Le
infezioni alle vie urinarie, per quanto fastidiose, a volte anche
dolorose, possono anche essere molto frequenti nei due sessi, in particolar modo in
quello femminile. Il motivo per il quale la donna soffre maggiormente
di tali infezioni è, in parte, riconducibile alla diversa anatomia degli organi di pertinenza della donna
rispetto all’uomo. Nella donna infatti l’uretra, quella
particolare struttura che veicola, dalla vescica, l’urina verso
l’esterno, è più corta rispetto a quella dell’uomo. Infatti,
nell’uomo, il canale uretrale misura fino a 20 centimetri, nella
donna appena 4 centimetri, a volte anche meno. Questo è almeno uno
dei motivi per cui la donna soffre maggiormente di infezioni
urinarie, poi c’è il ruolo dei diversi ormoni femminili a fare
eventualmente il resto e non solo.
Quando
parliamo di
infezioni urinarie ci riferiamo alle cistiti, quando ad
essere interessata è la
vescica, oppure alle
uretriti, quando in
ballo c’è l’
uretra, oppure se ad essere interessato è
l’
uretere, ci troviamo di fronte all’
ureterite, fino alla
nefrite
e alla pielonefrite, ma in questo caso già ci si riferisce ad
un’infezione più complessa e, quasi sempre, da trattare in
ambiente ospedaliero, perché in ballo c’è il
rene
o i reni ed il rischio di incorrere in una manifestazione estrema,
come ad esempio,
un’insufficienza renale può essere anche
un’evenienza non da escludere del tutto.
Tuttavia,
solitamente, l’infezione delle vie urinarie è di
più facile approccio terapeutico e spesso senza neanche discernere sul tipo di organo interessato, semmai ci si basa sulla sequela di sintomi riferiti al
medico il quale si orienta sulle terapie del caso. Solitamente, infatti,
il paziente va dal medico e riferisce tutta una serie di sintomi quali, bruciore quando urina,
frequenza insolita delle minzioni con scarsa quantità emessa, a
volte crampi al basso ventre, bisogno di urinare subito dopo una
minzione, senso di pesantezza come se non ci si fosse liberati
dell’urina, sangue nelle urine e/o, urine purulente, dolore pelvico
e lombare, a volte brividi, febbre, senso di spossatezza, malessere
generale. Se l’infezione riguarda le alte vie urinarie, ai sintomi
di cui sopra possono associarsi, brividi, febbre alta, nausea, a volte vomito, dolore lombare e toracico.
Sarà,
ovviamente, il medico a prescrivere la giusta terapia, ma non è
insolito imbattersi in pazienti che restano insoddisfatti
dell’indicazione del proprio medico curante sol perché non ha
associato alle terapie e alla diagnosi, un accurato esame delle urine, solitamente
urinocultura con antibiogramma, per meglio delineare la situazione.
In effetti, l’esperienza del proprio medico è tale che, in
soggetti giovani, che non siano andati ricorrentemente incontro a infezioni
delle vie urinarie o laddove non vi sia un'indicazione particolare, non serve indagare più di tanto, ben sapendo che,
solitamente, a generare i sintomi e la patologia stessa sono forme
benigne di infezioni da Escherichia Coli che dall'apparato digerente migra verso le vie urinarie. Solo in quei casi recidivanti, oppure di
fronte a pazienti defedati, o affetti da altre patologie anche serie o in presenza di altri sintomi più
impegnativi, il medico potrà disporre analisi più
approfondite al fine di inquadrare al meglio il patogeno che ha
determinato l’evento, ben sapendo che una semplice cistite, oppure
una uretrite, se trattata, si risolve al meglio, in poco tempo, ma se trascurata, può
interferire sulla funzionalità di organi vicini, appunto i reni, con
le conseguenze che abbiamo citato all’inizio.
Non è soltanto l'Escherichia Coli a causare infezioni
E’
del tutto ovvio che non solo l’ Escherichia Coli può essere
coinvolta in queste infezioni, pensiamo anche a patogeni del tipo,
Proteus, Klebsiella, Enterobacter, Enterococcus faecalis,
Pseudomonas. Così come, quando indicavamo le donne più suscettibili
a queste infezioni, occorre
ricordare che
a determinare il maggior problema nelle donne è anche rappresentato
dal fatto che lo
sbocco dell’uretra è vicino ad ano e vagina, due aree normalmente
popolate da batteri.
Altri motivi che aprono la strada alle infezioni delle vie urinarie
possono anche essere rappresentati dall’uso
di dispositivi intra-uterini, dall’uso
del catetere, oppure
dall’uso
di presidi per l’ incontinenza urinaria e fecale.
Come prevenire e guarire
Per
quanto possa
essere difficile pensare ad un piano di prevenzione per le infezioni
delle vie urinarie, alte o basse che siano, una cosa sembrerebbe
utile sempre e non solo per queste patologie. Mantenere sano il
nostro sistema immunitario, cosa più facile a dirsi che a farsi, ma
questo problema che apre la strada a patologie anche di gran lunga
più importanti, è quanto mai trascurato da molti, limitandosi
piuttosto a curare le malattie, via, via che si presentano, senza
cosniderare che un sistema immunitario forte è alla base del nostro
benessere e della nostra salute e quel che è peggio, non tutti sono
a conoscenza che stress e ansia protratti nel tempo interferiscono
eccome sul nostro sistema immunitario.
Tornando sulle raccomandazioni
generali riguardo alla possibilità di incorrere in una infezione
delle vie urinarie, sarebbe utile evitare
prodotti che possono irritare l’uretra. Così
come indispensabile è sempre una ottimale igiene
intima prima e dopo i rapporti sessuali. Per
le donne una semplice accortezza durante
l’igiene intima, dovrebbe
prevedere la pulizia
condotta dall’avanti verso dietro per evitare che i batteri
presenti nelle feci possano penetrare attraverso l’uretra. In
linea generale, sia a livello preventivo che curativo, occorre bere molta acqua, oltre il litro e mezzo che si solito, se va bene,
utilizziamo di norma e questo fatto va amplificato ancor di più
nella stagione calda. Utile anche
urinare frequentemente evitando,
quando possibile, di trattenere urine fino a scoppiare. Così come risulta utile anche urinare dopo i rapporti sessuali e, nei neonati e nei pazienti
portatori di presidi per l’incontinenza urinaria e fecale, cambiare
spesso i pannolini. Tornando agli adulti, non indossare indumenti intimi stretti o in
tessuto sintetico, regolarizzare l’intestino. Importante
anche quest’ultimo dato, spesso in pazienti che vanno incontro ad
infezioni urinari, si osservano anche patologie gastro-intestinali che sarebbe utile monitorare ed eventualmente curare.
Per
quanto attiene la terapia, solitamente si utilizzano antibiotici
previsti in particolar modo per la loro azione sulle infezioni
urinarie, nei casi in cui si vogliano escludere eventuali
antibatterici a favore di altri, l’antibiogramma, utilizzato
insieme all’uricoltura, risolve il problema. Potrebbe essere utile
anche l’utilizzo di antispastici per migliorare la funzionalità e
la peristalsi del digerente, in quest’ultimo caso esistono dei
farmaci appositi per regolare la motilità intestinale e la peristalsi. Bere, come visto, acqua, durante un’infezione
urinaria, agevola la guarigione. Nel caso si siano create le
condizioni volte a palesare sintomi ulteriori, l’utilizzo di
farmaci supplementari sono sempre possibili, compresi eventuali
antipiretici, laddove il medico ne ravveda la necessità.
Fonte:
Xagena2022 - Humanitas, 2022 - Inf2022 Uro2022
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