Una
piccola premessa è necessaria. Quando si parla di consumo di alcol,
non si intende il calice di vino bevuto nel bel mezzo di una cena,
oppure la birra che accompagna la pizza in compagnia. Quando si vuole
determinare il danno derivante dall’alcol, sia esso vino o superalcolici, ci si riferisce all’abuso di alcol in qualsiasi forma
esso avvenga e, quindi, uno studio scientifico recentissimo ha messo in luce i
rischi di tale abuso sui giovani e sui giovani adulti che a causa
della dipendenza dall’alcol o dal semplice suo abuso continuato, rischiano seriamente un ictus ischemico o emorragico.
Che
il semplice
bicchiere di vino, assunto a stomaco pieno ed in maniera
sporadica o anche continuativa, purché si stia entro le dosi
ottimali, faccia bene, lo sappiamo e conosciamo anche il perché. Ben
altra cosa è il cumulo di alcol, sopratutto se ciò avviene in giovane età, sopratutto quando tale consumo non sia divenuto una
vera e propria
dipendenza. I ricercatori hanno effettuato uno studio
molto articolato e vasto investigando sui dati del
database
Korean National Health Insurance Service ed includendo
pazienti di età compresa tra 20 e 39 anni, sottoposti a 4 esami
sanitari annuali consecutivi tra il 2009 e il 2012. Il gruppo di
partecipanti allo studio è stato suddiviso sulla base del loro
consumo di alcol assegnando un
punteggio di 1 per il consumo di alcol superiore o uguale a 105
g/settimana all'esame sanitario ogni anno e calcolando la somma di 4
anni di abuso di alcol. Di tutti i partecipanti allo
studio, parliamo di ben 1.536.668 pazienti con un’età media di 30
anni, di cui il 71,5% maschi, il resto donne, sono stati osservati
per sei anni ed alla fine dello studio, 3.153 di loro sono stati
colpiti da
ictus emorragico, ad un’età sotto i 40 anni. Coloro i
quali assumevano maggiori quantità di alcol, ovvero, più di 105
g/settimana per un periodo di 2, 3, 4 anni, sono
andati incontro ad
ictus ischemico e/o emorragico in misura quasi
doppia rispetto al primo gruppo. Segno evidente che più è elevato
il consumo di alcol, maggiore è il rischio di andare incontro ad
ictus, pure in giovane età.
L’auspicio
dei ricercatori, i primi colpiti da quest’evidenza scientifica, è quella di
incoraggiare i giovani, in particolar modo, a moderare il consumo di
alcol, meglio ancora escludendolo del tutto dalle abitudini, sopratutto se parliamo di giovanissimi che non dovrebbero neanche sfiorare la bottiglia, ciò sopratutto quando questa abitudine sia nel frattempo divenuta un’emergenza
relativa alla sua dipendenza e già solo questo potrebbe essere una
buona strategia di prevenzione dell’ictus. Si badi che lo studio
mirava a stabilire il ruolo del consumo di alcol nel tempo, senza
considerare i danni che l’alcol in tutte le sue forme determina
nell’immediato, sia assunto da solo, ancor peggio insieme a
psicofarmaci o droghe. In quel caso il rischio di esiti fatali è
ritenuto elevatissimo e gravissimo.
Fonte:
Chung JW et al, Neurology 2023; 100:
e505-e515 – Neuro2023 - Xagena
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