venerdì 11 maggio 2012

Cistite: il tormento delle donne in gravidanza



La gravidanza è un momento della vita della donna caratterizzato, fra l'altro, dalla ricorrenza, più o meno frequente, delle cistiti, addirittura qualche donna non riesce a non ricordare una sola settimana durante tutta la maternità senza almeno un fenomeno rappresentato dal problema. Ma perchè ciò accade e perchè le cistiti nella gravida sembrano rincorrersi senza alcuna sosta?



Cominciamo col dire che è la gravidanza stessa ad aprire la strada alle infezioni delle vie urinarie della donna, in primis, a causa del diverso assetto ormonale cui va incontro la gravida, cui si aggiunge anche la riduzione del tono muscolare dell'apparato urinario che, nel tempo, al proseguire della gravidanza, si aggrava per il peso che l'utero deve sopportare per la presenza del feto. Ma le cistiti sono una costante della gravida anche in virtù del fatto che il sistema immunitario della donna risente della condizione stessa, rendendo più facile la vita stessa dei batteri che albergano nell'apparato urinario, col risultato che su dieci donne in gravidanza, almeno una va incontro ad infezioni ricorrenti, quali annoveriamo, appunto le cistiti.

Ne deriva che gli sforzi dei medici siano volti alla prevenzione delle cistiti in gravidanza e nella cura, più tempestiva possibile, ove già la malattia fosse in atto. Per far ciò si passa attraverso l'anamnesi remota della paziente per constatare eventuali predisposizioni proprie o familiari del fenomeno, indipendentemente dalla gravidanza, cui seguono consigli pratici che consistono in primis, nel non trattenere oltremodo l'urina, semmai ricorrendo più spesso alla minzione proprio per scongiurare  il ristagno di urina in vescica. Anche la vita sessuale di coppia dovrà tenere conto di quelle misure atte alla prevenzione delle cistiti con semplici accorgimenti, quali ad esempio, urinare dopo ogni rapporto sessuale, ciò per evitare una sorta di migrazione batterica dalla cute del perineo fino alla vagina e all’uretra. 

Importante anche segnalare la necessità di tenere quanto più possibile attivo l'apparato digerente, provvedendo anche a più evacuazioni ed impedendo nel possibile l'eventuale stipsi, per far ciò, oltre alla farmacologia si può trarre sicuro benefico da una dieta appropriata, leggera e nutriente,  con poco sale e poco o nulla piccante e che preveda l’apporto ottimale giornaliero in fatto di liquidi e per far ciò non sarebbe male che la futura mamma provveda a bere, a seconda della stagione, dai due ai tre litri di acqua al giorno che, oltretutto, determinando una diuresi forzata si oppongono alla concentrazione batterica delle urine, allontanando il più possibile la quota infetta.

La terapia delle cistiti in gravidanza invece non potrà prescindere da tutte quelle analisi che esaminino, escludano ed eventualmente comprendano la presenza di una o più colonie batteriche. Per garantire risultati sicuri ci si affida alla urinocultura con antibiogramma, la prima seleziona eventuali famiglie di patogeni, la seconda stabilisce l'esatto antibiotico in grado di debellarle. Antibiotici, sulfamidici, batteriostatici, sono i presidi di cui oggi dispone la medicina per il contrasto delle infezioni dell'apparato genitourinario, la cui scelta spetterà, ovviamente al medico, ricordando che anche il controllo della sintomatologia dolorosa, con l'ausilio di eventuali Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei) ed antispastici è anch'essa una scelta che andrebbe rivolta al medico, anche se spesso, proprio a proposito di antispastici quest'ultimi sono fra quei farmaci da banco acquistabili in assenza di ricetta medica.

Una cosa è comunque certa, gravidanza o meno, la cistite non va mai trascurata ed in gravidanza il vantaggio che si ricava da un approccio terapeutico riuscito nei confronti della malattia supera di gran lunga il rischio rappresentato dall'eventuale scelta terapeutica per curare la patologia, purchè, ancora una volta, la cura sia affidata a mani esperte, appunto, ai medici.

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