Esiste una relazione fra il tumore al polmone e l’uso di
due classi di farmaci, per lo più utilizzati per tenere a bada la pressione
arteriosa alta, quali sono gli Ace inibitori e betablocanti del recettore
dell’angiotensina II quali sono i sartani?
Il dubbio sulla nocività a carico di bronchi e polmoni esposti
maggiormente a rischio neoplasia, risale allo scorso anno, quando ricercatori
statunitensi avevano pubblicato sulla rivista scientifica Lancet Oncology i
risultati di un lavoro scientifico che dimostrava come il pericolo di tumore al
polmone fosse aumentato in quei pazienti che facevano uso di sartani. A questo
studio se ne aggiungeva un altro, sempre statunitense, che includeva in analogo
rischio anche l’altra classe di farmaci quali gli Ace Inibitori.
Solo nel giugno scorso, la FDA (Food and Drug Administration) ha escluso che
sia i sartani che gli Ace inibitori non fossero coinvolti nel tumore polmonare.
Toccava all’Agenzia Europea per i medicinali dire la sua, cosa che però non è
mai avvenuta.
Dunque, finalmente si sarebbe fatta chiarezza sul
problema? Non ancora, almeno da quando un
nuovo studio pubblicato sull’American Journal of Transplantation da
Gerhard Opelz e Bernd Döhler dell’University of Heidelberg in Germania, ha
evidenziato che un danno pregresso alle vie respiratorie, a causa
dell’abitudine al fumo, può facilitare un effetto pro-maligno degli Ace inibitori
o dei sartani. Tale studio prende avvio dall’osservazione avvenuta su pazienti
trapiantati di organo, ritenuti i più adatti per poter addivenire ad una
conclusione certa. Dunque, si sono raccolti i dati sui trapianti di organi
solidi effettuati in più di 400 Centri di trapianto nel mondo. Il motivo per
cui i pazienti trapiantati risultano i più adatti ai fini del rilevamento di
un’eventuale maggiore rischio cancro dopo utilizzo di farmaci, è dovuto alla
constatazione che le terapie immunosoppressive cui sono sottoposti questi
malati, ai fini della prevenzione del rigetto, espongono maggiormente a rischio
cancro queste persone.
Si è dunque proceduto allo studio esaminando quanto
accaduto a una popolazione rappresentata da 24.090 pazienti adulti che avevano
subito un trapianto di reni. Di questo gruppo di persone, si è estrapolato il
38% della popolazione, ovvero, 9.079 malati che facevano uso di Ace Inibitori o
sartani. Al contempo si è cercato di appurare quanti di questi malati fossero
fumatori, stabilendo che lo erano circa 12.600 malati, pari alla metà della
popolazione presa in esame.
Il risultato è stato che, l’abitudine al fumo aumenta il
rischio di cancro e fin qui, nessuna novità particolare rispetto a quanto già
si conosceva al riguardo. A questo punto, nel gruppo di pazienti in esame si è osservato
che di questi, 872 malati ha presentato a due anni e otto anni dal trapianto,
un tumore maligno non cutaneo e di questi 107 tumori erano a carico delle vie
respiratorie o erano tumori toracici in genere.
E in tutto questo, che ne è stato della ricerca sui
farmaci antipertensivi (Ace inibitori o sartani)? La conclusione che parrebbe
adesso definitiva sarebbe che, in pazienti non fumatori, non vi sarebbe alcuna
maggiore incidenza di tumori dopo utilizzo di questi farmaci anche per periodi più
o meno lunghi nel tempo. La cosa cambia per i pazienti fumatori, che
rischierebbero due volte e mezzo in più un possibile cancro al polmone dopo
utilizzo di farmaci antipertensivi come quelli più volte citati, rispetto a
quegli altri pazienti che pure fanno analoghe terapie contro la pressione
arteriosa alta, ma che non fumano.
Fonte: American Journal of Transplantation, 2011 - Cardio2011 Onco2011 Nefro2011 Farma2011
Nessun commento:
Posta un commento
Ti preghiamo di inserire sempre almeno il tuo nome di battesimo in ogni commento