lunedì 13 marzo 2023

Celiachia: maggior rischio di ammalarsi per i bambini nati in estate

 

Per strano che possa sembrare, la celiachia colpisce maggiormente bambini nati in estate piuttosto che loro coetanei nati nei mesi freddi dell’anno. Almeno a questo sono giunti ricercatori italiani dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che hanno pubblicato il loro studio sull’European Journal of Pediatrics. I ricercatori hanno pure evidenziato quali sono i mesi dell’anno di nascita più a rischio celiachia nei bambini. Secondo gli studiosi, infatti, nascere a giugno e luglio, per coloro che sono predisposti all’intolleranza al glutine, li esporrebbe alla malattia.

Ricordiamo che la celiachia colpisce circa l’ 1% della popolazione del nostro paese, ma forse il dato è pure in difetto in quanto molti celiaci non sanno di esserlo in quanto non è stata ancora loro formulata una diagnosi certa di intolleranza al glutine. La malattia ha predisposizione genetica e forse familiare e consiste in una risposta immunitaria esagerata e violenta generata dal glutine nei confronti dell’intestino tenue che fra le altre funzioni ha anche quella di assorbire i nutrienti del cibo ingerito, ne risulta che il celiaco non curato ha grosse difficoltà a nutrirsi correttamente in quanto lo stato infiammatorio cronico del suo intestino tenue non gli consente di assimilare i nutrienti di cui è costituito il cibo.

Ne deriva pertanto che il celiaco, se non trattato, soffre di gonfiore e dolore addominale, diarrea continua e già questo indirizza il medico verso quelle indagini volte alla ricerca di un’eventuale intolleranza al glutine. A seguire, la sintomatologia del celiaco si contraddistingue per perdita di peso, stanchezza continua, sintomi da malnutrizione, come se il paziente non si alimentasse adeguatamente,anemia e ultimamente a guidare anche il medico nella diagnosi di celiachia, ciò che viene manifestato da certi pazienti, è la cosiddetta dermatite erpetiforme di Duhring che si manifesta con infiammazione della pelle che si localizza in gomiti, ginocchia, glutei, una vera e propria eruzione cutanea che la fa in qualche modo sembrare più una sintomatologia da Herpes per la presenza, fra l’altro, di papule contenenti liquido che in certi casi tendono ad essere pruriginose al punto che il paziente grattandosi ne causa la rottura.




Dermatite erpetiforme del celiaco



La celiachia è condizionata dalla componente genetica e, pare, influenzata dal sistema immunitario: il glutine scatena una risposta immunitaria eccessiva e violenta, indirizzata alle cellule dell’intestino tenue adibite all’assorbimento dei nutrienti. Ma perché, almeno seguendo lo studio condotto dai ricercatori italiani, chi nasce d’estate dovrebbe essere più soggetto a celiachia rispetto ai nati nelle altre stagioni dell’anno?

La possibile associazione tra stagione di nascita e sviluppo di celiachia, in soggetti geneticamente predisposti, potrebbe essere legata alla concomitanza tra la prima introduzione del glutine, consigliata dai pediatri a sei mesi di età e quindi tra novembre e gennaio nei nati in estate e il periodo di maggiore probabilità di esposizione a infezioni gastrointestinali virali acute da Rotavirus”, spiega Antonella Diamanti, gastroenterologa e responsabile della Nutrizione artificiale del Bambino Gesù. “Questo virus è la causa più comune di gastroenterite pediatrica in bambini al di sotto dei cinque anni e si manifesta con più frequenza tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera”.

D’altro canto, senza nulla togliere alle ultime acquisizioni relative ai medici dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, precedenti studi statunitensi, israeliani e del Nord Europa erano giunti alla stessa conclusione cui è giunta la ricerca italiana, constatando così, che focalizzando l’attenzione su bambini nati fra il 2003 ed il 2010, anni in cui si è polarizzata l’attenzione, confrontati con quelli nati negli stessi anni ma non affetti dalla patologia: la valutazione finale ha mostrato una prevalenza del numero delle nascite di pazienti celiaci nella stagione estiva (28,2%).

Fonte CNR - Emanuele Guerrini  Capo ufficio stampa del CNR








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