Sapevamo
inoltre che la nota spezia usata in ambito fitoterapico a giuste
dosi, ha proprietà antinfiammatorie, amtimicrobiche, antiossidanti,
antitumorali, così come ha azione nel contrasto delle malattie cardiovascolari,
oltre ad intervenire nell’abbassamento di livelli eccessivi di colesterolo? E che dire dell'attività immunomodulatoria, ovvero, la capacità di intervenire nel sistema immunitario aumentandone la funzione, dove
serve, oppure con attività immunosoppressoria quando l’azione del
sistema immunitario è esagerata, come avviene nelle malattie autoimmuni e non solo?
Insomma, i componenti della cannella, poi vedremo quali, hanno anche
un’azione mimetica dell’insulina, in pratica aumentano
l’assorbimento del glucosio da parte delle cellule e quindi, a
parità di insulina escreta, tendono ad abbassare la glicemia
naturalmente ed infatti, la cannella, parrebbe detenere anche un
effetto ipoglicemizzante. Occorre però segnalare che gli studi volti
a stigmatizzare questi benefici della cannella sono ancora in corso, almeno per gli
effetti di cui sopra, per cui non possiamo ancora bollinare come
certa l’azione di questa spezia nel contrasto delle malattie cui si
è accennato, anche se associata alle cure per il trattamento del diabete mellito di tipo 2, sembrerebbe certa la sua azione positiva
nel contrasto alla malattia.
Le altre proprietà terapeutiche
Quel
che di certo c’è è che l’albero eterno della medicina
tropicale, appunto la cannella, contiene una elevata quantità di
manganese, ferro, calcio, fibre alimentari e composti quali l'acido
cinnamico, il cinnamato, e numerosi altri componenti quali polifenoli quest’ultimi con importanti effetti antiossidanti.
Se
poi la si prepara esaltando la corteccia, partendo da qui si ricavano oli
essenziali, la polvere di corteccia e i composti fenolici e le altre sostanze utili, nella cura o nella
prevenzione delle malattie associate a batteri, patogeni in genere,
oppure antitumorali e addirittura nella prevenzione e nel contrasto
delle malattie neurodegenerative, una fra tutte, il Morbo di Alzheimer.
Ma
cosa renderebbe la cannella tanto prodigiosa al punto da intervenire
attivamente sui meccanismi della memoria e dell’apprendimento?
L’acido cinnamico per primo, associato
al contenuto di eugenolo e cinnamaldeide e qui ci addentriamo in un
campo molto specifico che spiega il motivo per cui la cannella
potrebbe risultare utile contro l’Alzheimer. Tutto o in parte
deriverebbe dall’azione della cinnamaldeide sulle cellule nervose, in un certo senso ridando loro quella vitalità persa a causa
dell’età e dell’insorgere della malattia. La mancata vitalità
di queste cellule è causa di aggregazione della proteina Tau.
La
proteina Tau è essenziale per il corretto funzionamento dei neuroni
nel cervello. Il difettoso funzionamento di tale proteina è esso
stesso uno dei motivi che apre la strada all'Alzheimer per via di aggregati e
depositi che forma conducendo le cellule nervose a morte prematura. Si
tratta di capire come faccia l’organismo a liberarsi di questi
killer delle cellule nervose a causa di questi aggregati, ma già
sapere che la cinnamaldeide contenuta nella cannella agisce proprio
nel prevenire l’aggregazione della proteina Tau è un interessante
passo avanti nel ruolo protettivo della cannella contro la
malattia di Alzheimer.
Inoltre, trenta
componenti
chimici sono stati identificati nell'estratto acquoso di cannella, di
questi, 17
hanno avuto un buon assorbimento, nonostante
la
limitazione della barriera emato-encefalica. Un’ulteriore
analisi ha mostrato che il GABA, un
importante neurotrasmettitore ampiamente diffuso nel cervello e nel
midollo spinale,
era significativamente migliorato grazie a cinque
componenti, quali il metilcinnamato, il propilcinnamato, la procianidina B2, la procianidina B1 e la miristicina, sostanze attive della cannella
mirate alle sinapsi cerebrali immaginandoli
come obiettivi terapeutici fondamentali di questa spezia contro la
disfunzione sinaptica GABAergica, ovvero che riguarda o coinvolge il neurotrasmettitore GABA, correlata alla malattia di
Alzheimer. I
risultati ottenuti avvalorerebbero, in aggiunta alla mancata
aggregazione della Proteina Tau, il ruolo della cannella nella
prevenzione e contrasto della malattia di Alzheimer.
Se
dunque parrebbe che questi composti di tale spezia avrebbero tali
funzioni, è anche possibile immaginare che come minimo possano
detenere un ruolo importante nel mantenimento delle funzioni
cognitive del cervello, migliorando anche la memoria e, come
ulteriore meccanismo, potrebbero risultare vincenti anche nel contrasto dell’ansia.Certo
è presto per poter asserire con certezza, sopratutto se parliamo di
patologie neurodegenerative come le demenze e l’Alzheimer, che la
cannella riesca a soddisfare tutte queste qualità, ma lo stato di
avanzamento degli studi è promettente e non è del tutto escluso
che, come minimo, potremmo immaginare un futuro con sostanze
farmaceutiche ed anche fitoterapiche da associarsi alle attuali terapie
o addirittura da sole nel contrasto di queste gravi malattie o condizioni cliniche associate.
Attenzione
Come visto in precedenza con tante sostanze naturali, ciò vale anche per la
cannella. La cannella non va assunta a cucchiaiate come fosse
marmellata, anche se solo ricordiamo che la cannella contiene quantità discrete di cumarina. La Cumarina potrebbe essere anch’essa considerata un
componente virtuoso della cannella, viste le proprietà detenute come
flebotonico, quindi, nell' aumento della resistenza dei vasi periferici
limitando gli edemi, pensiamo alle stesse vene varicose o
all’ insufficienza venosa, così come ben assistiamo all'aumento dellaresistenza dei vasi capillari. La Cumarina la ritroviamo anche nel meliloto, così
come la stessa sostanza ha azione antibatterica, antinfiammatoria e
spasmolitica. Quindi, diciamo che esalta le virtù della cannella
sommandosi all’azione degli altri suoi costituenti. Ma c’è un
ma...
Massima
attenzione è richiesta da coloro che sono in terapia con farmaci
antiaggreganti e anticoagulanti, la stessa aspirina, per le note
azioni anticoagulanti, può rappresentare un pericolo per il rischio
di emorraggie che si sommano in sinergia con la Cumarina.
Così come non è indicato il consumo di cumarina in gravidanza e in
allattamento.
Cosa
significa questo?
Significa che, altro è il consumo alimentare di cannella
all’interno di pietanze o dolci dove possiamo trarre beneficio dai
costituenti di queste spezie, ben altro è il caso in cui
decidessimo, alla luce delle tante virtù di cui è dotata la cannella, di curarci improvvisando dosaggi e posologia. Questo è un compito che spetta al
fitoterapeuta, perché paradossale che possa sembrare, siamo molto
più prudenti nell' assumere farmaci di sintesi, vuoi anche perché
detengono il foglietto illustrativo interno, che farmaci di
derivazione naturale o sostanze naturali assunte tal quale. E, per
finire, informare sempre, il medico di fiducia sulla predilezione nei confronti di sostanze naturali o fitofarmaci, è buona cosa, in
modo da evitare pericolose interazioni, così come è indispensabile
che lo stesso medico fitoterapeuta sappia dei farmaci di sintesi che si assumono e utile sarebbe, infine, che entrambi i professionisti
condividessero le terapie e le patologie del paziente in comune.
Fonte:
PumMed
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