L'Acquolina in Bocca: È Veramente Come Crediamo? Uno Studio Rivela la Verità

 


I gestori dei supermercati la sanno lunga. Sanno quanto sia cruciale posizionare la merce allettante dal punto di vista visivo per stimolare gli acquisti. E, diciamocelo, quasi sempre ci riescono, a meno di non entrare in negozio senza un euro in tasca! Facciamoci caso: come resistere alla foto di un buon arrosto o di uno splendido dessert? Salvo poi scoprire che il contenuto è meno irresistibile di quanto sembrasse. Ma c'è un "ma" che spesso ci sfugge...

Per quanto seducenti possano apparirci le immagini sulle confezioni, non sono in grado di stimolarci la famosa acquolina in bocca. E questo non è affatto un limite da poco! Se veniamo distratti da un'altra immagine più interessante, quel budino irresistibile che sembrava strizzarci l'occhio sussurrandoci "comprami, comprami, portami con te"... beh, resta nello scaffale.

Cosa significa tutto ciò? Secondo uno studio scientifico pubblicato sul Journal of Texture Studies, la sensazione di fame o le immagini associate al cibo non producono una vera e propria "acquolina in bocca" o un aumento del flusso salivare nello stesso modo in cui lo fa l'odore o il sapore del cibo.

Pensiamo a quando ci avviciniamo a un fornaio che ha genialmente lasciato la porta del suo negozio aperta: veniamo condotti verso il suo locale come attratti da una calamita! Stessa cosa per una rosticceria, o una pasticceria. A tal punto che l'esposizione della merce in vendita risulta persino meno importante, perché, alla stregua di Ulisse attratto dalle Sirene, noi veniamo attratti dagli effluvi sprigionati dal locale. Questo comportamento è comune anche negli animali domestici. Basti pensare ai cani: la loro vista non è così acuta, ma l'olfatto sì! Basta l'odore di uno stuzzichino e avrai il simpatico scodinzolatore al tuo fianco.

Ma torniamo all'uomo. I ricercatori hanno testato la risposta salivare di volontari umani a diversi stimoli, incluse immagini di cibo o sensazioni di fame. E i risultati sono stati sorprendenti:

  • Nessuna differenza evidente nel flusso salivare tra lo stato di riposo e la visualizzazione di immagini di cibo.

  • Nessun effetto sulla salivazione anche a fronte di una vera sensazione di fame.

  • In netto contrasto con l'idea popolare, e a differenza di come funzionano gli animali (pensate ai famosi cani di Pavlov), gli esseri umani non sembrano in grado di salivare al solo pensiero o alla vista del cibo.

Gli autori stessi hanno ammesso che, durante gli esperimenti, nessuno dei soggetti ha dichiarato di aver provato la sensazione di "acquolina in bocca" mentre guardava le immagini. Questo mette in dubbio la base fisiologica di un fenomeno che percepiamo come universale. Alcuni suggeriscono addirittura che non sia un aumento di saliva, ma solo una maggiore consapevolezza della saliva già presente in bocca.

Cosa Scatena Davvero l'Acquolina in Bocca? Odore e Contatto!

Se la vista e la fame non bastano, cosa fa scattare la vera salivazione? Lo studio ha risposte chiare:

  • Il Cibo Vero e il suo Odore: Quando i soggetti sono stati esposti a cibi reali e non solo alle loro immagini, c'è stato un aumento del flusso salivare. Questo è stato attribuito principalmente alla stimolazione olfattiva, l'odore del cibo, che è un noto stimolo per la secrezione di saliva.

  • Il Contatto: Anche il semplice maneggiare il cibo ha provocato un piccolo, ma misurabile, aumento del flusso salivare.

In conclusione, la ricerca suggerisce che la "sensazione di acquolina in bocca" in risposta al solo pensiero di mangiare un alimento è probabilmente dovuta a un po' di saliva che si muove in bocca, forse a causa dell'attività muscolare, e non a una vera e propria secrezione salivare abbondante.

VISITE FINO A ORA: contatore dati internet

Commenti