Che la gravidanza sia un fatto naturale è del tutto ovvio, che con la gravidanza la
donna possa incorrere in determinate malattie che spesso la stessa maternità è
in grado di slatentizzare è un fatto meno scontato, senza considerare che, a
volte ed in soggetti particolarmente predisposti, proprio la gravidanza apre la
strada a manifestazioni patologiche psicosomatiche la cui causa è ben
rappresentata dall’ansia di tipo patologico.
Se,
dunque, in nessun caso dovrà essere considerata la gravidanza una patologia,
semmai una condizione della vita di una donna, non possiamo neanche immaginare
che un momento tanto delicato per il sesso femminile non venga attentamente
monitorato prevedendo il ruolo centrale che la prevenzione dovrà avere per
garantire la salute della donna e del bambino che porta in grembo. Ne deriva
che sarebbe sempre auspicabile che ogni nuova gravidanza fosse programmata, potendo
così prevedere al meglio l’andamento della stessa sulla base delle condizioni
psicofisiche della futura mamma.
In
un’epoca in cui oltretutto la scienza medica ha raggiunto un grado di
perfezione tale da poter assicurare il massimo benessere possibile al riparo dalle malattie più gravi,
sembrerebbe del tutto anomalo non fare la stessa cosa di fronte ad una
gravidanza, stante le possibilità diagnostiche offerte oggi dalla moderna
medicina.
Gli esami indispensabili in gravidanza
E’
proprio la gravidanza spesso a rappresentare una buona occasione per scoprire
alcune patologie fino a quel momento passate in sordina, prive come sono,
almeno al primo manifestarsi, di importanti segnali che le contraddistinguono.
Una di queste malattie, per altro fra le più insidiose, è il diabete cui
sovente la donna fa la conoscenza proprio coi primi esami di routine cui si
sottopone appena appreso lo stato di gravidanza. Ma non è solo questa la
patologia silente che può coesistere in una persona in condizioni di apparente
normalità. Pensiamo all’anemia, una condizione clinica cui, oltretutto, la
donna fa i conti già nel proseguo della gravidanza, così come la stessa
importanza viene rivestita dalle infezioni localizzate qua e là nei diversi
distretti dell’organismo alle quali si era fatto poco caso fino a quel momento.
Ne deriva che, senza volerlo, da una parte l’avvio di una gravidanza diviene un
momento importante di prevenzione verso patologie cui si sarebbe addivenuti in
maniera tardiva, ma è la condizione stessa a rappresentare un utile momento di
cura per tante patologie, fra quelle appena viste.
Ne deriva
che in sede di gravidanza diviene essenziale il laboratorio di analisi che
opererà per tutti e nove mesi in stretto contatto con lo specialista che prende
in carico la paziente e che continuerà la propria opera nei primissimi periodi
dopo il parto. Ciò avviene sia nel caso in cui la donna sia affrancata da
quelle patologie dall’esordio silente, sia nel caso in cui tali patologie si
siano già fatte strada nell’organismo della futura mamma, al fine di poterle
controllare senza che esse rappresentino un pericolo per la donna e per il
bambino.
Oggi nei
protocolli diagnostici figurano importanti esami clinici quali il controllo
dell’emocromo, della glicemia, dell’azotemia, della colesterolemia, dei trigliceridi,
dei valori di creatinina ed emoglobina, entrati a gran titolo fra le
analisi di rito da effettuarsi all’inizio e durante una qualsiasi gravidanza,
compreso l’ovvio test che la donna effettuerà quando abbia sospetto di una
possibile maternità. Tale test si pratica al primo ritardo mestruale e consiste
in un pratico esame che la donna può gestirsi da sola una volta che abbia
acquistato in farmacia l’apposito Kit già predisposto. Con tale test si ricerca
il valore di HGG, riscontrabile nelle urine. Quando tale valore si eleva, fatto
che avviene nei primi tre mesi di gravidanza, le possibilità di essere rimaste
incinta sono altissime. A completamento del primo valore si può agire con un
esame del sangue definito Beta HGG.
Esame delle urine
L’esame delle urine di una
donna gravida è essenziale anche per monitorare lo stato degli organi genitourinari
e non solo. Per quanto concerne l’eventuale possibilità che vi siano infezioni
a carico delle vie urinarie si ricorre all’antibiogramma e all’urinocultura
capaci di smascherare non solo la possibilità di eventuali cistiti, pieliti
etc., ma viene offerto al medico un utile indizio per agire con gli antibiotici
laddove tali infezioni siano già in atto. Ma c’è di più, l’attenzione dello
specialista è quanto mai puntata anche sull’eventualità si riscontrassero
tracce di sangue nelle urine, segno di un’eventuale calcolosi della paziente,
cui si aggiunge lo studio delle proteine nelle urine, compresa la possibilità di
diagnosticare per tempo un’eventuale gestosi, una condizione che compare
nella seconda metà della gravidanza e che si evidenzia con una sindrome
caratterizzata da ipertensione arteriosa, perdita di proteine con le
urine (proteinuria) ed edemi alle caviglie. Tale sindrome, dovrà
essere diagnosticata proprio con la ricerca delle proteine che vengono escrete
con le urine in un intervallo di tempo di 24 ore.
Le stesse
urine rappresentano un prezioso indizio diagnostico nel caso di un diabete
scompensato, laddove si riscontrasse glucosio, anche perché, in questo caso, si
tratterebbe di stabilire se siamo di fronte ad un vecchio diabete di cui la
donna abbia sofferto da tempo o di quello che si definisce diabete
gestazionale, una situazione che può conclamarsi proprio con la
gravidanza.
L’interpretazione degli esami del sangue in
gravidanza
Si parte
con la ricerca del Gruppo Sanguigno e relativo fattore RH, per continuare con
il test di Coombs, indispensabile
per verificare eventuali incompatibilità fra madre e figlio che
potrebbero determinare la lisi dei globuli rossi. Fondamentale l’emocromo
in grado di palesarci i valori circa la quantità, la forma e la resistenza dei
globuli rossi, dei globuli bianchi e delle piastrine ematiche deputati ai
processi di coagulazione. Ed è proprio l’emocromo a evidenziarci con una certa
frequenza la possibilità che la donna sia anemica.
Altro
dato importante è quello rappresentato dalla sideremia, atta a stabilire se
l’eventuale anemia possa correlarsi con la scarsa concentrazione di ferro
ematico. Tale esame si associa anche all’elettroforesi emoglobinica, che
solitamente viene richiesta con lo stesso prelievo di sangue, che ci indica
l’eventuale presenza di anemia mediterranea, diffusa in
molte regioni d’Italia. Un altro esame è connesso al grado di funzionalità
renale, stiamo parlando della creatininemia, cui seguono valori come quelli
espressi dalle transaminasi, GOT e GPT, per evidenziare lo stato del fegato,
seguito dalla ricerca dell’Antigene Australia, nel caso si sia
incorsi nel virus dell’epatite B, associato ad un altro esame quale
l’ Anti-HCV, ci da la possibilità
di capire se vi sia traccia del virus C dell’epatite, così come quello studio relativo
alla ricerca degli anticorpi Toxo Test, contro la Toxoplasmosi ,
altri esami per la ricerca di virus o anticorpi con tali agenti patogeni: Rubeo
test, ( rosolia ), CMV ( citomegalovirus ) anti Herpes simplex o Zoster,
Anti-HIV ( virus AIDS ). A
tutto può seguire, su richiesta del medico, il
tampone vaginale che di
norma è in grado di evidenziare eventuali infezioni di natura ginecologica. In
gravidanza talora lo specialista richiede anche il Pap Test, esame questo che
potrà effettuarsi se sussistono le
condizioni di garanzia per l’incolumità del feto.
Secondo
il competente Ministero della Salute, queste solo le analisi ammesse dal S.S.N
a totale carico dello stesso durante una gravidanza
All’
inizio della gravidanza, possibilmente entro la 13esima settimana, e comunque
al primo controllo:
• Emocromo
• Gruppo sanguigno AB0 e Rh
• Test di Coombs indiretto: in caso di donne Rh negativo il test dee essere ripetuto ogni mese
• Transaminasi (AST e ALT)
• Anticorpi anti virus Rosolia: in caso di IgG negative, controllo entro la 17esima settimana
• Anticorpi anti Toxoplasma: in caso di IgG negative ripetere ogni 30-40 giorni fino al parto
• Anticorpi anti Treponema Pallidum (agente causale della Sifilide)
• Anticorpi anti HIV (virus responsabile dell’ AIDS)
• Glicemia
• Esame urine completo
• Ecografia ostetrica
Tra la 14esima e la 18esima settimana:
Esame urine completo
Tra la 19esima e la 23esima settimana:
Esame urine completo
Ecografia ostetrica
Tra la 24esima e la 27esima settimana:
Glucosio
Esame urine completo
Tra la 19esima e la 23esima settimana:
Esame urine completo
Ecografia ostetrica
Tra la 24esima e la 27esima settimana:
Glucosio
Esame urine completo
Tra la 28esima e la 32esima settimana:
Emocromo
Ferritina: in caso di riduzione del volume globulare medio
Esame urine completo
Ecografia ostetrica
Tra la 33esima e la 37esima settimana:
Antigene del virus dell’ Epatite B - HBsAg
Anticorpi anti virus dell’ Epatite C - HCV
Emocromo
Esame urine completo
Anticorpi anti HIV in caso di rischio anamnestico
Tra la 38esima e la 40esima settimana:
Esame urine completo
Dalla 41esima settimana:
Ecografia ostetrica: su specifica richiesta dello specialista
Cardiotocografia: su specifica richiesta dello specialista; se necessario, monitorare fino al parto.
Esame colturale dell’ urina (urinocoltura):
è indicata ogni qual volta dall’ esame urine risulti una batteriuria significativa.
In caso di minaccia d’ aborto
sono da includere tutte le prestazioni specialistiche necessarie per il monitoraggio dell’ evoluzione della gravidanza.
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