venerdì 5 ottobre 2012

Tumore al fegato: anche con le metastasi il paziente può salvarsi


Incredibile ma vero, neanche le metastasi spegneranno più la vita di un paziente, in questo caso una donna affetta da un tumore al fegato, già metastatizzato. Per fermare la terribile neoplasia in una donna giovane di appena 38 anni, non restava che una strada ancora percorribile. Espiantare l’organo curandolo fuori dal corpo della paziente e successivamente reimpiantarlo una volta curato.

Detta così, sembra il classico “uovo di Colombo”, cosa ci sarebbe di più ragionevole che curare fuori dal corpo un organo devastato, ma immaginiamo le difficoltà che ha incontrato l’equipe
--> dell’Unità Operativa di chirurgia epatobiliare dell’ospedale di Padova guidata da Umberto Cillo che ha dovuto lavorare per venti ore senza sosta effettuando una vera e propria tolettatura dell’organo invaso dalle metastasi e, una volta riusciti nel loro intento, hanno rimesso a posto il fegato guarito alla donna che ora sta bene, al punto che è stata anche dimessa dall’ospedale. Parliamo di una paziente di fatto con metastasi che non le consentivano di rispondere alla chemioterapia antiblastica e, per di più, tanto estese da non potere essere rimosse con i metodi tradizionali. L’unica via percorribile era quella che poi ha caratterizzato l’intero intervento, ovvero, l’espianto dell’organo e il successivo reimpianto. Vera e propria fantascienza, ma la medicina moderna ci sta abituando anche a questo, nonostante gli interventi al fegato per neoplasie diverse possono essere attuati a non più di venti pazienti su cento e non solo, non è detto che chi si opera abbia la certezza di guarire, visto che la riuscita è un privilegio che spetta solo al 30% degli operati  che, a cinque anni dall’intervento risulta ancora vivo. E chi non può operarsi? Nonostante l’avanzata conoscenza della malattia, fino adesso un malato terminale di un tumore maligno al fegato, in generale, ha un’aspettativa di vita che non supera un anno circa.

La buona notizia è che oggi si sta
--> raggiungendo una percentuale di pazienti un tempo inoperabili e che invece oggi si decide di operare ugualmente, tale percentuale è pari al 50% circa della popolazione malata, la quale oltretutto, beneficia anche di terapie contro il tumore, rappresentate anche dai nuovi farmaci antineoplastici,  soltanto ieri inimmaginabili!








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