Oggi che i farmaci biologici sono divenuti la nuova frontiera nella cura sempre più efficace delle malattie autoimmuni e contro diverse neoplasie, la domanda che negli ambienti medici ci si è fatta riguarda l’opportunità o meno di sospendere l’assunzione di queste sostanze farmaceutiche in concomitanza di un intervento chirurgico ortopedico, per tutta la durata della degenza del paziente.
La risposta che il mondo scientifico ha dato è andata nella direzione che ha previsto sicuramente consigliabile sottrarsi al trattamento con questi farmaci al fine di favorire la cicatrizzazione della ferita chirurgica determinata, per lo più, da um intervento atto a ridurre una frattura ossea, più o meno complicata. Pensiamo ad esempio, i pazienti affetti da artrite reumatoide.
Di questo avviso sono anche un gruppo di ricercatori tedeschi che palesano chiaramente i ritardi di cicatrizzazione della ferita chirurgica in quei pazienti che assumono farmaci biologici per la cura di malattie quali l’artrite reumatoide e l’artrite psoriasica. Per giungere a questo risultato si sono esaminati 200 pazienti osservati per tre anni.Secondo gli studiosi, si guarisce più lentamente e si assiste ad una minore cicatrizzazione della ferita in quei pazienti che assumono Leflunomide rispetto a quelli che assumono Metotrexate, in una percentuale quantificabile al 40%; ragion per cui i ricercatori hanno concluso che il trattamento con Leflunomide dovrebbe essere interrotto nei pazienti con artrite reumatoide sottoposti ad intervento ortopedico elettivo.
Fonte: ( Xagna2006 )
Fuerst M et al, Rheumatol Int 2006; Epub ahead of print
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