Le Nuove Frontiere della Chirurgia: La Colecistectomia – Viaggio tra Innovazione e Sicurezza


La colecisti, è una piccola sacca a forma di pera situata sotto il fegato, col compito preciso di immagazzinare la bile. La bile è un liquido essenziale per la digestione dei grassi. Quando si formano calcoli al suo interno, questa condizione clinica si chiama colelitiasi; se invece si infiamma, ovvero è sede di una infiammazione, ricordando che il suffisso ite in medicina indica una stato infiammatorio di un organo o di un sistema, nello specifico siamo di fronte ad una colecistite. L''asportazione chirurgica della colecisti, si chiama colecistectomia e ciò diventa spesso necessario, se non improcrastinabile. Parliamo pur sempre di uno degli interventi chirurgici più comuni, ma non per questo scevro del tutto da rischi operatori e non, motivo per il quale è sempre preferibile affidarsi a “mani” esperte. Quel che è certo è che l’ evoluzione di questo tipo di intervento chirurgico è stata straordinaria, passando da procedure invasive, sovente lunghe e dolorose, a tecniche sempre più precise e minimamente aggressive.

L'Anestesia: Un Aspetto Fondamentale per Ogni Paziente

Un aspetto che spesso preoccupa i pazienti è l'anestesia. E qui c’entra poco il tipo di intervento cui sottoporsi, visto che l’anestesia generale spaventa sempre tutti. Ma è importante sapere che la colecistectomia, sia essa eseguita con tecniche moderne o tradizionali, richiede sempre l'anestesia generale. Questo significa che sarai completamente addormentato e non sentirai alcun dolore durante l'intervento. Prima dell'operazione, un medico anestesista valuterà attentamente la tua storia clinica e le tue condizioni di salute per scegliere il protocollo anestesiologico più sicuro e adatto a te, monitorandoti costantemente durante tutta la procedura. Se l’anestesista si accorgesse che il tuo fisico non è ancora pronto per l’intervento o che le tua analisi non sono del tutto in ordine, sposterà l’intervento stesso fino a quando non sarà sicuro che potrai sottoporti all’operazione col minor rischio possibile. Ovviamente, se non ci riferiamo ad un intervento d'urgenza che rispetta altri protocolli. E, a proposito di anestesia, occorre ricordare il ruolo centrale di questo professionista in un intervento operatorio, visto che siamo soliti "venerare", quasi sempre a ragione, la sola figura del chirurgo e quasi mai ci ricordiamo, non solo dell'intera equipe operatoria, medici e infermieri, ma del ruolo centrale e indispensabile dell'anestesista, sopratutto per la posizione che occupa nel caso di complicanze in sala operatoria. 

Dalla Chirurgia Tradizionale all'Era Mininvasiva: Un Percorso di Innovazione

Per decenni, l'intervento di colecistectomia era eseguito "a cielo aperto", con un'incisione significativa sull'addome. Con l'avvento della chirurgia laparoscopica, negli ultimi trent'anni, il panorama è radicalmente cambiato. Oggi, la colecistectomia laparoscopica è il "gold standard", ovvero la tecnica di riferimento, grazie ai suoi innegabili vantaggi: minore invasività, tempi di recupero più rapidi, dolore post-operatorio ridotto e cicatrici quasi impercettibili. Un progresso non da poco, cui si è giunti dopo anni di studi e di perfezionamento seguiti da uno sviluppo tecnologico degli strumenti elettromedicali

Ma l'innovazione non si è fermata qui. Le nuove frontiere della chirurgia hanno introdotto tecniche ancora più avanzate. Esploriamo insieme e nel dettaglio come funzionano queste tecnologie, passo dopo passo. Prima di toccare le singole tappe, occorre ricordare che i progressi della moderna chirurgia sono stati enormi, riducendo al minimo i rischi per il paziente, riducendo drasticamente le degenze post operatorie e rendendo meno gravoso, per il paziente, il recupero.

Colecistectomia Laparoscopica Standard: Il "Gold Standard" Attuale

Dopo l’opportuna premessa, vediamo da dove si parte. La colecistectomia laparoscopica standard, ovvero, la tecnica di riferimento attuale per la maggior parte dei casi.

  • Preparazione: Dopo l'induzione dell'anestesia generale, l'addome del paziente viene gonfiato con anidride carbonica (CO2). Questo crea uno spazio di lavoro chiamato "pneumoperitoneo", che permette al chirurgo di visualizzare meglio gli organi e di avere lo spazio necessario per operare in sicurezza, evitando, visti gli spazi di manovra ristretti, di danneggiare organi vicini. 

  • Incisioni: Le incisioni che il chirurgo applica sono 3 o 4 e abbastanza piccole, visto che solitamente parliamo di 0,5 / 1 cm sull'addome.

  • Strumentazione: Attraverso una di queste incisioni viene introdotto un laparoscopio, una sottile asta rigida dotata di una telecamera e una luce all'estremità, che proietta immagini ingrandite su un monitor in sala operatoria. Di seguito si procede ad altre incisioni, necessarie per inserire gli strumenti chirurgici specializzati, come pinze, forbici e divaricatori.

  • Procedura: Il chirurgo, osservando il monitor, identifica la colecisti, ne isola il dotto cistico e l'arteria cistica, compresi i vasi e i dotti che la collegano. Questi vengono legati e recisi. Successivamente, la colecisti viene staccata dal fegato e estratta attraverso una delle incisioni, che possono essere state praticate in area spesso  ombelicale, zona di norma prescelta in quanto può essere leggermente ingrandita se necessario per l'estrazione.

  • Chiusura: Estratta la colecisti, il gas viene rilasciato e le piccole incisioni vengono suturate. Insomma, più facile a dirsi che a farsi, ovviamente, ma con la maestria dei nostri chirurghi e con le strumentazioni che hanno toccato livelli elevatissimi, l’intervento sicuramente fa meno paura di un tempo.

SILS (Single Incision Laparoscopic Surgery): L'Estetica al Centro

La SILS rappresenta un'evoluzione della laparoscopia standard, con l'obiettivo di ridurre ulteriormente l'impatto estetico e potenzialmente il dolore.

  • L'Unica Incisione: Quale è la differenza con  la laparoscopia multi-porta'? La differenza sostanziale consiste nel fatto che la SILS si basa su una singola e piccola incisione, tipicamente di 1,5-2 cm, praticata all'interno o in prossimità dell'ombelico. Questo posizionamento strategico permette di "nascondere" la cicatrice. Un vantaggio sicuramente non da poco e ciò è possibile perchè in questo caso il foro e singolo rispetto alla "multiporta" dove i fori, come visto, sono almeno tre, se non quattro.

  • Accesso Specializzato: Attraverso questa singola incisione viene inserito un trocar multi-canale, un dispositivo  chirurgico laparoscopico con pinza da dissezione e dimensioni su misura con maniglie per pinze, citando quello più in uso e tenendo conto che ne possono esistere diversi modelli e che consente l'ingresso simultaneo di più strumenti, del laparoscopio o più trocar indipendenti raggruppati.

  • Strumenti Angolati: Trattandosi di un'evoluzione operatoria, anche gli strumenti in uso hanno subito delle trasformazioni per adattarsi meglio alla innovativa tecnica chirurgica e, quindi, il chirurgo utilizza strumenti laparoscopici appositamente progettati, spesso con punte snodabili o angolate, che consentono di operare con maggiore libertà di movimento nonostante tutti gli strumenti entrino dallo stesso punto. Anche il laparoscopio stesso può essere angolato per migliorare la visione del campo operatorio.

  • Procedura: Una volta posizionati gli strumenti e gonfiato l'addome con CO2, come nelle altre tecniche, la procedura di asportazione della colecisti è simile a quella della laparoscopia standard, ma l'abilità del chirurgo è cruciale per gestire gli strumenti che si incrociano in uno spazio limitato. La colecisti viene estratta attraverso la stessa incisione ombelicale.

  • Vantaggi Chiave: Il principale beneficio è un risultato estetico quasi impeccabile, poiché la cicatrice viene "nascosta" all'interno dell'ombelico, rendendola praticamente invisibile. Si ipotizza anche un potenziale minor dolore post-operatorio grazie al minor numero di incisioni. Questa tecnica, essendo più perfezionata, richiede situazioni tali che devono essere assolte affinché venga applicata.

Mini-Laparoscopia: così si minimizzano al massimo le tracce operatorie

La mini-laparoscopia si concentra sulla riduzione delle dimensioni delle incisioni, utilizzando strumenti ancora più piccoli per un impatto quasi impercettibile. 

  • Incisioni "Mini": Invece delle incisioni standard da 5-10 mm, la mini-laparoscopia utilizza strumenti e trocar con un diametro di soli 2-3 mm. L'incisione per la telecamera può rimanere leggermente più grande (5 mm), ma le altre sono quasi delle punture.

  • Strumenti Ultra-Sottili: Gli strumenti chirurgici sono progettati per essere estremamente sottili, pur mantenendo la robustezza e la funzionalità necessarie per una manipolazione sicura ed efficace.

  • Tecnica Simile alla Standard: La procedura chirurgica per l'asportazione della colecisti è essenzialmente la stessa della laparoscopia standard, ma l'impatto sul corpo è ulteriormente ridotto grazie alle dimensioni minime degli accessi.

  • Vantaggi Chiave: Le cicatrici risultanti sono così piccole da essere a malapena visibili, quasi come graffi. Questo non solo migliora l'estetica, ma contribuisce anche a un minor trauma tissutale, con potenziale minor dolore e recupero ancora più veloce. Anche in questo caso, occorre che vi siano le condizioni ottimali, sia della sala operatoria che del paziente affinché la tecnica venga applicata.

Chirurgia Robotica: Precisione e Visione Avanzata

La chirurgia robotica, in particolare con sistemi come il Da Vinci*. Per coloro che non conoscono tale sistema, in calce ne spieghiamo il funzionamento, l’operatività e il funzionamento, in maniera più approfondita, mentre in questa fase diciamo solo che si riferiamo al sistema robotico più conosciuto e utilizzato nella chirurgia mini invasiva che rappresenta l'apice della tecnologia chirurgica, offrendo al chirurgo capacità e controllo superiori.

  • Il Sistema Robotico: Il sistema è composto da tre componenti principali: una console chirurgica, la postazione del chirurgo, un carrello paziente con bracci robotici che operano sul campo chirurgico, e un sistema di visione 3D.

  • Incisioni e Ancoraggio: Vengono praticate piccole incisioni sull'addome, simili a quelle della laparoscopia standard, attraverso le quali vengono inseriti dei trocar. I bracci robotici, dotati di strumenti miniaturizzati e di una telecamera 3D, vengono poi ancorati a questi trocar.

  • Il Chirurgo alla Console: Il chirurgo non manipola direttamente gli strumenti all'interno del paziente, ma si siede a una console a pochi metri dal tavolo operatorio. Da qui, osserva un monitor che fornisce una visione tridimensionale ad alta definizione e ingrandita (fino a 10-15 volte) del campo operatorio.

  • Controllo dei Movimenti: Il chirurgo utilizza dei joystick e dei pedali per controllare i bracci robotici. I movimenti delle mani e dei polsi del chirurgo vengono tradotti in movimenti precisi e scalati degli strumenti robotici all'interno del corpo del paziente. Il robot filtra eventuali tremori naturali della mano umana e consente una rotazione degli strumenti di 360 gradi (grazie ai cosiddetti "polsi endotecnici"), una destrezza impossibile con gli strumenti laparoscopici tradizionali.

  • Procedura: L'asportazione della colecisti segue gli stessi principi della laparoscopia, ma con un livello di precisione, destrezza e controllo superiore offerto dal sistema robotico.

  • Vantaggi Chiave: Maggiore precisione e controllo per il chirurgo, che si traduce in un minor trauma tissutale e potenzialmente in un ridotto rischio di complicanze, soprattutto in casi complessi o con anatomia difficile. Offre inoltre una migliore ergonomia per il chirurgo, che può operare seduto in una posizione più confortevole.

Imaging Intraoperatorio Avanzato: Quello che non si vedeva, adesso si vede, eccome!

L'integrazione di tecniche di imaging avanzate in sala operatoria è fondamentale per la sicurezza e la prevenzione delle complicanze, in particolare per la salvaguardia dei dotti biliari.

  • Colangiografia Tradizionale: Storicamente, una colangiografia, ci riferiamo a un esame radiologico delle vie biliari (coledoco, dotto cistico, dotto epatico e colecisti, ovvero tutti i canali che vengono attraversati dalla bile) viene effettuata mediante somministrazione di un liquido di contrasto radio-opaco e nella successiva radioscopia e radiografia delle parti anatomiche interessate, può essere eseguita iniettando un mezzo di contrasto nei dotti biliari per visualizzarli radiograficamente e identificare eventuali calcoli o anomalie prima di recidere il dotto cistico.

  • Colangiografia con Verde di Indocianina (ICG): Questa è la tecnica più innovativa e sempre più utilizzata.

    • Iniezione: Un colorante fluorescente chiamato Verde di Indocianina (ICG) viene iniettato per via endovenosa al paziente poco prima o durante l'intervento.

    • Visualizzazione: Durante l'intervento, il chirurgo utilizza una telecamera speciale (spesso integrata nei sistemi laparoscopici o robotici) dotata di una sorgente luminosa a infrarossi e un filtro. Quando l'ICG viene illuminato con questa luce, emette una fluorescenza che viene catturata dalla telecamera.

    • Immagine in Tempo Reale: Il risultato è una visualizzazione in tempo reale, su un monitor dedicato, delle vie biliari (dotto cistico, dotto biliare comune) e talvolta anche della vascolarizzazione epatica, che appaiono illuminate e distinte dal tessuto circostante.

    • Vantaggi Chiave: Questa tecnica permette al chirurgo di identificare con maggiore certezza l'anatomia dei dotti biliari, riducendo significativamente il rischio di lesioni involontarie al dotto biliare comune, una delle complicanze più gravi della colecistectomia. Fornisce una "mappa" visiva aggiuntiva, specialmente in situazioni di infiammazione o anatomia atipica.

Non sempre tuttavia possiamo ricorrere ai sistemi appena visti e il ritorno alla chirurgia tradizionale diventa indispensabile.

L'Intervento Tradizionale (a Cielo Aperto)

Nonostante i progressi delle tecniche mininvasive, è fondamentale sapere che in alcune circostanze la colecistectomia tradizionale, ovvero "a cielo aperto", rimane la scelta più sicura ed efficace per il paziente.

  • Come avviene: Prevede un'unica incisione più ampia, di solito di circa 10-15 cm, sull'addome, sotto le costole sul lato destro. Questa incisione consente al chirurgo di accedere direttamente e visualizzare l'area operatoria.

  • Quando è indicata: L'intervento a cielo aperto è ancora la soluzione preferibile o necessaria in presenza di:

    • Infiammazioni acute severe o aderenze estese: Quando la colecisti è gravemente infiammata o ci sono numerose aderenze dovute a precedenti interventi o infezioni, la visibilità e la sicurezza dell'approccio laparoscopico possono essere compromesse.

    • Anatomia complessa o anomalie: In presenza di variazioni anatomiche significative o inaspettate dei dotti biliari o dei vasi sanguigni.

    • Sanguinamento incontrollabile o altre complicanze inaspettate durante l'intervento laparoscopico: In questi rari ma critici casi, la conversione all'approccio tradizionale "a cielo aperto" è fondamentale per la sicurezza del paziente.

    • Pazienti con condizioni mediche preesistenti che non permettono il pneumoperitoneo (il gonfiaggio dell'addome con gas CO2 necessario per la laparoscopia).

    • Precedenti interventi addominali multipli che hanno creato aderenze estese e complesse.

  • Recupero: È importante considerare che il recupero dopo un intervento a cielo aperto è generalmente più lungo, con una degenza ospedaliera maggiore e un dolore post-operatorio più significativo rispetto alla laparoscopia.

Prima di vedere le complicanze, occorre precisare che è buona norma, non nei casi di pronto soccorso, semmai nei casi di intervento di elezione e programmato, rivolgersi a quelle equipe chirurgiche di comprovata esperienza, che abbiano già un trascorso importante per interventi in laparoscopia e vantano grande esperienza anche nella chirurgia tradizionale, visto che, come visto, nel caso di complicanze inaspettate durante l'intervento in laparoscopia, la conversione ad un approccio tradizionale diventa indispensabile. 

Rischi e Possibili Complicanze: Conoscere per Scegliere Consapevolmente

È cruciale sottolineare che nessun intervento chirurgico, per quanto avanzato o minimamente invasivo, è completamente esente da rischi. Questi vengono sempre discussi approfonditamente con il paziente prima dell'intervento, per garantire una scelta informata e consapevole.

I rischi generici comuni a ogni intervento chirurgico, indipendentemente dalla tecnica, includono:

  • Reazioni all'anestesia: Seppur rare, possono includere nausea, vomito post-operatorio o, in casi eccezionali, reazioni allergiche gravi. L'anestesista monitora costantemente il paziente per minimizzare questi rischi.

  • Sanguinamento: Può verificarsi sia durante che dopo l'intervento. Sebbene sia controllato durante l'operazione, in rari casi può richiedere un ulteriore intervento.

  • Infezioni: Possono interessare la ferita chirurgica o svilupparsi internamente. La profilassi antibiotica e le tecniche chirurgiche sterili riducono notevolmente questo rischio.

  • Formazione di coaguli di sangue (trombosi venosa profonda): Principalmente nelle gambe, che in rari casi possono spostarsi ai polmoni (embolia polmonare). Vengono adottate misure preventive come la mobilizzazione precoce e farmaci anticoagulanti.

I rischi specifici della colecistectomia includono:

  • Lesioni ai dotti biliari: Sebbene rara, questa è considerata la complicanza più seria e può richiedere ulteriori interventi per la sua riparazione, con impatto sulla qualità di vita del paziente. L'uso di tecniche avanzate come l'ICG mira a ridurre questo rischio.

  • Perdita di bile: Dalla sede in cui la colecisti è stata rimossa o dai dotti biliari. Di solito si risolve spontaneamente con un drenaggio temporaneo, ma a volte necessita di gestione specifica.

  • Lesioni agli organi circostanti: In rari casi, possono verificarsi lesioni accidentali all'intestino, al fegato o ai vasi sanguigni adiacenti durante la manipolazione chirurgica.

  • Sindrome post-colecistectomia: Una piccola percentuale di pazienti può continuare a soffrire di sintomi digestivi, tipo diarrea, dolore addominale o gonfiore e ciò può accadere anche dopo la rimozione della colecisti. Questi sintomi di solito si risolvono con il tempo, ma a volte richiedono una gestione specifica.

  • Calcoli biliari residui o "dimenticati": In rari casi, un piccolo calcolo può rimanere nelle vie biliari dopo l'intervento, richiedendo una rimozione successiva, spesso per via endoscopica.

Vantaggi per il Paziente e Prospettive Future

Le tecniche mininvasive hanno trasformato il percorso del paziente, offrendo un recupero post-operatorio significativamente più rapido e confortevole. Ciò si traduce in una degenza ospedaliera più breve, un dolore ridotto e un ritorno più celere alle normali attività quotidiane e lavorative. L'aspetto estetico, con cicatrici minime o quasi invisibili, è un ulteriore vantaggio. Insomma, dimentichiamoci le vecchie e grandi cicatrici che restavano indelebili per tutta la vita e le lunghe degenze post operatorie, costellate da sofferenza e disagio. 

Le prospettive future della chirurgia della colecisti includono ulteriori perfezionamenti delle tecniche robotiche, l'integrazione sempre maggiore di tecnologie come l'intelligenza artificiale per supportare il chirurgo nella pianificazione e nell'esecuzione dell'intervento, e forse, in un futuro più lontano, tecniche ancora meno invasive come la chirurgia trans-orifiziale naturale (NOTES), ci riferiamo ad una metodica chirurgica minimamente invasiva con lo scopo di eseguire interventi chirurgici attraverso gli orifizi naturali del corpo stesso e quindi senza la necessità di ricorrere a tagli o incisioni. Tale metodo sfrutta la cavità gastrointestinale, la vagina o altri orifizi per l'accesso agli organi interni, consentendo una migliore visione e manipolazione degli strumenti chirurgici. anche se quest'ultima è ancora in fase sperimentale.

Chi Può Beneficiarne e Considerazioni Finali

La scelta della tecnica chirurgica più adatta – laparoscopica standard, robotica, SILS o tradizionale – dipende da numerosi fattori, incluse le condizioni cliniche specifiche del paziente, la complessità del caso, la presenza di infiammazioni o aderenze e l'anatomia individuale. È fondamentale una discussione approfondita con il chirurgo che ti illustrerà i pro e i contro di ogni approccio. L'esperienza del centro chirurgico e del team medico-chirurgico riveste un ruolo cruciale per la sicurezza e il successo dell'intervento. La conoscenza delle nuove frontiere della chirurgia permette ai pazienti di affrontare il percorso operatorio con maggiore consapevolezza e serenità.


*Sistema Da Vinci


Immagine del Sistema Da Vinci

Nonostante ne abbiamo parlato prima, approfondiamo tale sistema per  comprenderne il funzionamento e le applicazioni. Ne deriva quindi che se parliamo di sistema Da Vinci in chirurgia, ci riferiamo a sistemi di chirurgia robotica. Il sistema chirurgico Da Vinci è il sistema robotico più conosciuto e ampiamente utilizzato nella chirurgia mininvasiva. Non è un robot autonomo, ma piuttosto un "teleoperatore" controllato dal chirurgo.

Ecco come funziona e le sue caratteristiche principali:

Come funziona il sistema Da Vinci:

  1. Console del chirurgo: Il chirurgo siede a una console ergonomica, distante dal paziente, e ha una visione 3D ad alta definizione del campo operatorio. Utilizza dei manipolatori (simili a joystick) per controllare gli strumenti robotici.

  2. Carrello paziente: Quattro bracci robotici sottili sono montati sul carrello paziente e sono collegati agli strumenti chirurgici e a una telecamera 3D. Questi bracci entrano nel corpo del paziente attraverso piccole incisioni (simili a quelle della laparoscopia).

  3. Strumenti Endowrist: Gli strumenti robotici del Da Vinci hanno una tecnologia avanzata chiamata "EndoWrist". Questo significa che i loro "polsi" possono muoversi e ruotare con un'ampiezza di movimento maggiore rispetto alla mano umana, permettendo manovre precise e complesse in spazi ristretti.

  4. Visione 3D ad alta definizione: La telecamera offre una visione stereoscopica ingrandita (spesso 10-15 volte) del campo operatorio, permettendo al chirurgo di percepire la profondità e i dettagli con grande accuratezza.

  5. Eliminazione del tremore: Il sistema filtra automaticamente qualsiasi tremore naturale delle mani del chirurgo, trasmettendo movimenti fluidi e precisi agli strumenti.

  6. Scalatura del movimento: I movimenti del chirurgo alla console possono essere scalati, riducendoli a movimenti molto più piccoli e precisi degli strumenti all'interno del paziente. Ad esempio, un movimento di 10 cm del chirurgo può tradursi in un movimento di 1 cm del braccio robotico.

Vantaggi del sistema Da Vinci e della chirurgia robotica:

  • Minore invasività: Richiede incisioni più piccole rispetto alla chirurgia a cielo aperto, il che si traduce in meno dolore post-operatorio, cicatrici più piccole e tempi di recupero più rapidi per il paziente.

  • Maggiore precisione e destrezza: La visione 3D ingrandita e la capacità degli strumenti EndoWrist di muoversi in sette gradi di libertà (più della mano umana) permettono al chirurgo di eseguire manovre complesse e delicate con estrema precisione.

  • Migliore visualizzazione: La telecamera 3D fornisce una visione chiara e stabile del campo operatorio, spesso superiore a quella offerta dalla visione diretta in chirurgia tradizionale o laparoscopica.

  • Eliminazione del tremore: La stabilizzazione dei movimenti robotici aiuta a prevenire errori dovuti al tremore fisiologico delle mani del chirurgo.

  • Ergonomia per il chirurgo: Il chirurgo opera da una console confortevole, riducendo l'affaticamento durante lunghe procedure.

Ambiti di applicazione:

Il sistema Da Vinci è utilizzato in diverse specialità chirurgiche, tra cui:

  • Urologia (es. prostatectomia radicale)

  • Ginecologia (es. isterectomia)

  • Chirurgia generale (es. colecistectomia, chirurgia colorettale)

  • Chirurgia toracica

  • Chirurgia cardiaca

  • Otorinolaringoiatria

In sintesi, il Sistema Da Vinci rappresenta un'evoluzione significativa nella chirurgia, combinando l'abilità del chirurgo con le capacità tecnologiche avanzate per migliorare i risultati per il paziente e l'ergonomia per il professionista.

Fonti e Riferimenti:

  • Società Italiana di Chirurgia (SIC) - Linee guida per la colecistectomia.

  • Società Italiana di Chirurgia Endoscopica e Nuove Tecnologie (SICE).

  • Articoli su riviste scientifiche:

    • Surgical Endoscopy

    • Journal of the American College of Surgeons

    • Annals of Surgery

    • Studi clinici recenti sui benefici di SILS, mini-laparoscopia, chirurgia robotica e ICG fluorescence cholangiography nella colecistectomia.

  • Linee guida di società internazionali di chirurgia (es. SAGES - Society of American Gastrointestinal and Endoscopic Surgeons).



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