Oggi voglio parlarvi di un argomento che molti conoscono fin troppo bene: quella tosse persistente che non vuole proprio andar via dopo un raffreddore o un'influenza. Ebbene, preparatevi a una scoperta che potrebbe farvi guardare al miele e al caffè con occhi diversi!
Lo Studio Iraniano Che Fa Discutere
Qualche anno fa, un interessante studio iraniano, condotto dal team di Abolfazl Ebrahimi e pubblicato sulla rivista Primary Health Care Research & Development, ha messo a confronto due "rimedi" apparentemente molto diversi per la tosse post-infettiva, quella che dura oltre un mese dopo una malattia da raffreddamento: il comune cortisone e una miscela casalinga di miele e caffè.
Certo, lo studio è limitato per il numero di partecipanti (97 pazienti arruolati, un numero basso per trarre conclusioni definitive su larga scala), ma ha i crismi della serietà scientifica: è stato condotto in doppio cieco. Cosa significa? Che né i pazienti né i medici sapevano chi stesse assumendo cosa, garantendo l'obiettività dei risultati.
I 97 pazienti, tutti affetti da tosse stizzosa persistente post-raffreddamento, sono stati divisi in tre gruppi:
Gruppo 1: Ha assunto Deltacortene (prednisone) un cortisonico con la posologia standard per questo tipo di sintomatologia.
Gruppo 2: Ha assunto una miscela di miele e caffè, somministrata tre volte al giorno.
ATTENZIONE! Le Stranezze Delle Dosi E Le Zone D'Ombra Dello Studio
Qui occorre fare una precisazione importante se vogliamo fare un minimo di chiarezza, perché in questo studio ci sono dei dettagli che proprio non tornano e che meritano una lettura super-critica.
Nella formulazione originale, sembra che la posologia del miele applicata fosse di 500 grammi al giorno (insieme a 70 grammi di caffè, distribuiti in 25 grammi di preparato complessivo per tre somministrazioni). Un'assurdità! Una dose così massiccia di miele per una persona, senza specificare l'età, oltretutto, è quasi certamente un errore di traduzione o di trascrizione nello studio stesso. Per capirci: se il preparato complessivo è di 25 grammi a dose (tre volte al giorno, per un totale di 75 grammi), e 70 grammi sono di caffè distribuiti in tre volte (circa 23 grammi a dose), significa che il miele per dose sarebbe stato di appena circa 2 grammi. Non 500 grammi!
Ci tengo a fare questa precisazione perché la sproporzione è evidente e la sicurezza viene prima di tutto. Ingoiare mezzo chilo di miele al giorno significherebbe andare incontro a rischi seri per l'eccessivo carico di zuccheri, con potenziali effetti collaterali:
Aumento di Zuccheri e Calorie: 500 grammi di miele sono circa 1500-1600 calorie e oltre 400 grammi di zuccheri. Tradotto? Rischio aumento di peso, picchi glicemici, pericolosi per chi ha diabete o insulino-resistenza e danni ai denti.
Problemi Digestivi: Grandi quantità di fruttosio possono causare gonfiore, gas, crampi e diarrea.
Reazioni da intolleranza: Seppure rare, una dose così alta aumenterebbe il rischio in soggetti sensibili.
Contaminanti (teorico): Anche se il miele di alta qualità è sicuro, in teoria un consumo massiccio e prolungato di qualsiasi alimento può aumentare l'esposizione a eventuali tracce minime di contaminanti ambientali o residui, seppur improbabile per il miele certificato.
E non è finita qui, altra precisazione anche sul fronte del cortisone! La parte dello studio che riguarda il Deltacortene è altrettanto nebulosa. Si parla di un mese di trattamento, ma senza specificare una posologia chiara e, soprattutto, senza menzionare lo scalaggio progressivo del farmaco. Un mese di cortisone e poi stop? In medicina, un trattamento di questa durata deve prevedere una graduale riduzione della dose per evitare gravi effetti collaterali, come l'insufficienza surrenalica. È una mancanza metodologica davvero importante che fior fiori di professionisti, a mio avviso, avrebbero dovuto rilevare.
Insomma, o questo studio è stato condotto in modo approssimativo, oppure la sua trascrizione/traduzione è stata fatta ad... muzzum!. Nonostante i risultati interessanti, è fondamentale approcciarsi a questo tipo di ricerche con un'enorme dose di spirito critico.
E c'è di più! La verifica diretta di questi dettagli è incredibilmente difficile. Reperire lo studio completo e originale di Abolfazl Ebrahimi et altri non è affatto semplice per il pubblico generale. Spesso si trova solo dietro a paywall di riviste scientifiche o database accademici, rendendo la sua consultazione e l'analisi critica quasi impossibili per la maggior parte delle persone. Questa difficoltà di accesso, purtroppo, contribuisce a perpetuare eventuali errori o interpretazioni fuorvianti che si diffondono.
Per questo, il mio consiglio per un eventuale utilizzo casalingo sarebbe molto più prudente: un cucchiaio di miele miscelato con caffè, in dosi ragionevoli.
Gruppo 3 (Gruppo di Controllo): Ha assunto la Guaifenesina, un farmaco considerato un semplice mucolitico/sintomatico, non certo una cura risolutiva per la tosse persistente.
I Risultati: Un Trionfo per Caffè e Miele?
Dopo appena una settimana di osservazione, i risultati sono stati sorprendenti:
Il gruppo che assumeva Deltacortene ha visto gli attacchi di tosse giornalieri scendere da una media di 3 a 2.4. Un miglioramento, ma moderato.
Il gruppo miele e caffè ha registrato un calo drasticamente superiore: da 2.9 attacchi giornalieri a soli 0.2! In pratica, per la maggior parte dei pazienti, il problema si è risolto quasi completamente, con un annullamento della sintomatologia.
Il gruppo di controllo, quello che assumeva Guaifenesina, non ha visto cambiamenti significativi nella sua situazione clinica.
Perché Caffè e Miele Potrebbero Funzionare? I Principi Attivi Sotto la Lente
Questo studio, pur con i suoi limiti, suggerisce che la combinazione di miele e caffè possa avere un'efficacia notevole sulla tosse persistente. Ma perché?
Il Miele: Da secoli è un rimedio popolare per la tosse. Le sue proprietà includono:
Azione emolliente e lenitiva: Ricopre la gola, riducendo l'irritazione e il "solletico" che scatena la tosse.
Proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie: Contiene composti come i flavonoidi e i polifenoli che possono aiutare a combattere l'infiammazione e, in parte, i microrganismi. Non è stato specificato quale tipo di miele sia stato utilizzato nello studio (millefiori, eucalipto, timo, ecc. possono avere composizioni leggermente diverse), ma le proprietà benefiche sono trasversali.
Il Caffè: Pur essendo una bevanda eccitante, il caffè contiene:
Caffeina: Un noto broncodilatatore, il che significa che può aiutare ad aprire le vie respiratorie e facilitare la respirazione. Questo effetto è simile a quello di alcuni farmaci per l'asma.
Antiossidanti (polifenoli): Contribuiscono a ridurre l'infiammazione e lo stress ossidativo.
La combinazione dei due sembrerebbe creare un effetto sinergico: il miele lenisce la gola e riduce l'infiammazione, mentre il caffè agisce come broncodilatatore, alleggerendo il respiro.
Un Monito Importante: Il Cortisone Resta un Salvavita!
Attenzione! Questo studio non è in alcun modo una demonizzazione del cortisone. Il cortisone è e resta un farmaco salvavita in molteplici condizioni cliniche, dalle reazioni allergiche gravi a patologie infiammatorie croniche e autoimmoni. La sua efficacia in questi casi è indiscutibile.
Tuttavia, è anche vero che il cortisone, specialmente a dosaggi elevati e per periodi prolungati, può presentare importanti effetti collaterali, uno dei quali è proprio l'abbassamento delle difese immunitarie. Per questo, l'idea di poter gestire una tosse persistente con un rimedio più naturale e con meno effetti collaterali, come miele e caffè, è affascinante e meritevole di ulteriori ricerche.
Cosa Impariamo da Questo Studio?
Questo studio ci ricorda, ancora una volta, che la salute non ha una soluzione unica e definitiva. Ogni piccolo miglioramento conta. Il fatto che un rimedio "della nonna" possa competere e in questo caso superare, un farmaco convenzionale per una specifica condizione, apre nuove prospettive e sottolinea l'importanza di continuare la ricerca anche su soluzioni più naturali.
Come sempre, la chiave del successo è la costanza nell'applicare queste strategie e la pazienza. Ma... se la tosse persiste o peggiora, anche dopo questo particolare trattamento, consultare sempre il proprio medico è la scelta più saggia.

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