Potrebbe essere un dato predittivo ma di certo non assoluto per le donne, il fine è quello di stabilire la prossima insorgenza della menopausa o meno. Certo, il dato è riferito ad uno studio scientifico svolto da ricercatori americani sulla qualità e quantità di sonno di un gruppo di donne che si avvicinavano alla menopausa. Ciò non toglie che il singolo studio non indica con assoluta certezza se la donna, sulla scorta di questo semplice segnale fisiologico, possa essere sicura di stare per varcare la soglia che contraddistingue la cessazione naturale dell’attività fertile.
I risultati ottenuti hanno dimostrato che le donne in prossimità della menopausa manifestavano disturbi del sonno in una percentuale maggiore del 29% rispetto alle donne in premenopausa. Ma un dato accomunava tutte le donne che sono state “studiate”, ovvero, che tutte le partecipanti allo studio, in qualsiasi momento della loro vita si trovavano, rispetto alla loro età fertile, avevano accusato disturbi del sonno sia all’inizio del ciclo mestruale che alla fine. Sembra infatti che a determinare ciò siano, nella perimenopausa i livelli di pregnanediolo, che da una misura dell’attività ovarica e tali livelli risultavano associati ad un aumento dei disturbi del sonno, mentre i livelli di ormone follicolo-stimolante erano associati ad un aumento dei disturbi del sonno nelle donne in premenopausa.
Fonte: Kravitz HM et al, Arch Intern Med - Neuro2005 Gyne2005 (Xagena)
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