Una condizione
clinica ben nota alle donne in gravidanza, la pirosi gastrica, ovvero, quella
sensazione di bruciore allo stomaco, spesso continuo, accompagnato sovente da
acidità che provoca, oltre che fastidio, in certi casi anche dolore epigastrico
accompagnato da ansia per un disturbo che, di norma, non tende a diminuire con
il procedere della gestazione.
La pirosi gastrica
della gravida quando non sia espressione di una pregressa malattia del
digerente da ipersecrezione acida, ulcere, gastriti, ernia iatale, reflusso
gastroesofageo e quant'altro, è di norma associata alla condizione vissuta
dalla donna, ovvero, da tutte quelle trasformazioni che il corpo femminile
subisce al proseguire della gravidanza dove un ruolo fondamentale viene svolto
dagli ormoni, in primis il progesterone, che interviene nella modulazione dei muscoli dell'utero che si
prepara al parto ma che ha i suoi effetti a livello gastrico, appunto, con
l'ipersecrezione prima ricordata a causa sopratutto dell'azione indotta a livello della valvola che separa l'esofago dallo stomaco,
il cardias.
Lo stesso ormone, a
causa degli effetti determinati a livello intestinale, intervenendo sulla
peristalsi e sulla motilità, causa nella donna digestione lenta e pesantezza di
stomaco. Inutile ricordare che non è possibile agire sulla secrezione ormonale,
semmai l'eventuale cura, soltanto consigliata dal medico, andrà rivolta
nel controllo dei sintomi, con farmaci
quali i procinetici che agiscono migliorando la digestione e su eventuali
antiacidi (costituiti da prodotti da banco acquistabili in farmacia) se non addirittura con quei farmaci, quali
gli inibitori di pompa protonica che si oppongono all'iperacidità gastrica
quando questa sia di più difficile controllo o qualora si sospetti una vera e
propria patologia gastro-intestinale.
La donna gravida può tuttavia iniziare il
controllo dei sintomi con dei semplici accorgimenti che, a volte, esulano del
tutto dall'assunzione di farmaci e che consistono nell'adeguare i propri
comportamenti a delle norme di carattere generale che migliorino il proprio
stile di vita; a cominciare dalla consumazione di pasti leggeri e magari
ripetuti nell’arco della giornata, sconsigliati invece quei pasti che richiedano allo stomaco una digestione
più laboriosa. Va evitato invece l’alcol.
Importante anche
fare attenzione alle posizioni assunte
nel riposo notturno e diurno; meglio non
distendersi a stomaco pieno e, una volta distesi, meglio sollevare la testa con
più cuscini in modo da rendere più difficile la risalita dei succhi gastrici.
Importante anche fare attenzione alle
posizioni assunte nel riposo notturno e diurno;
meglio non distendersi a stomaco pieno e, una volta distesi, meglio
sollevare la testa con più cuscini in modo da rendere più difficile la risalita
dei succhi gastrici.
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