lunedì 13 marzo 2023

Lenticchie: non portano solo soldi, ma anche la salute in tavola





Se parliamo di lenticchie, nessuno, indipendentemente che piacciano o meno, può dire di non cconoscere questo legume, non foss’altro per la diffussione che ha sempre avuto nelle nostre tavole e nei negozi e supermercati che lo vendono. Ma se vogliamo indagare un po’ di più sulla storia delle lenticchie, qualche libro di storia ci aiuterà di certo.

Nella Bibbia, basta aprirla e scopriamo che anche allora erano conosciute e tutti apprezzavano le lenticchie, non solo, fin da allora e nei secoli seguenti, si tramandono ricette che avevano come alimento base questi legumi sia in Europa, che in Asia ed anche in Africa. Quindi se sono così famose le lenticchie un motivo ci sarà e la risposta è netta, sono un alimento nutriente, sano, a buon mercato, che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, tutto sommato semplice a cucinarsi e da un punto di vista di sostanze nutritive siamo al top, visto che nelle lenticchie ritroviamo proteine formate a loro volta da quasi tutte le catene di amminoacidi. Se poi, come spesso si fa, si preparano minestre e minestrine insieme a cereali e riso e si offrono in tavola sotto forma di zuppa, ecco che il “pranzo è servito” perché si completa la scala nutrizionale di questi legumi e mediante gli altri componenti della zuppa si compensano i pochi elementi cui le lenticchie non dispongono, ad esempio gli oligosaccaridi che aiutano la flora intestinale.

Quello che si è scoperto non da molto tempo sulle lenticchie invece è, che contengono i polifenoli, li abbiamo già incontrati in abbondanza nel caffè, capaci di opporsi all’infiammazione e poiché la strada della infiammazione porta dritti, dritti a diverse malattie, una sostanza che li contiene può tranquillamente essere salutata favorevolmente al punto da poter asserire che: mangiare lenticchie con una certa regolarità, anche per l’alto contenuto di polifenoli detenuta, abbassa la mortalità precoce del 30% rispetto a chi si priva di questi alimenti. Le lenticchie inoltre inducono un senso di sazietà per via delle fibre che non si solubilizzano e che quindi non vengono assorbite, per cui un buon piatto di lenticchie sazia senza appesantire e fa la pace con la bilancia. Inoltre e stavolta a dirlo è l’Università canadese di Guelph nel 2018:

sostituire con le lenticchie il riso riduce la glicemia del 20%, e rispetto alle patate addirittura del 35%. Anche per questo, il consumo di lenticchie è associato a un minor rischio cardiovascolare in generale, a un minor rischio di diabete, di obesità e di cancro.

Un alimento ricco quindi senza nessuna controindicazione se non la produzione di gas intestinali per fermentazione degli zuccheri contenuti nel legume.

«Ma in quantità decisamente inferiori a quelle di altri legumi», spiega Renato Bruni, professore presso il dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco all'Università di Parma.

Infine, per i detrattori delle lenticchie che tuonano asserendo che i fitoestrogeni contenuti nel legume possono causare disequilibri ormonali e quindi conseguentemente malattie.... Si risponde che tali sostanze con la cottura vanno via e non ci risulta che qualcuno abbia voglia di mangiare lenticchie crude!

Fonte: FOCUS


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