martedì 25 aprile 2023

Gravidanza: quando i bambini cominciano a sentire?

 




Una donna in gravidanza si porrà tutta una serie di quesiti riguardo alla vita che porta in grembo, ad esempio, una delle domande più frequenti che si pone è, quando giunge il momento in cui il nascituro comincia a sentire? E’ del tutto ovvio che l’udito è uno di quei sensi che si sviluppa al meglio nell’età adulta, nel senso che la valutazione di ciò che sente un adulto non è solo frutto di una sensazione sensoriale di tipo meccanico ma è frutto di molto altro. Ciò che adesso ci si chiede però è, quando il bambino comincia a cogliere in qualche modo la realtà che è fuori dai suoi spazi?

Secondo gli scienziati il cosiddetto riconoscimento uditivo si fa strada nel nascituro intorno alla sedicesima settimana di gestazione. Vero è che c’è un certo contrasto di vedute su questo tema, non tanto sull’esordio del riconoscimento uditivo da parte del bambino ancora in grembo, ma sull’interpretazione che il bambino da agli stimoli provenienti dall’esterno. C’è quasi concordanza di vedute però, nel ritenere che una ninna nanna musicale fatta ascoltare fra la 28 esima settimana e la 32 esima determina nel bimbo o nella bimba un aumento della frequenza cardiaca, con un’accortezza. La ninna-nanna musicale deve avere un volume un po’ più alto di quello che useremmo per ascoltarla noi.

Tale capacità di riconoscimento si perfeziona al proseguire delle settimane, a partire dalla 35 esima settimana, ad esempio, pare che l’attenzione del nascituro si faccia più vigile, un po’ come se il nascituro stesso battesse il tempo musicale. Risulta del tutto ovvio che il bambino/a non è in grado di valutare il tipo di stimolo sensoriale, che come detto in premessa, è prerogativa dell’adulto che associa un brano o una voce ad altri fattori di tipo squisitamente culturali, cognitivi, esperenziali, ma risulta ugualmente interessante sapere, come del resto tutte le donne in attesa sanno, che ciò che si muove attorno alla madre in quel periodo gestazionale è in qualche modo compreso dal nascituro e che la musica in qualche modo finisca per coinvolgerlo, anche se gli scienziati non sono del tutto concordi nell’ammettere tutto ciò. Forse sarebbe più corretto considerare che è solo la madre titolata a cogliere, al di là di ogni conoscenza embriologica, ogni cambiamento, anche percettivo, della vita che porta in grembo.

Fonte: Sandra Fiore e  Gabriele Biella, Redazione  Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare - cnr.it -

Nessun commento:

Posta un commento

Ti preghiamo di inserire sempre almeno il tuo nome di battesimo in ogni commento