Diabete in Gravidanza: La Pillola è Davvero la Soluzione Più Facile?

 

La comodità non è sempre la risposta

Idealmente parlando, quando una futura mamma soffre di diabete gestazionale, una condizione in cui una donna incinta ha un livello di zuccheri (glucosio) nel sangue più alto del normale, la scelta per il trattamento è in due direzioni: l'insulina o le pillole. Inutile dire che, per comodità, tutti sceglierebbero le pillole, non fosse altro per non vedere quell’aghetto pronto a pungerci e, soprattutto, per evitare di rispettare i tempi precisi per la puntura, sia pure piccolissima. E in effetti da quando sono arrivate le pillole di metformina il problema sembrava si fosse risolto. Ma è davvero così?

Una ricerca chiara: la puntura vince

Serviva solo la conferma che le pillole superassero per efficacia le fiale di insulina e in Olanda hanno fatto uno studio scientifico abbastanza accurato, che prevedeva la divisione di donne con diabete gestazionale in due gruppi: uno prendeva le pillole, l'altro faceva le iniezioni di insulina. L'obiettivo era vedere chi riusciva a prevenire meglio la nascita di bambini "troppo grandi", un rischio tipico del diabete in gravidanza.

Per "troppo grandi" non intendiamo 12 chili!

È giusto chiarire subito questo punto. Quando si parla di "bambini grandi per l'età gestazionale" non si intendono pesi fuori da ogni logica. Un neonato macrosomico, a causa del diabete non controllato, ha un peso alla nascita superiore a 4 chilogrammi o al 90° percentile per la sua età gestazionale. 

Cos'è il Percentile?

Immagina di avere una classifica di 100 bambini della stessa età.

  • Il 50° percentile è il valore "medio". Se un bambino è al 50° percentile per il suo peso, significa che pesa quanto la media degli altri 100 bambini.

  • Il 90° percentile significa che il bambino è più grande (o più pesante, o più alto, a seconda di cosa si misura) del 90% degli altri bambini della stessa età.

Spiegazione di "90° percentile per la sua età gestazionale"

Quando si parla di un feto o un neonato, si usa l'età gestazionale (cioè quante settimane di gravidanza sono passate) come punto di riferimento, perché la crescita è rapidissima e cambia ogni settimana.

Se il medico dice che un feto è al 90° percentile per la sua età gestazionale, significa che il feto:

  • È più grande o più pesante del 90% dei feti che si trovano esattamente allo stesso punto della gravidanza.

  • In altre parole, solo il 10% dei feti è più grande di lui a quell'età.

Di solito, un valore sopra il 90° percentile può indicare una condizione chiamata macrosomia fetale, cioè una crescita eccessiva. Questo non è sempre un problema, ma è un dato che i medici osservano attentamente perché a volte può essere collegato a condizioni come il diabete gestazionale nella madre o può rendere più difficile il parto.

Quindi, in sintesi, "90° percentile" è un modo per dire che il feto è tra i più grandi per la sua età.

Magari, anziché pesare 3 chili e mezzo, può arrivare a 4 chili o poco più. Questa differenza, che a noi può sembrare piccola, può rendere il parto più difficile e aumentare il rischio di complicazioni per il neonato, come problemi respiratori e ipoglicemia subito dopo la nascita.

I risultati dello studio sono stati molto chiari:

  • Nel gruppo delle pillole, il 23,9% dei bambini è nato grande per l'età gestazionale.

  • Nel gruppo dell'insulina, solo il 19,9% ha avuto questo problema.

Questo significa che l'insulina si è dimostrata più efficace. Non è una differenza enorme, ma è un dato importante. E non è finita qui. Lo studio ha mostrato anche che le mamme che prendevano le pillole avevano un rischio doppio di avere crisi di ipoglicemia (cioè lo zucchero nel sangue scende troppo), una cosa che può essere pericolosa.

L'insulina: sicura e senza paure

E ora esaminiamo una delle paure che affligge tante future mamme. L’insulina ha effetti teratogeni? Ovvero, l’insulina crea malformazioni al bambino che nascerà? No, gli studi confermano che l'insulina non attraversa la placenta, la barriera che protegge il feto. Agisce solo sulla mamma, aiutandola a tenere a bada lo zucchero alto, che è il vero pericolo per lo sviluppo del neonato.

Quindi, l'insulina è un farmaco sicuro sia in gravidanza che durante l'allattamento. Non causa malformazioni e non ha effetti sul bambino. Il vero nemico è lo zucchero alto nel sangue della mamma.

Questo studio ci insegna una cosa fondamentale: a volte, la soluzione più comoda non è la migliore per la nostra salute.

Fonte della ricerca:

  • van Baar, M., et al. "Oral Glucose-Lowering Agents vs Insulin for Gestational Diabetes: A Randomized Clinical Trial." JAMA, 2023.


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