalo? Il gusto è decisamente alterato?
Se non noti nulla di strano, molto probabilmente il prodotto è ancora buono da consumare.
Le Vostre Domande Frequenti sulla Scadenza del Cibo: Rispondiamo ai Vostri Dubbi!
Vediamo insieme alcuni dubbi più comuni, per aiutarvi a fare le scelte giuste in cucina:
DOMANDA: La scadenza vale anche per i prodotti nel surgelatore? RISPOSTA: No, la data di scadenza (il "Da consumare entro il...") si riferisce al prodotto fresco e non congelato. Una volta che un alimento viene congelato correttamente, la proliferazione batterica si arresta quasi completamente. La preoccupazione principale per gli alimenti nel congelatore non è la sicurezza (finché il congelatore funziona bene), ma la qualità. Con il tempo, anche a basse temperature, la struttura e il sapore possono deteriorarsi (bruciatura da freddo, perdita di umidità, alterazione del gusto). E’ del tutto ovvio che se avete scongelato l’alimento e ricongelato lo stesso, non c’è scadenza che tiene, avete rotto il cosiddetto muro del freddo e il prodotto è bello che contaminato, buttatelo… E’ un buon consiglio!
DOMANDA: se un prodotto nel surgelatore è scaduto posso consumarlo visto che a quelle temperature i batteri non proliferano? RISPOSTA: Come accennato, dal punto di vista della sicurezza alimentare, se un prodotto è stato mantenuto costantemente a temperature di congelamento appropriate (generalmente sotto i -18°C), i batteri patogeni non possono proliferare e quindi il rischio di intossicazione è minimo, anche dopo la "scadenza" indicata in etichetta (che si riferiva al prodotto fresco). Tuttavia, la qualità organolettica (sapore, consistenza, colore) potrebbe essere compromessa, rendendolo meno gradevole al consumo. In questi casi, vale sempre la regola "annusa e controlla": se l'aspetto è strano, la consistenza gommosa o il colore alterato, è meglio non rischiare.
DOMANDA: Ho notato il formaggio non ancora scaduto con piccole tracce di muffa, devo buttare o basta togliere la parte alterata? RISPOSTA: Dipende dal tipo di formaggio!
Formaggi a pasta dura o semidura (es. Parmigiano, Grana, Cheddar): Spesso è sufficiente tagliare via almeno 2-3 centimetri attorno e sotto l'area ammuffita. La muffa superficiale difficilmente penetra in profondità.
Formaggi a pasta molle (es. Ricotta, Mascarpone, Formaggi freschi) o a pasta molle e stagionata (es. Brie, Camembert, Gorgonzola): Se vedi muffa dove non dovrebbe esserci (ad esempio, muffa bianca su un gorgonzola o muffa verde su una ricotta), è meglio scartare l'intero prodotto. La muffa può avere radici invisibili che si estendono rapidamente in questi formaggi più umidi.
DOMANDA: Ho preparato un budino in casa, ovviamente non ho messo la scadenza, come devo comportarmi? RISPOSTA: I prodotti fatti in casa, non avendo conservanti e un confezionamento protettivo, hanno una durata molto più breve. Un budino fatto in casa, se conservato in frigo in un contenitore ermetico, andrebbe consumato entro 2-3 giorni al massimo. Affidati sempre ai tuoi sensi: se noti odori acidi, consistenza alterata o bolle, non consumarlo. Ovviamente, accertati che il budino non l’hai preparato con ingredienti scaduti all’origine, vedi latte.
DOMANDA: È avanzata la teglia dei cannelloni, domani non ho tempo per mangiarla quanto può restare in frigo visto che ha come ingredienti il formaggio? RISPOSTA: Un piatto cucinato come i cannelloni, soprattutto se contiene carne, latticini e sughi, dovrebbe essere raffreddato rapidamente dopo la cottura e conservato in un contenitore ermetico in frigorifero. Generalmente, può essere consumato in sicurezza entro 2-3 giorni al massimo. Se non riesci a mangiarli entro questo tempo, considera di congelarli subito dopo il raffreddamento. Ma una volta scongelato, non ripetere l’operazione, potresti aver invitato alla tua tavola tanti ospiti indesiderati, i tuoi nemici batteri cattivi!.
DOMANDA: Ho trovato una vaschetta di gelato in congelatore dell'anno scorso nemmeno aperta ma scaduta, devo buttarla? RISPOSTA: Se l'hai trovato nel congelatore dall'anno scorso e la vaschetta era sigillata e il gelato è ancora solido e senza cristalli di ghiaccio eccessivi, è probabile che sia ancora sicuro dal punto di vista batteriologico (ha un TMC, non una data di scadenza vera e propria). Tuttavia, la qualità (sapore, cremosità) sarà probabilmente molto compromessa. Sarà meno buono, con un retrogusto di freezer. Se invece era nel frigo ed era sciolto, va assolutamente buttato.
DOMANDA: Se decido di surgelare un prodotto già in frigo, entro la scadenza inserita dal produttore, come faccio a regolarmi sulla futura scadenza? RISPOSTA: Congelare un prodotto "mette in pausa" la scadenza originale. La cosa fondamentale è:
Congela il prodotto il prima possibile e comunque ben prima della data di scadenza originale.
Etichetta il prodotto con la data di congelamento e il tipo di alimento.
Per orientarti sulla nuova "scadenza" (di qualità), puoi seguire queste linee guida generali per la conservazione nel congelatore (che potresti anche inserire nella tua tabella futura!):
Carne cruda: 6-12 mesi (a seconda del taglio)
Pollame crudo: 9-12 mesi
Pesce magro: 6-8 mesi; Pesce grasso: 2-3 mesi
Verdure sbollentate: 8-12 mesi
Cibi cotti (es. cannelloni avanzati): 2-3 mesi
Pane/Prodotti da forno: 2-6 mesi Questo ti aiuterà a gestire al meglio le scorte e la qualità.
DOMANDA: Se noto che un prodotto ancora non scaduto ha un odore o un colore non conforme cosa conviene fare? RISPOSTA: Fidati sempre dei tuoi sensi prima di qualsiasi data! Le date di scadenza o TMC sono indicazioni valide se il prodotto è stato conservato nelle condizioni ottimali specificate dal produttore. Se, anche prima della data, noti un odore sgradevole (acido, rancido, putrido), un colore anomalo (ingiallimento, scurimento inaspettato, macchie), o una consistenza strana (molliccia, viscosa, gommosa), non consumare il prodotto e scartalo immediatamente. Questi sono segnali che qualcosa non va, probabilmente a causa di una rottura della catena del freddo, un difetto di confezionamento o una contaminazione. La sicurezza viene prima di tutto.
DOMANDA: Ho comprato del cibo d'asporto mi è avanzato lo metto in frigo? RISPOSTA: Sì, assolutamente, se sai che non lo consumerai subito. Ma con alcune precauzioni:
Raffreddalo rapidamente: Non lasciarlo a temperatura ambiente per più di 1-2 ore. Dividilo in porzioni più piccole se necessario per accelerare il raffreddamento.
Contenitori ermetici: Trasferiscilo in contenitori puliti e ermetici prima di metterlo in frigo.
Consumalo rapidamente: Il cibo d'asporto avanzato andrebbe consumato entro 1-2 giorni al massimo. Ricordati che non conosci l'esatto stato di preparazione o le condizioni di conservazione precedenti nel locale.
Pur non essendo del tutto in linea con l’argomento, magari sarà oggetto di un altro articolo più in là, per eccesso di raccomandazioni, vale un’altra regola. Non serve a niente guardare la data di scadenza di un cibo consumato solo in parte e mal conservato, se accanto a questo abbiamo collocato alimenti freschi dei quali non possiamo controllare la scadenza, ad esempio frutta e verdura. La contaminazione dell’alimento può avvenire, indipendentemente dalla indicazioni del produttore.
Un impegno per la nostra salute e contro lo spreco
Capire la differenza tra "da consumare entro" e "da consumarsi preferibilmente entro" è un piccolo gesto che ha un grande impatto. Da un lato, proteggiamo la nostra salute evitando rischi inutili. Dall'altro, contribuiamo attivamente a ridurre il gigantesco problema dello spreco alimentare. La chiave del successo è la costanza nell'applicare queste strategie e la pazienza." E questa pazienza si applica anche a come gestiamo il nostro cibo!
Spero che questo articolo ti sia stato utile! Condividilo con i tuoi amici e familiari: insieme possiamo fare la differenza per il nostro benessere.
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