martedì 5 settembre 2023

Puntura di insetti: come riconoscere se si è allergici o no

    L’estate sta finendo, cantavano i Righeira e anche in questa stagione estiva si sono registrati centinaia di casi di accessi al pronto soccorso a causa delle punture di insetti. Si pensi che all' Ospedale Bambin Gesù di Roma, nell’ultimo anno e mezzo, per tale ragione, ci sono stati ben 600 casi. A farne le spese adulti e bambini, sopratutto adulti, punti da insetti quali api, vespe, bombi, calabroni, le cui vittime, se non allergiche, se la sono cavata con un minimo di terapia, in attesa che tutto si rivolvesse. Per altri, purtroppo allergici, il trattamento è stato più impegnativo, per alcuni, purtroppo, persino inutile, visto il decesso che ne è conseguito.

    Cominciamo col dire che non è comunque la sola estate a presentare questi problemi, atteso che per tutto l’autunno, sia pure con minore entità, i casi si susseguono fino a giungere alla stagione fredda in cui si assiste ad una diminuzione vistosa di questi accadimenti. Così come occorre dire che vanno più incontro ad esiti fatali, per shock anafilattico, gli adulti rispetto ai bambini. Ma occorre precisare che la crisi allergica, successiva ad una puntura di insetto, ricordando che api e calabroni sono fra quegli insetti che per diffusione, causano più punture, non è che uno dei tanti accadimenti messi in relazione alle punture di insetti. Ma questi esseri, che si contraddistinguono in migliaia di specie, sono così tanti e diversi fra di essi che, al di là del fatto di sapere che l'ape, le vespe, i calabroni possono pungere, ne esistono tanti altri la cui puntura è meno nota, ma basti solo sapere che qualsiasi insetto, se punge, può dare una reazione di tipo anafilattico, se il soggetto che la subisce è allergico, così come qualsiasi sostanza, alimentare e non, di derivazione chimica e non, può determinare una reazione allergica. Anche se occorre ricordare che parliamo pur sempre di episodi rari, ma sicuramente non del tutto isolati.


    Il problema semmai è capire come riconoscere un episodio allergico, che potrebbe evolvere verso il peggio, da una normale reazione dell’organismo, nello specifico, alla puntura di un insetto. Una semplice puntura di un insetto infatti, per un soggetto non allergico, si tramuta in bruciore, spesso intenso, dolore vivo, anche dipendente dalla quantità di veleno che l'animale ha inoculato alla persona, un modesto gonfiore e in qualche caso senso di spossatezza. Contro questi eventi transitori, solitamente, l’allontanamento del pungiglione, per quegli insetti che sono soliti lasciarlo in situ, nel più breve tempo possibile, eventuali impacchi freddi sulla parte interessata, eventuali antistaminici, per uso sistemico e/o sotto forma di pomata, compresi eventuali corticosteroidi, sono di norma sufficienti, aggiunti a qualche fans, per lenire il dolore, se insopportabile e partecipare alla diminuzione dell'infiammazione che ne è derivata, potrebbero essere sufficienti per risolvere il problema.


    Ben diverso il caso di un soggetto allergico, per il quale è sempre indispensabile raggiungere un pronto soccorso o una struttura medica attrezzata. E’ vero che non sempre il paziente o chi lo circonda è in grado di discernere una reazione locale, di norma facilmente trattabile, da una reazione allergica se questa non è del tutto eclatante; al punto che, varrebbe la pena, in qualche caso, magari esagerare con le preoccupazioni, sfociando addirittura nell'allarmismo, pur di raggiungere in fretta una postazione medica, atteso che le stesse reazioni allergiche che culminano in uno shock anafilattico non si presentano tutte allo stesso modo, pur sempre nella loro drammaticità. Ciò per dire che non bisogna aspettarsi immediatamente il gonfiore generalizzato in tutto il corpo, i problemi ingravescenti respiratori, il cambiamento dei colore della cute, quasi improvviso, per immaginare di trovarsi di fronte ad un soggetto che sta per avere una severa crisi allergica. Il solo fatto di vedere che l’arto, se di arto parliamo, interessato da una puntura di insetto, si gonfia a dismisura anche nelle aree lontane dalla puntura ed in maniera palesemente eccessiva, accompagnato il tutto da dolore molto forte e nausea, è più che sufficiente per immaginare che si sia vicini ad una reazione allergica, almeno nella fase iniziale e quindi è richiesto un trattamento necessario, sicuramente molto impegnativo e non è  proprio il caso di affidarsi al “fai da te”. Per non parlare di quei casi in cui la puntura è avvenuta addirittura all'interno della bocca del malcapitato. In quest'ultimo caso non bisogna aspettare nessun sintomo particolare, la persona va immediatamente ospedalizzata. Anche se ripetiamo, sono casi rari, ma che tuttavia possono riguardare persone che, molto probabilmente, prima non avevano presentato alcun sintomo che facesse propendere per un’allergia da puntura da insetto. 


    Che siano fenomeni rari lo dimostra il dato, relativo all’ospedale Bambin Gesù, secondo il quale, le punture di imenotteri scatenano reazioni allergiche in circa 2 persone su 100.  Ogni anno in Italia muoiono da 5 a 20 persone (tra adulti e bambini). Da gennaio dello scorso anno a luglio di quest’anno il pronto scorso dell’Ospedale ha registrato 625 accessi per punture di insetti con pungiglione: 386 nel 2022 e 239 nei primi 7 mesi del 2023.


    Inutile dire che dopo un evento allergico, sopratutto se di rilevante importanza, superata l’emergenza, si richiede al paziente, un percorso terapeutico seguiti da un allergologo di fiducia, magari facendosi consigliare dal proprio medico di famiglia, al fine di scongiurare eventi analoghi nel tempo. Chi invece sa di essere allergico o è in cura per un’allergia e, quindi, è ben addestrato, a partire dalle punture di adrenalina che impara anche a praticarsi da solo, per fronteggiare le emergenze, di fronte ad un evento che abbia scatenato un attacco, anche se contro il quale è stato posto rimedio in tempo, dovrà ugualmente ricorrere ad un controllo medico, presso una struttura sanitaria, possibilmente attrezzata, per monitorare tutti i parametri vitali.
    Fonte: Help Consumatori


Nessun commento:

Posta un commento

Ti preghiamo di inserire sempre almeno il tuo nome di battesimo in ogni commento