mercoledì 1 marzo 2023

Aglio: antidiabetico, antiossidante, antiipertensivo, antibatterico antitutto! Ma occorre sempre prudenza




Un ortaggio comunissimo, dalla forma per certi versi pure sgraziata ma la cui storia ci riporta indietro di secoli, l'allontanamento delle streghe era una sua prerogativa. Parliamo dell'aglio. In epoca più recente l’utilizzo dell’aglio si estese alla medicina popolare, più diffuso era l'utilizzo atto ad allontanare i parassiti intestinali, sopratutto nei bambini, ma non era infrequente l’utilizzo anche contro l’influenza, la dissenteria ed in epoca manzoniana e non solo in quella, quando la peste rappresentò il vero flagello di Dio, si scelse l’aglio come cura ritenuta efficace, sia pure con risultati molto scarsi.

Oggi, che dell’aglio crediamo di conoscere ogni suo recondito segreto, sappiamo bene che potrebbe essere considerato un antibiotico naturale ed infatti c’è chi l’ha persino utilizzato contro il bacillo di Koch, responsabile della tubercolosi fino ad essere impiegato contro l’helicobacter pylori, un microrganismo che si alloca nelle anse dello stomaco ed è responabile di ulcera gastrica e nelle forme più gravi persino di cancro allo stomaco. Di vero c’è che far accettare ad un paziente una terapia tutta a base di aglio, assunto tal quale, non è certo semplice, stante il sapore e l’odore di questo ortaggio che tutte le virtù avrà insite, meno che l’irresistibilità della sua fragranza.

Molto più utile e pratico, sfruttare i costituenti dell’aglio in preparazioni parafarmaceutiche che, se da una parte aiutano l’assunzione, dall’altra esaltano i suoi componenti che oltretutto, in questo modo possono essere dosati e semmai aumentati o diminuiti in soluzioni che rendono l’ortaggio utile nel contrapporsi a diverse patologie o stati clinici compromessi, o infine, come prevenzione di più impegnative malattie.

Per meglio comprendere le sostanze presenti nell’aglio è importante ricordare che l’azione esplicata da questo ortaggio è determinata dalla innumerevole presenza di composti chimici contenuti dalla pianta dove a far da protagonisti sono sempre le molecole di zolfo che per complicate reazioni biochimiche e sotto l’azione degli enzimi vengono trasformate,  in allicina. Si deve a questo composto, una delle tante proprietà dell’aglio, quella battericida e quindi, l’utilità rappresentata dalla pianta nell’opporsi, a quanto pare pure molto efficacemente, ai germi patogeni.

Come si è visto, non è solo l’attività battericida dell’aglio a renderlo un prezioso nostro alleato per la salute e il nostro benessere, perchè oltre a questa sua proprietà e alle altre che abbiamo appena visto e che sono state studiate nel tempo, l’aglio merita il centro dell’attenzione da parte nostra in quanto ritenuto fonte inesauribile di sostanze che possono anche essere estratte ed impiegate singolarmente. Una di queste proprietà, oggi peraltro ben conosciuta, è quella capace di inibire l’aggregazione piastrinica, una proprietà questa tanto preziosa in quanto preventiva di patologie cardiovascolari che potrebbero evolvere in infarti o ictus. Non solo, anche la glicemia risente positivamente dei favori di questa pianta in quanto la sua azione è positiva nell’abbassare i livelli riportandoli, nel possibile, alla normalità, stessa cosa per colesterolo e pressione arteriosa. Ne deriva che il soggetto cardiopatico o a rischio cardiovascolare, trae grande beneficio dall’azione di questo ortaggio.

Torna tuttavia utile immaginare gli estratti di aglio contenuti nella pianta in quanto l'inibizione dell’aggregazione piastrinica indotta dall'aglio e che oggi è una evidenza scientifica essendo stata dimostrata sia in vitro che in vivo, è dose dipendente, cioè bisogna dosare la giusta quantità della sostanza in grado di generare l'azione positiva ricercata e non è possibile stabilire empiricamente se ingerendo aglio quotidianamente  la quantità di principio attivo sia sufficiente a curare l’eventuale patologia che vogliamo affrontare. 

Cosa significa tutto questo? 

Significa che non è possibile stabilire, ad esempio, quanti spicchi di aglio assumere al giorno per sanare o prevenire un disturbo. Quindi risulta centrale, laddove indirizzassimo l'assunzione dell'aglio a scopo preventivo o curativo verso una ben delineata patologia, rivolgerci ad un fitoterapeuta, se si vuole agire in maniera ordinata che, informato sulla nostra patologia o sulla nostra esigenza preventiva nei riguardi delle patologie di interesse, sia messo nelle condizioni di dosare al meglio la quantità di principio attivo in rapporto all’età, al peso, alle nostre abitudini, al pari di come si fa con i farmaci di sintesi. Nel far ciò, sia questa figura prtofessionale, che il nostro medico di fiducia andrebbero informati affinché entrambi operino semmai in sinergia, ma non ad insaputa l’uno dell’altro, onde evitare spiacevoli interazioni con eventuali farmaci di sintesi, eventualmente assunti ed estratti terapeutici naturali o farmaci vegetali a seconda come li vogliamo intendere, onde scongiurare una sovrapposizione di effetti con conseguenze anche molto spiacevoli, a volte.

Altre proprietà dell’aglio

Ricordando che in ogni componente dell’aglio v’è sempre presenza di un gruppo di molecole di zolfo, queste si sviluppano nella formazione di molecole di ajoene che si formano nella macerazione dell’aglio. Tale sostanza agisce al pari degli antinfiammatori quali ad esempio l’indometacina e non solo. Gli estratti dell'aglio agiscono anche  come antiossidante, antivirale, antibatterico e antimicotico. Studi ancora in corso annetterebbero molta importanza a questa sostanza come supporto, anche se c'è chi si spinge oltre asserendo che curi forme di leucemia mieloide acuta. Stessa sorte cui si assiste in certe forme di tumore per effetto dell’apoptosi, ovvero, l'induzione programmata volta  a far morire  le cellule in questo caso le cellule neoplastiche. C'è purtroppo da dire che nel cancro la morte programmata delle cellule cancerogene non funziona granchè, se il meccanismo è volto a garantire che le cellule si riproducano in numero normale e ad una velocità regolare e questo potrebbe rappresentare un grosso limite per i costituenti dell'aglio. Tuttavia si è assistito  ad una più sofisticata riduzione di massa tumorale dopo assunzione di estratti dell'aglio, fatto che lo rende ancora al centro di interessanti studi anche in oncologia. Così come interessante è  una funzione propria dell’ajoene che è quello di intervenire nel complesso meccanismo del quorum sensing. Il quorum sensing è un complicatissimo sistema di comunicazione istaurato nelle cellule batteriche che comunicano fra di loro e insieme orientano le zone dell’organismo da aggredire. Mediante il quorum sensing è possibile confondere le cellula batterica in modo da limitarne l’aggressione, facendole perdere il bersaglio da colpire, ad esempio, un nostro organo  e questa è una proprietà insita dell’aglio mediante un suo costituente che è, appunto, l’ajoene.

Il ruolo dell'aglio nell'ipertensione arteriosa

Poichè si è parlato degli effetti dell’aglio sull’ipertensione arteriosa, per confermare tali proprietà della pianta sono stati condotti ben 25 studi scientifici su una popolazione di oltre 400 pazienti, che avrebbero riportato questi risultati. In 11 lavori scientifici si sarebbe potuto dimostrare che in quei pazienti che hanno utilizzato estratti di aglio si è assistito ad una riduzione delle pressione arteriosa di 8,4 mmHg, ci riferiamo a pazienti la cui pressione arteriosa sistolica (pressione comunemente definita massima) superava i 140 mmHg e quindi giudicati ipertesi, sia pure in leggera misura. Nei soggetti che invece presentavano livelli pressori al di sotto dei 140 mmHg i costituenti dell’aglio non agivano nell’abbassare la pressione, il che deve leggersi come un pregio dell’aglio, perché nella normalità non determina alcuna ipotensione arteriosa.

Ipercolesterolemia

Interessante quanto mai notare le proprietà dell’aglio nell’abbassare i livelli elevati di colesterolo nel sangue. Gli studi scientifici che si sono succeduti hanno dimostrato che la riduzione dell’accumulo di colesterolo si è avuta anche nelle cellule dell’intima di aorta. Tuttavia i ricercatori pur annettendo anche questa proprietà dell’aglio ammettono che le riduzioni che si sono ottenute non superano il 15% del valore del colesterolo massimo desunto. Uno studio parallelo effettuato con pazienti i cui livelli di LDL erano compresi fra 130-190 mg/dl non ha evidenziato alcun beneficio dell’aglio, sia pure assunto in ragione di 4 grammi al giorno.

Controllo del diabete

Secondo uno studio scientifico svolto su animali, conigli nello specifico, si è notato che in animali diabetici l’estratto di aglio svolgerebbe un’azione protettiva a livello pancreatico. Nello specifico le cellule beta che sono coinvolte dalla malattia. Con opportuni estratti dell’aglio si sono ottenuti abbassamenti della glicemia simili a quanto di norma riscontrato con farmaci antidiabetici e persino l’insulina. Con questo non si consiglia di certo il diabetico di sospendere le terapie mediche sostituendole con l’aglio, ma potrebbe essere questo un buon supporto anche nella prevenzione del diabete sopratutto in quei soggetti predisposti.

Prevenzione del cancro

Ritornando al cancro, parrebbero quanto mai interessanti gli studi che dimostrerebbero un ruolo importante dell’aglio nella prevenzione di tumori quali il cancro dello stomaco, dell’esofago, del colon, della prostata, della mammella e del pancreas. Così come parrebbe centrale il ruolo protettivo di questo ortaggio nei confronti del cancro del colon retto e gastrico. Addirittura, sempre secondo gli ultimi riscontri scientifici, associato alla cipolla, l’aglio avrebbe mostrato un ruolo preventivo nei confronti del cancro dell’esofago, del cavo orale, del colon-retto, della mammella, della prostata, della laringe e del rene.

Gli effetti avversi

Come in ogni cosa c’è anche il rovescio della medaglia.Una “scorpacciata“ di aglio potrebbe arrecare come effetto collaterale delle forme anche serie di gastrite, diarrea, vomito, nausea o esacerbare un’ulcera gastrica in chi vi soffre, stessa cosa per chi soffre di predisposizione o ha già in corso una gastrite. Stessa cautela va attuata da coloro che soffrono di ipotiroidismo o che siano allergici alla cipolla. A proposito di allergie il contatto con l’aglio o l’inalazione delle polvere di aglio in soggetti predisposti, potrebbe scatenare delle crisi allergiche o delle dermatiti da contatto. Poi ci sono casi da studio limitati a determinate eventi in cui si presume che aumentare a dismisura le dosi di questo ortaggio, potenzi gli effetti insiti della pianta stessa. Invece da tenere presente che quegli effetti positivi di cui è dotato questo ortaggio possono diventare effetti avversi quando la dose assunta è in eccesso. Di fatti, se l’attività antiaggregante è sicuramente un vantaggio clinico tutt’altro che negativo, se si esaspera questa dote si rischia di andare incontro ad emorraggie, anche gravi, che l’organismo ha difficoltà a correggere, sopratutto quando si assumano farmaci di sintesi con gli stessi effetti antiaggreganti. Stessa cosa laddove ci si appresti a subire un intervento chirurgico, la sospensione dell’assunzione di aglio deve essere assoluta per non rischiare, anche in questo caso, emorragie post operatorie. In gravidanza e durante l’allattamento infine è buona norma abbandonare l’abitudine di utilizzarlo.

Conclusioni

Sia l’aglio, ma la stessa cosa vale per tutti i prodotti della natura, ci insegna che la natura ha in sé tutti i rimedi per contrastare le patologie cui si può andare incontro, ma c’è anche da dire che non siamo sicuramente ancora in grado di stabilire con certezza assoluta, per ogni sostanza naturale, quali sono tutti i benefici che arreca e di contro le eventuali controindicazioni all’utilizzo. Una cosa è certa, se la natura è prodiga di soluzioni terapeutiche, al contempo è anche una miniera di veleni a riprova che non tutto quello che è naturale è per forza di cose benefico e in natura dovrebbe vigere la regola delle proporzioni anche nell’uso, cosa che esiste invece coi farmaci. 

Quindi, sicuramente, anche alla luce dei prodigi di cui è capace in questo caso l’aglio, assumerlo non può che fare bene, pur con i limiti riservati alle controindicazioni che abbiamo visto. Altra cosa è invece l’idea che un prodotto sia pure naturale, perché è naturale può essere consumato in quantità eccessive, perché mal che vada, male non fa. Nel caso dell’aglio si è ben visto che esitono limiti eccome. Poi buona norma sarebbe  reperire i singoli nutrienti col ricorso a presidi che ci offrono i corretti quantitativi dei singoli nutrienti di cui abbiamo bisogno e sarebbe buona norma evitare nella misura più assoluta il fai da te, affindandosi alla competenza di un fitoterapista che, tuttavia, dovrebbe operare di concerto col medico ricordando l’importanza di un’accurata anamnesi che escluda, in primis, gli effetti avversi che ogni individuo potrebbe avere con l’uso di una sostanza sia pure naturale come è appunto l’aglio. Così come fondamentale è mettere a conoscenza chi vorrà utilizzare i nutrienti dell’aglio, ma vale per tutte le sostanze, sull’utilizzo di farmaci di sintesi o di malattie che ne richiedono l’uso. Il rischio di incorrere inuna pericolosa interazione terapeutica è altissimo, ancora più alto quando si ritiene, a torto, che una sostanza naturale non possa avere effetti collaterali a volte persino mortali.

Fonte: AIFA - Xagena


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