Con buona pace di coloro che ritengono che il progresso scientifico, insieme a tutte le scoperte degli ultimi decenni, coincida con un aumento dell’intelligenza umana, due studi europei, dimostrano un’altra triste realtà. L’uomo si sta instupidendo e quel che è più grave, non capisce neanche il motivo per cui stia diventando sempre più stupido. A dircelo ricercatori norvegesi, che hanno studiato ben 730 mila giovani uomini, concludendo che il QI diminuisce di ben sette punti per ogni generazione che si avvicenda. Per dimostrarlo, hanno pubblicato il loro complesso studio, sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
Quindi, stando alle tesi sociologiche ci stiamo instupidendo, ma ci sono altre cause di questo imbarbarimento dell’intelligenza umana?
La teoria chimica
La teoria che annetterebbe un grande significato a questo abbassamento del QI dell’uomo moderno, passa dalla fluorizzazione artificiale dell’acquaperpetrata nei decenni cui siamo stati sottoposti tutti, chi più, chi meno. E a dirlo non sarebbero percolosi complottisti, ma ricercatori di Harvard, confermato poi da William Hirzy, ex scienziato dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (EPA) degli Stati Uniti, che ha condotto una propria valutazione dei rischi insieme a un team di ricercatori neozelandesi. Nel documento pubblicato, intitolato Developmental neurotoxicity of fluoride: A quantitative risk analysis towards establishing a safe daily dose of fluoride for children, il team ha scoperto che l’esposizione al fluoro è direttamente correlata a un basso QI.
“L’importanza di questa analisi del rischio, sottoposta a revisione paritaria, è che indica che forse non esiste un livello veramente sicuro di esposizione al fluoro”, ha dichiarato il dottor Hirzy dopo la pubblicazione dello studio. “Come per il piombo e il mercurio, non esiste un livello soglia di fluoruro al di sotto del quale l’esposizione possa essere considerata sicura”.
A tutto ciò si aggiungerebbe l’uso indiscriminato di piombo e pesticidi in grado di generare danni gravi nei bambini ancor prima di nascere, stessa cosa per quanto riguarda il mercurio, aggiunto come adiuvante, nei vaccini pediatrici e a dirlo sarebbero ricercatori della Scuola di Sanità Pubblica dell’Università della California Berkeley che hanno scoperto l’elevata tossicità di questi componenti nei bambini in via di sviluppo ancora nel grembo delle madri. Due i pesticidi maggiormente incriminati: il clorpirifos e il diazinone, che avrebbero effetti devastanti nello sviluppo del linguaggio e nella percezione e nell’elaborazione del pensiero nei bambini. L’avvelenamento da piombo dovuto alla corrosione praticata inesorabilmente dal fluoro alle condotte idriche avrebbe nei piccoli un effetto nefasto, pare che negli Stati Uniti il problema riguardi quasi un milione di bambini. Lo stesso fluoro amplificherebbe i danni anche negli adulti che andrebbero incontro, proprio per l’esposizione a questo componente, a mal di testa cronici, disturbi della memoria, scarsa concentrazione, irritabilità, insonnia, disturbi delle abilità motorie, comportamenti anomali e difficoltà a parlare e a vedere chiaramente e diminuzione del QI. Il mercurio aggiunto nei vaccini pediatrici e non, avrebbe un ruolo devastante a livello delle cellule cerebrali, a livello dei neurotrasmettitori e questo spiegherebbe il nostro totale instupidimento.
E’ del tutto ovvio che tutto questo merita una grande riflessione. Non vogliamo sposare in toto alcuna teoria, né quella più accreditata su base sociologica, né quella scientifica che vede la chimica, utilizzata ai giorni nostri, in modo sicuramente indiscriminato e prepotente. L’unica cosa che ci sentiamo di dire è che entrambe le tesi sono ragionevoli e, l’ultima, si collega ad altri studi effettuati in Asia su bambini vietnamiti. In quelle zone non v’era traccia di autismo nei giovanissimi che si è palesato dopo l’introduzione di molti vaccini. Anche nell’Occidente i casi di autismo sono schizzati negli ultimi decenni alle stelle. A questo punto, una riflessione. E’ solo coincidenza o c’è dell’altro?
Fonte per una parte delle informazioni: NoGeoingegneria

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