La gravidanza è un
momento della vita della donna caratterizzato, fra l'altro, dalla ricorrenza,
più o meno frequente, delle cistiti, addirittura qualche donna non riesce a non
ricordare una sola settimana durante tutta la maternità senza almeno un
fenomeno rappresentato dal problema. Ma perchè ciò accade e perchè le cistiti
nella gravida sembrano rincorrersi senza alcuna sosta?
Cominciamo col dire
che è la gravidanza stessa ad aprire la strada alle infezioni delle vie
urinarie della donna, in primis, a causa del diverso assetto ormonale cui va
incontro la gravida, cui si aggiunge anche la riduzione del tono muscolare
dell'apparato urinario che, nel tempo, al proseguire della gravidanza, si
aggrava per il peso che l'utero deve sopportare per la presenza del feto. Ma le cistiti sono una costante della gravida anche in
virtù del fatto che il sistema immunitario della donna risente della condizione
stessa, rendendo più facile la vita stessa dei batteri che albergano
nell'apparato urinario, col risultato che su dieci donne in gravidanza, almeno
una va incontro ad infezioni ricorrenti, quali annoveriamo, appunto le cistiti.
Ne deriva che gli
sforzi dei medici siano volti alla prevenzione delle cistiti in gravidanza e
nella cura, più tempestiva possibile, ove già la malattia fosse in atto. Per
far ciò si passa attraverso l'anamnesi remota della paziente per constatare
eventuali predisposizioni proprie o familiari del fenomeno, indipendentemente
dalla gravidanza, cui seguono consigli pratici che consistono in primis, nel
non trattenere oltremodo l'urina, semmai ricorrendo più spesso alla minzione
proprio per scongiurare il ristagno di
urina in vescica. Anche la vita sessuale di coppia dovrà tenere conto di quelle
misure atte alla prevenzione delle cistiti con semplici accorgimenti, quali ad
esempio, urinare dopo ogni rapporto sessuale, ciò per evitare una sorta di
migrazione batterica dalla cute del perineo fino alla vagina e all’uretra.
Importante anche segnalare la necessità di tenere
quanto più possibile attivo l'apparato digerente, provvedendo anche a più
evacuazioni ed impedendo nel possibile l'eventuale stipsi, per far ciò, oltre
alla farmacologia si può trarre sicuro benefico da una dieta appropriata,
leggera e nutriente, con poco sale e
poco o nulla piccante e che preveda l’apporto ottimale giornaliero in fatto di
liquidi e per far ciò non sarebbe male che la futura mamma provveda a bere, a seconda
della stagione, dai due ai tre litri di acqua al giorno che, oltretutto,
determinando una diuresi forzata si oppongono alla concentrazione batterica
delle urine, allontanando il più possibile la quota infetta.
La terapia delle
cistiti in gravidanza invece non potrà prescindere da tutte quelle analisi che
esaminino, escludano ed eventualmente comprendano la presenza di una o più
colonie batteriche. Per garantire risultati sicuri ci si affida alla
urinocultura con antibiogramma, la prima seleziona eventuali famiglie di
patogeni, la seconda stabilisce l'esatto antibiotico in grado di debellarle.
Antibiotici, sulfamidici, batteriostatici, sono i presidi di cui oggi dispone
la medicina per il contrasto delle infezioni dell'apparato genitourinario, la
cui scelta spetterà, ovviamente al medico, ricordando che anche il controllo
della sintomatologia dolorosa, con l'ausilio di eventuali Fans (farmaci
antinfiammatori non steroidei) ed antispastici è anch'essa una scelta che
andrebbe rivolta al medico, anche se spesso, proprio a proposito di antispastici
quest'ultimi sono fra quei farmaci da banco acquistabili in assenza di ricetta
medica.
Una cosa è comunque certa, gravidanza o meno, la cistite non va mai
trascurata ed in gravidanza il vantaggio che si ricava da un approccio
terapeutico riuscito nei confronti della malattia supera di gran lunga il
rischio rappresentato dall'eventuale scelta terapeutica per curare la
patologia, purchè, ancora una volta, la cura sia affidata a mani esperte,
appunto, ai medici.
Nessun commento:
Posta un commento
Ti preghiamo di inserire sempre almeno il tuo nome di battesimo in ogni commento