giovedì 15 marzo 2012

Peluria facciale: la donna baffuta non piace a nessuno! come curarsi?


Donna baffuta sempre piaciuta…… ma siamo sicuri che questo detto è apprezzato dalle donne? Pensiamo proprio di no, anzi, se una donna si accorge che cominciano a crescerle i baffi oppure una antiestetica peluria sul viso, tutto farà, meno che godere di questa nuova condizione. Eppure le donne “baffute” intendendo quelle che con la peluria al viso devono farci seriamente o in maniera meno impegnativa i conti sono ben nove milioni di nostre connazionali, un esercito di ragazze e signore impegnate a risolvere al più presto il problema.
Stiamo parlando di quella condizione clinica che va sotto il nome di irsutismo facciale e che spesso è espressione di disordini ormonali che è necessario approfondire, ne deriva che nessuna donna di propria iniziativa dovrà armarsi di rasoio o depilatore per far fuori la peluria senza aver prima consultato il medico, visto che spesso è sufficiente una cura sistemica per risolvere il problema.  Una cosa è certa, oggi la medicina dispone di quelle armi che direttamente o indirettamente mette fine al problema o quando non riesce a risolverlo del tutto, per lo meno lo minimizza.  Ad esempio, esistono delle creme a base di Eflornitina all’11,5%, da utilizzarsi solo su prescrizione medica, che pare sortisca buoni effetti a livello locale contro quella antiestetica peluria sul viso che affligge le donne. Lo ricorda  Mario Aricò, primario di dermatologia del Policlinico di Palermo quando ci dice che tale farmaco inibisce un enzima fondamentale per la crescita del pelo. L’enzima in questione è l’ornitina decarbossilasi. Di fatto una volta applicata la crema i peli che nascono saranno più fragili e sottili e dunque meno visibili. La crema va apposta dopo aver rimosso i peli, non con un rasoio, semmai mediante una depilazione effettuata almeno dieci minuti prima di cospargersi di crema che deve restare sul viso per almeno quattro ore prima di poterla rimuovere mediante un accurato lavaggio. Importante che il prodotto non venga assolutamente a contatto con labbra, occhi e narici. Per poter assistere a risultati importanti dall’uso della crema bisogna comunque attendere un paio di mesi dal trattamento che prevede il ricorso al farmaco con una posologia di due volte al giorno a distanza di circa otto ore fra un trattamento e l’altro.  Tale trattamento prevede cicli di cura che di fatto durano tutta la vita.

A proposito del preparato occorre ricordare che si tratta di un farmaco non del tutto scevro da effetti collaterali che prevedono la possibilità di assistere a bruciore nella sede di applicazione della crema, secchezza della pelle, prurito, eruzioni cutanee. Ovviamente ad incorrere in questi inconvenienti sono coloro che detengono una pelle particolarmente sensibile. Nel caso si presentassero tali inconvenienti il trattamento va interrotto e ci si deve rivolgere al medico. Il farmaco non è indicato in gravidanza.
E’ ovvio che nel caso di irsutismo facciale i trattamenti spazziano su diversi fronti, soprattutto quando il medico ha individuato il problema che sta alla base della patologia. Ad esempio, nell’ovaio policistico, una malattia a sfondo ginecologico, il problema si risolve una volta intervenuti sulla malattia di fondo e in questo caso pare che il farmaco d’elezione in grado di dirimere il tutto sia la pillola anticoncezionale.
Esiste anche la possibilità di intervenire sul pelo che si fa strada sul viso mediante il laser che distrugge i follicoli piliferi senza danneggiare i tessuti vicini. Secondo lo stesso Aricò, “ i migliori risultati si ottengono nelle donne con pelle chiara e capelli neri o castano scuri, ma possono verificarsi complicanze come piccole ustioni ed alterazione della pigmentazione”. 
Un altro metodo anti peluria consiste nella decolorazione mediante sostanze alcaline e ossidanti che agendo sulla melanina, il pigmento che colora il pelo, di fatto lo scolorisce rendendolo quasi del tutto invisibile. Come si vede, tale inconveniente resta solo di pertinenza medica e mai affidato all’estro e alla fantasia della singola paziente.

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