Può già essere considerata una
nuova promessa nella guarigione di molte patologie cardiache da trattare con un
intervento chirurgico meno invasivo di quanto fino adesso previsto per quelle
patologie di interesse cardiochirurgico riferite alla sostituzione delle
valvole mitraliche ed in particolar modo, al rigurgito mitralico.
L’inedita tecnica è tutta siciliana
e proviene dall’Ospedale Ferrarotto di Catania alle prese con migliaia di casi
di rigurgito mitralico, una patologia che riguarda una popolazione di persone
in tutto il mondo quantificata in diversi milioni di pazienti che, se non
curati, vanno incontro a danni cardiaci anche gravi a causa della difettosa
irrorazione ematica nei diversi distretti dell’organismo. La nuova tecnica si chiama
Mitraclip di Evalve ed è una metodica chirurgica poco invasiva, come hanno
riferito gli stessi ideatori della nuova metodologia, i medici Corrado
Tamburino, Gian Paolo Ussia, Salvatore Scandura e Sarah Mangiafico presso
l’università siciliana di Catania. “La MitraClip
è una nuova opzione per i pazienti ad alto rischio come pure per coloro che non
desiderano sottoporsi al trattamento chirurgico standard per l’insufficienza
mitralica,” ha affermato Corrado Tamburino, primario di cardiologia del
dipartimento di cardiologia, cateterizzazione cardiaca e cardiologia
interventistica dell’ospedale Ferrarotto presso l’università di Catania, in
Sicilia.
“Auspico che questa tecnica venga largamente adottata per la cura dei
pazienti idonei e che richiedono una correzione del rigurgito mitralico.
“L’efficacia procedurale del sistema MitraClip si accompagna alla capacità di
riposizionare la clip per ottenere risultati ottimali”, ha affermato Gian Paolo
Ussia, direttore del programma interventistico per le cardiopatie congenite e strutturali
dell’ospedale Ferrarotto presso l’università di Catania, in Sicilia. “Ritengo
che questa tecnica possa essere proposta in tutta sicurezza ai pazienti affetti
da grave rigurgito mitralico con prospettive di benefici in termini di
miglioramento della classe funzionale.”
Come ben si vede dalle parole
rassicuranti dei medici siciliani che alla nuova procedura hanno dedicato grande impegno professionale, parliamo pur sempre di una tecnica chirurgica
sofisticata ma che, proprio per la nuova procedura adottata, affranca il
paziente da quei rischi operatori che si annettono alle passate metodiche
cardiochirurgiche. Basti solo pensare al fatto che l’intervento si effettua a
cuore battente, ovvero, senza che il paziente venga collegato alla macchina
cuore-polmone e dunque senza sottoporre ad eccessivi stress il malato, tant’è
che con la procedura MitraClip di Evalve, i pazienti possono riprendere la
propria attività lavorativa in un tempo di gran lunga inferiore rispetto a
quanto occorrente con le metodiche del passato e con un rischio operatorio di
gran lunga più basso di un tempo.
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