mercoledì 22 febbraio 2012

Paracetamolo: attenzione, l'overdose uccide


Chi non conosce il Paracetamolo, più noto forse per alcuni come Tachipirina, e che si rivolge a bambini e adulti quale antinfiammatorio e antipiretico, ovvero in grado di ridurre l’infiammazione, il dolore e la febbre. Ebbene, l’ottimo farmaco dalle indiscusse qualità guadagnatesi negli anni, presenta tuttavia alcuni problemi che conviene conoscere, soprattutto se apparteniamo alla nutrita schiera di coloro che si affidano al farmaco ad ogni piè sospinto.
Lo hanno detto ricercatori dell’Università di Edimburgo che hanno parlato di vera e propria overdose di paracetamolo con uno studio accurato effettuato su 161 pazienti risultati in vera e propria overdose da farmaco e seguiti per sei anni di fila. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul 'British Journal of Clinical Pharmacology'. Secondo gli studiosi britannici i danni derivanti da un uso incongruo del farmaco risulterebbero ancora più insidiosi perché difficili da riconoscere a pazienti e, addirittura, agli stessi medici.

Infatti non si sarebbe in grado di determinare la quantità di farmaco che si sarebbe concentrata nell’organismo con le sole analisi del sangue, laddove il paracetamolo sia stato assunto nel tempo a dosi generose e non in unica somministrazione come potrebbe accadere a coloro che accidentalmente ingurgitassero un intero contenuto in una scatola del prodotto. I danni cui una persona va incontro in caso di overdose con questa sostanza farmacologica sono a carico del fegato, dove si assiste ad una vera e propria necrosi dell’organo fino a giungere alla morte. Negli anni i ricercatori hanno esaminato i dati di 663 pazienti con danni al fegato da paracetamolo, scoprendo che i 161 con overdose 'sfalsata' tendono ad avere più problemi e a correre più rischi mortali per le complicanze rispetto a quelli che hanno preso una dose eccessiva di paracetamolo tutta in una volta. Insomma, l'effetto di piccoli eccessi prolungati nel tempo può essere molto pericoloso.

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