Si chiama vaginite
e se volessimo dare un significato al termine potremmo definirlo come
l'infiammazione della vagina, ma rischieremmo in questo modo di essere troppo
superficiali confondendo così quel corollario di sintomi che solitamente
accompagnano una vaginite ma che al contempo non sono soltanto espressione di
una patologia del genere.
Tutto ciò per dire che di fronte al generico bruciore, accompagnato o no da leucorrea, ovvero, da
Diagnosi & Terapia
Il delicato sistema
di protezione naturale dell'organo femminile in questione obbliga il curante a
tutta una serie di accertamenti che dovranno quanto mai essere orientati verso
la causa che ha determinato la patologia e, dunque, verso quell'apporto
diagnostico derivante dall'utilizzo del tampone vaginale capace di stabilire
quale sia la famiglia patogena responsabile della vaginite e a quale
antibiotico, se trattasi di batteri, risponde al meglio. Ne deriva che la
terapia d'elezione sarà quella scaturita dalla ricerca del patogeno
responsabile dell'infezione, antibiotici nel caso di batteri, antimicotici nel
caso di funghi, antivirali e quant'altro, nel caso di virus. Anche la paziente
è chiamata in causa per svolgere la sua preziosa azione preventiva contro
eventuali future infezioni potessero insorgere, sopratutto nell'immediatezza di
una precedente patologia infettiva; per far ciò, nell'utilizzo di lavande,
detergenti intimi e/o saponi, la donna se da un lato non dovrà lesinare
l'utilizzo di queste sostanze non dovrà al contempo eccedere con l'uso, atteso
che l'eccesso di prodotti chimici del tipo di quelli citati tendono alla lunga
a depauperare proprio quella flora vaginale tanto utile nell'opporsi
all'attacco di eventuali agenti patogeni. Al contempo risulta indicata anche
l'esatta scelta della biancheria intima che dovrà sempre essere in grado di non
impedire la fisiologica traspirazione di quelle parti coperte al fine di
opporsi all'umidità andatasi a determinare, situazione questa che
rappresenterebbe terreno fertile per i germi .
Utile, infine, è anche la profilassi da far seguire al
partner che, anche se fisso, durante i rapporti sessuali farebbe bene ad
indossare il In ogni caso, centrale resta sempre la figura del
ginecologo, in grado di stabilire e curare l’esatta natura dell’infezione.
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