Alimenti per l'infanzia: cosa è cambiato dal 2012 e come scegliere oggi

 


Che gli alimenti per bambini siano oggetto di tanta attenzione da parte dei genitori è cosa del tutto ovvia. Se poi il rischio in chi li acquista è di trovarsi, nonostante i prezzi stellari di questo tipo di alimentazione, con alimenti poco sicuri e, comunque, non del tutto adatti ai piccoli, il problema si fa ancora più serio ed infatti, basta ricordare qui in questo sito, l’allarme che allora lanciammo, nell’ormai lontano 2012, quando prima di altri ci ponemmo la fatidica domanda: Sono davvero sicuri i cibi dell’infanzia?

Era, come detto, il lontano 2012 e, basandoci sui dati della Federazione dei Medici Pediatri (FIMP) e su un’inchiesta del settimanale Il Salvagente, mettevamo in guardia i genitori sui rischi legati a pesticidi, metalli pesanti e micotossine. L'allerta era giustificata: troppi prodotti, pur sembrando per i più piccoli, erano in realtà destinati agli adulti. Non che per gli adulti un carico di pesticidi, metalli pesanti e altre "zozzerie" del genere faccia bene, ma per lo meno, l'organismo di un soggetto adulto tollera meglio di un bambino questi micro-veleni. 

Oggi, a distanza di anni, è giusto fare il punto della situazione. Saranno cambiate le cose o il problema è rimasto irricolto? Fortunatamente, grazie anche a quel tipo di sensibilizzazione, molte cose sono cambiate in meglio. Ma la cautela e l'informazione restano le nostre migliori armi.

La svolta: normativa e controlli più severi

Se nel 2012 la legge distingueva tra adulti e "children" (0-3 anni) imponendo limiti più restrittivi, oggi la normativa è ancora più rigorosa. Non ci si accontenta di ridurre la quantità di sostanze indesiderate, ma si mira a livelli "vicini allo zero analitico". Ad esempio, per le micotossine, i limiti sono diventati così bassi che i prodotti per l'infanzia sono tra i più sicuri che si possano trovare sul mercato.

Il sistema di monitoraggio, auspicato dalla FIMP all'epoca, è ormai una realtà consolidata. Ministeri e ASL effettuano controlli costanti e severi per garantire che le aziende rispettino queste norme. Possiamo dire che la "guerra" per la sicurezza alimentare infantile non è finita, ma sta dando i suoi frutti.

Come riconoscere i veri baby food

Questo è il punto cruciale. Se l'allarme del 2012 era sui prodotti "mascherati" da cibo per bambini, oggi la sfida è imparare a leggere bene le etichette per non farsi ingannare dal marketing. Il packaging non basta. Non fidatevi solo di confezioni con disegni accattivanti o di slogan che parlano di "natura" e "purezza".

Cercate la dicitura. L'unico modo per essere certi che un prodotto rispetti le normative più severe è leggere l'etichetta. Cercate la dicitura "Alimento per la prima infanzia" o "Prodotto specificamente formulato per bambini da... a... mesi/anni". Solo questi prodotti sono soggetti ai controlli più rigorosi e hanno limiti di contaminanti quasi nulli.

Fate attenzione alla fascia d'età. Un biscotto "per tutta la famiglia" non è la stessa cosa di un biscotto pensato per un bambino di sei mesi, anche se la pubblicità può confonderci.

Oltre il baby food: l'importanza del cibo casalingo

Questo è un punto su cui converrebbe soffermarsi.  Sebbene i prodotti industriali per l'infanzia siano oggi più sicuri, la migliore scelta resta sempre la preparazione casalinga con ingredienti di qualità.

Perché? Perché il cibo fatto in casa non solo garantisce il massimo controllo sulla qualità degli ingredienti, ma abitua i bambini a sapori veri, non troppo salati, zuccherati o artefatti.

Allora, che ne pensate? Quali sono i vostri accorgimenti per la dieta dei vostri bambini? Condividete le vostre esperienze e i vostri consigli.






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