Potrebbe essere una rivoluzione, ma di fatto non lo è del tutto. E, da chi guarda le cose un po’ oltre le apparenze, spiegheremo perché! Innanzitutto, è la validazione a livello scientifico di studi che, pur avendo coinvolto una vasta platea di partecipanti, presentano delle sfumature da considerare. L'altro motivo per cui non troviamo un grande riscontro, a oltre un anno dalla pubblicazione di questi lavori è che, ancora una volta, si parla di diabete, una patologia cronica che coinvolge milioni di persone. Una condizione inserita tra le malattie che più fanno gola a chi produce presidi per il contrasto della patologia.
La Metodologia dello Studio: Numeri e Selezione da interrogarsi ma importanti!
Questo studio non è una ricerca "sul campo" diretta, ma un'approfondita revisione sistematica con meta-analisi. Questo significa che gli scienziati hanno raccolto, valutato e analizzato i dati di tantissimi studi già pubblicati.
Ecco il percorso
La ricerca iniziale, condotta su database scientifici come PubMed, Web of Science e Scopus, ha recuperato ben 6958 studi.
Dopo un'attenta selezione per eliminare duplicati e articoli non pertinenti, 77 studi sono stati giudicati idonei per essere inclusi nella revisione sistematica (o "sintesi qualitativa"). Questi 77 studi fornivano informazioni utili per il tema.
Successivamente, di questi 77 studi, 45 sono stati selezionati per essere inclusi nella meta-analisi (o "sintesi quantitativa"), che è la fase in cui i dati vengono combinati statisticamente per risultati più robusti. Gli altri 32 studi (quelli che non sono entrati nella meta-analisi) sono stati esclusi da questa fase per motivi specifici, come l'assenza di un gruppo di controllo adeguato (17 studi), dati insufficienti (8 studi) o l'uso di miscele di erbe (7 studi).
Per giungere a queste conclusioni, gli scienziati hanno preso in esame una popolazione di pazienti adulti tutti affetti da diabete di tipo 2. Questa è la forma di diabete più comune, spesso legata allo stile di vita e a cui ci si riferisce comunemente come "diabete alimentare" ovvero una forma di diabete mellito.
I criteri di inclusione per i partecipanti erano chiari: i pazienti dovevano essere adulti con diagnosi di diabete di tipo 2. Per ognuno di loro, doveva essere disponibile almeno uno tra i seguenti dati fondamentali:
Il glucosio a digiuno (il livello di zucchero nel sangue dopo un periodo di digiuno).
L'Emoglobina Glicata (HbA1c) (l'esame che fornisce una "media" dello zucchero nel sangue negli ultimi 2-3 mesi).
Dati relativi all'insulina (che possono includere la produzione di insulina del corpo, la sua sensibilità o l'uso di insulina esterna).
Sesso dei partecipanti: Degli 45 studi inclusi nella meta-analisi, 37 hanno reclutato partecipanti di entrambi i sessi. I rimanenti includevano solo donne (3 studi), solo uomini (1 studio) o non specificavano il sesso (4 studi).
In questi studi, ai pazienti era stata prevista un'integrazione con diverse spezie ed erbe comuni nella dieta mediterranea: cumino nero, chiodi di garofano, prezzemolo, zafferano, timo, zenzero, pepe nero, rosmarino, curcumina, cannella, basilico e/o origano.
Tuttavia, il numero di studi disponibili per analizzare l'effetto di chiodi di garofano, prezzemolo, timo, pepe nero, basilico e origano sui fattori glicemici nel diabete di tipo 2 era insufficiente. Per questo, l'analisi si è concentrata principalmente sui sei ingredienti principali che avevano dati robusti: cannella, curcumina, zenzero, cumino nero, zafferano e rosmarino.
I Risultati: La Natura ci dà una Mano ma non solo!
I risultati dello studio sono molto interessanti e, dagli stessi, si deduce, ancora una volta e ancora di più, come non è solo la chimica farmaceutica, con i suoi farmaci di sintesi e la sola insulina, a poter contrastare gli effetti nefasti del diabete. Anche la natura, soprattutto in forma preventiva ma non solo, può dare una mano verso il contenimento, per lo meno, dell’insidiosa patologia cronica in questione.
Ecco cosa hanno scoperto nel dettaglio:
Miglioramenti del Glucosio a Digiuno: Sono stati osservati miglioramenti significativi nei livelli di glucosio a digiuno con tutti e cinque gli ingredienti specificamente citati per questa metrica: cannella, curcuma, zenzero, cumino nero e zafferano.
Riduzioni più Significative del Glucosio a Digiuno: Le diminuzioni più importanti, comprese tra 17 mg/dL e 27 mg/dL, sono state riscontrate dopo l'integrazione con il cumino nero, seguito dalla cannella e dallo zenzero.
Miglioramento dell'Emoglobina Glicata (HbA1c): Particolarmente significativo, solo lo zenzero e il cumino nero sono stati associati a un miglioramento significativo dei valori di Emoglobina Glicata (quel parametro così insidioso per il soggetto diabetico, che dà la media dello zucchero nel tempo).
Diminuzione dei Valori di Insulina: Solamente la cannella e lo zenzero hanno mostrato una diminuzione significativa dei valori di insulina. Questo è un segnale che il corpo potrebbe usarla in modo più efficiente o ridurne la necessità.
Il Ruolo Unico dello Zenzero: Lo zenzero si è distinto come l'unico componente associato a una riduzione significativa in ciascuno dei tre parametri esaminati: glucosio a digiuno, HbA1c e insulina. In particolare, la meta-analisi ha mostrato una riduzione significativa dell'HbA1c dello 0.56% (p = 0.0013) e dell'insulina di 1.69 UI/µL (p = 0.0006) con lo zenzero.
Dettagli sulla Cannella: Per la cannella, 10 studi sono stati inclusi nella meta-analisi. La meta-analisi ha rivelato una riduzione del glucosio a digiuno di 18.67 mg/dL (p < 0.001) e una riduzione significativa dell'insulina di 0.76 UI/µL (p < 0.0001), ma una riduzione non significativa dell'HbA1c (0.04%, p = 0.0693).
Dettagli sulla Curcumina (Curcuma): La meta-analisi ha mostrato una riduzione significativa del glucosio a digiuno di 12.55 mg/dL (p < 0.001), ma una riduzione non significativa dell'HbA1c (0.22%, p = 0.2370) e dell'insulina (2.36 UI/µL, p = 0.0911).
Dettagli sul Cumino Nero: La meta-analisi ha evidenziato una riduzione significativa del glucosio a digiuno di 26.33 mg/dL (p = 0.0001) e dell'HbA1c dello 0.41% (p = 0.0409), ma un aumento non significativo dell'insulina (1.68 UI/µL, p = 0.3900).
Dettagli sullo Zafferano: La meta-analisi ha mostrato una riduzione significativa del glucosio a digiuno di 7.06 mg/dL (p = 0.020), ma una riduzione non significativa dell'HbA1c (0.20%, p = 0.0941) e dell'insulina (0.14 UI/µL, p = 0.8809).
Dosi e Modalità di Somministrazione: Il Grande Punto Interrogativo
Ed ecco il punto cruciale. Lo studio ha analizzato diverse modalità e dosaggi, ma la varietà è tale che rende difficile trarre conclusioni definitive sulle dosi "terapeutiche" precise.
Cannella: I dosaggi variavano da 360 a 3000 mg, con 1000 mg come dose più comune. La somministrazione avveniva principalmente tramite capsule, ma uno studio usava cannella nel tè nero.
Curcumina (Curcuma): I dosaggi spaziavano da 80 a 2000 mg, con 2000 mg come dose più prevalente. Tutti gli studi usavano capsule.
Zenzero: La gamma di dosaggi era ampia, da 600 a 3000 mg, con 2000 mg come dose più frequentemente impiegata. Anche qui, principalmente capsule, con uno studio che lo somministrava nel tè nero.
Cumino Nero: I dosaggi variavano da 500 mg a 3000 mg, con 500 mg come dose più comune. Veniva somministrato in capsule o oli (5 mL o 2.5 mL al giorno).
Zafferano: I dosaggi andavano da 15 mg a 3 grammi, con le dosi più comuni tra 30 e 100 mg. Anche in questo caso, principalmente capsule, con uno studio che lo usava nel tè nero.
Le differenze nei risultati tra i vari studi, anche per la stessa spezia, possono essere attribuite a molteplici fattori: la composizione chimica dell'estratto, il metodo di preparazione, il tipo di rizoma o spezia usata, il tempo di conservazione, l'uso di farmaci concomitanti da parte dei partecipanti, i loro livelli di glucosio basali, la durata dell'intervento, l'etnia, l'Indice di Massa Corporea (BMI), e persino se l'integrazione era combinata con attività fisica o modifiche dello stile di vita.
Meccanismi d'Azione: Come Funzionano Queste Spezie?
Lo studio suggerisce che queste spezie agiscono attraverso vari meccanismi:
Cannella: Potrebbe attivare la glicogeno sintasi, aumentare l'assorbimento del glucosio, inibire la glicogeno sintasi chinasi-3β e migliorare la sensibilità all'insulina.
Curcumina: Partecipa all'attivazione della glicolisi, all'inibizione della gluconeogenesi e alla riduzione del metabolismo lipidico epatico. Migliora la sensibilità all'insulina e promuove la funzione delle cellule beta pancreatiche grazie alle sue proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti.
Zenzero: I suoi effetti ipoglicemizzanti sono attribuiti a fenoli, polifenoli e flavonoidi. Sembra mitigare la resistenza all'insulina promuovendo il trasporto di GLUT4 (un trasportatore di glucosio) e inibendo gli enzimi che degradano il glicogeno nel fegato.
Cumino Nero: Il suo composto principale, il timochinone, riduce la produzione epatica di glucosio e i livelli di glucosio e insulina nel siero, agendo attraverso l'attivazione delle vie dell'insulina e dell'AMPK.
Zafferano: I suoi carotenoidi (crocina, picrocrocina) e vitamine aumentano la sensibilità all'insulina, migliorano la funzione delle cellule beta pancreatiche e potenziano gli enzimi antiossidanti.
Le Limitazioni dello Studio e il Nostro Appello!
Lo studio stesso riconosce alcune importanti limitazioni, che noi, non possiamo che sottolineare:
Fattori Concorrenti: Sebbene le spezie abbiano mostrato una diminuzione significativa del glucosio a digiuno, altri fattori come i cambiamenti nel peso corporeo, nel BMI, l'attività fisica e le modifiche dello stile di vita non sono stati sempre presi in considerazione o controllati adeguatamente nella maggior parte degli studi inclusi.
Eterogeneità nella Qualità: C'è un'ampia variabilità nella qualità degli studi analizzati. Pochi studi hanno condotto analisi statistiche adeguate o hanno tenuto conto dei cambiamenti nelle caratteristiche antropometriche (peso, BMI) per valutare se il miglioramento del profilo glucidico potesse essere influenzato da questi fattori ambientali. Inoltre, pochi studi hanno riportato il "blinding" degli investigatori e dei soggetti (ovvero, se sapevano chi riceveva la spezia e chi il placebo), un aspetto cruciale per la validità.
Dosi Efficaci Sconosciute: Nonostante la meta-analisi mostri le diminuzioni dei parametri glicemici con ciascuna erba, non è stato possibile stabilire una dose efficace e precisa per ciascuna, a causa dell'enorme eterogeneità nei dosaggi e nelle formulazioni utilizzate tra gli studi.
In Conclusione: La Natura come Alleata, non Sostituta e un Appello alla Scienza!
Non possiamo che stigmatizzare, ancora una volta, come la natura abbia tutte le sue armi, ricche di principi attivi e benefici, che abbiamo il dovere di conoscere e studiare meglio. Questo ci permetterebbe un approccio più "soft" e integrato nei confronti di malattie complesse come il diabete, offrendo vie aggiuntive per il benessere.
Ma attenzione, e questo deve essere un messaggio chiaro per tutti i nostri lettori: tutto ciò che è emerso da studi come questo NON deve mai e poi mai essere interpretato come un invito a sospendere le cure mediche tradizionali o a modificare le terapie in atto. L'uso di spezie o integratori naturali, pur promettendo benefici, deve sempre e comunque avvenire d'accordo e sotto la supervisione attenta di medici e professionisti della salute.
Inoltre, emerge una lacuna importante che ci porta a un appello diretto alla ricerca futura: sarebbe estremamente utile quantificare le dosi di questi prodotti naturali necessarie per il raggiungimento di risultati terapeutici significativi. Purtroppo, come evidenziato dallo studio stesso, non è stato possibile stabilire una dose efficace a causa della grande eterogeneità. Una chiarezza in tal senso sarebbe fondamentale per la loro applicazione pratica, sempre e solo sotto guida medica qualificata.
FONTE: Studio Originale: "Effect of Aromatic Herbs and Spices Present in the Mediterranean Diet on the Glycemic Profile in Type 2 Diabetes Subjects: A Systematic Review and Meta-Analysis" Autori: María Carmen Garza et al. Pubblicato su: Nutrients 2024, 16(6), 756; 7 Marzo 2024.

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