lunedì 26 giugno 2023

Presbiopia: e se un collirio mettesse in soffitta gli occhiali?

 


Tutti sappiamo cosa è la presbiopia, quella condizione fisica che, una volta superati i 40/45 anni, non ci consente la visione ottimale da vicino al punto da costringerci ad usare occhiali, lenti di ingrandimento o quant’altro utile, per cercare di leggere il giornale, persino il telefonino o il computer. Un fatto ineluttabile che coincide impietosamente col passare degli anni.


Per quel che serve sapere, negli Stati Uniti il fenomeno colpisce quasi 130 milioni di persone e nel mondo più di un miliardo di uomini e donne e se consideriamo l’invecchiamento della popolazione, Italia e Giappone in testa, questa patologia sarà in continua crescita di anno in anno. Eppure, senza pensare di sostituire gli occhiali e ogni sistema atto a migliorare la vita delle persone, almeno per adesso, potrebbe risultare utile sapere che in America la Food and Drug Administration ha approvato un nuovo farmaco, un collirio nello specifico, Vuity, che ovviamente non risolve il problema alla radice, ma potrebbe funzionare quando ne abbiamo bisogno ed in maniera temporanea.

La presbiopia in due parole

Si intende per presbiopia la difficoltà, fino a giungere all’incapacità degli occhi, di mettere a fuoco oggetti vicini. Un evento questo che coincide con l’avanzare dell’età, solitamente intorno ai 40 / 45 anni raggiungendo il culmine intorno ai 60 anni in entrambi i sessi. Avviene ciò a causa di un logoramento delle lenti naturali che abbiamo negli occhi e quindi per via del maggiore appesantimento che raggiungono a quell’età, dall’altra all’indebolimento dei muscoli che regolano il cristallino

Il nuovo collirio e come si usa

Sapendo che la presbiopia limita la possibilità del cristallino di assumere la forma necessaria a mettere a fuoco gli oggetti vicini, il collirio Vuity è in grado di restringere la pupilla riducendo la quantità di luce da diffondere nell’occhio concentrandola sulla retina, fatto questo che migliora la visione degli oggetti vicini. Il nuovo collirio una volta istillato negli occhi agisce entro un quarto d’ora e la sua azione dura non meno di sei ore, grazie al principio attivo di cui si dota, la pilocarpina, perfettamente in linea col ph fisiologico dell’occhio. A detta del produttore, Vuity, presenterebbe degli effetti collaterali minimi, quali possibilità di andare incontro a mal di testa e di soffrire di occhi rossi. Tutte situazioni queste reversibili una volta cessato il trattamento. Una confezione di Vuity, alla posologia necessaria, ovvero, unica somministrazione giornaliera, è sufficiente per un mese di trattamento. Questa non è l’unica strada che i ricercatori stanno seguendo per limitare i disagi della presbiopia in sostituzione, un domani, di occhiali e intervento chirurgico per correggerla. C’è chi propende per colliri a base di fans, per raggiungere lo stesso scopo di Vuity, altri stanno imboccando una strada diversa volta a trovare dei farmaci in grado di alleggerire la lente naturale degli occhi, così come altri ricercatori si orientano verso l'elettrostimolazione pulsata dei muscoli oculari può aiutare a rafforzarli e migliorare la capacità visiva degli occhi. Staremo, insomma, a vedere l’evolversi degli eventi.

Fonte: Roberto Bittner - Assistente Professore di Oftalmologia, Università di Pittsburgh

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